Oliver & Company - Film d'animazione (1988)

Quasi bruttino. Questa sorta di Oliver Twist, che trasporta l’azione per le strade di New York, non convince come assunto iniziale, non conquista la simpatìa dello spettatore nonostante l’attenta antropomorfizzazione dei suoi personaggi e arriva fino in fondo avendo ottenuto un basso numero di sorrisi. Peggio, della Disney, ricordo solo il tetro Taron e la pentola magica.

Lo ricordo come un lungometraggio Disney decisamente evitabile. L'animazione non è neanche troppo malvagia (belle certe inquadrature della città), ma la storia decisamente banalotta non lo fa elevare dalla media dei cartoni animati di quel periodo. Evitabile.

Animazione della vecchia scuola Disney, piuttosto piacevole alla vista, con personaggi abbastanza simpatici, purtroppo, non supportati a dovere da una sceneggiatura con pochi guizzi, basata tutta su cani e padroni buoni e cani e padroni cattivi, con in mezzo un cucciolo di gatto e una bimba ricca, ma sola. Nel complesso, non è male, ma Disney, dal magico cilindro, ha estratto caratterizzazioni ben più interessanti di queste. Nota di merito per il bulldog che, prima di fingere di essere investito da un'auto, dice: "Vado, il mio pubblico mi esige".

Film d’animazione dal fiato corto e dai risultati mediocri. La storia ricorda, sotto certi aspetti, quella di Oliver Twist: gattino costretto a delinquere al soldo di un branco di cani. Lo svolgimento però è risaputo, i ritmi sono lenti e non c’è alcuna invenzione o trovata divertente che risollevi la baracca. A peggiorare le cose, c’è anzi tutta una serie di canzoni non certo irresistibili, che rallentano ancor di più il ritmo, mettendo a dura prova la pazienza dello spettatore. Nota positiva: dura poco.

Prende spunto dall'Oliver Twist di Charles Dickens questo classico della Disney considerato forse giustamente tra le opere animate minori della casa del topo. Pur essendo gradevole (e tecnicamente più che buono) non rimane nella memoria dello spettatore per la scarsa incisività nerrativa e il non adeguato spessore dei personaggi. Non memorabile il doppiaggio.

La Disney, nell'ideazione della serie animata, si è ispirata all'Oliver Twist di Dickens (omonimo del gatto protagonista). Le avventure di questi amici pelosi che sono costretti a commettere dei furti per procurarsi cibo a Manhattan non riescono a lasciare il segno. Il prodotto, a firma Walt Disney e diretto da George Scribner, delude a causa di una trama troppo banale e poco appassionante. Si salva la grafica.

Una delle ultime opere "prerinascimentali" della Disney, contrassegnata da una grafica classica di buon livello (la resa di New York è indubbiamente d'effetto) ma con uno svolgimento poco memorabile nonostante l'ispirazione per la trama sia l'Oliver Twist di Dickens. La parte migliore sono i personaggi: non solo il gattino protagonista e la banda di cani randagi ben caratterizzati, ma anche un cattivo (l'usuraio Sykes) verosimile e per questo particolarmente inquietante. Nel complesso discreto, ma lascia poco.

Classico minore Disney, dalla trama molto semplice ma con un'animazione davvero stupenda, sia per quanto riguarda scenografie e dettagli che per la divertente caratterizzazione dei personaggi (soprattutto quelli umani). Ci sono varie situazioni simpatiche, molte gag felici e un ritmo veloce. Le pecche maggiori sono nelle canzoni (nessuna particolarmente memorabile) e in una sceneggiatura molto elementare, senza alcun guizzo. Ma si tratta comunque di animazione di buon livello.