Nowhere special - Film (2020)

Nowhere special
Locandina Nowhere special - Film (2020)
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Titolo originale: Nowhere Special
Anno: 2020
Genere: drammatico (colore)

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Tutti i commenti e le recensioni di Nowhere special

TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/09/21 DAL BENEMERITO PAULASTER
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Paulaster 14/09/21 09:48 - 4950 commenti

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Padre malato terminale deve scegliere la famiglia a cui affidare il figlio. Il soggetto è dolentissimo e la regia di Pasolini propone immagini curate e morbide ancorandosi al quotidiano. Lo sviluppo è sobrio, seppur emozionale, ed evita stucchevolezze. Nella scelta della famiglia diviene più piatto, anche perché le parti migliori sono i momenti spesi tra il padre e il figlio, in cui il piccolo protagonista inizia a sviluppare l’idea (per lui astrusa) della morte. Anche il finale resta abbastanza asciutto, forse fin troppo trattenuto.
MEMORABILE: Il camioncino giocattolo lavato; I pidocchi morti; La scatola con dentro gli oggetti personali da lasciare al figlio.

Bubobubo 12/12/21 16:50 - 1847 commenti

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Al giovane John (Norton), padre single che per sbarcare il lunario fa il lavavetri, viene diagnosticata una malattia allo stadio terminale. Fra l'angoscia per la dipartita incombente e la rabbia per la progressiva perdita delle proprie funzionalità, l'ultimo scampolo di vita è assorbito dalla ricerca di una famiglia ideale che possa accogliere il piccolo Michael (Lamont)... Soggetto non esattamente originale, ma diretto con una delicatezza minimale che sa comprimere la complessità dell'esistenza nell'orizzonte concretissimo di un bambino. Un po' discutibile il finale, sospeso.
MEMORABILE: La terribile coppia disfunzionale composta da Trevor (Byrne) e Lorraine (McGrady).

Lou 18/12/21 16:44 - 1147 commenti

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La storia è struggente e i protagonisti padre e figlio sono molto bravi ed espressivi (complimenti al bellissimo bambino sempre in scena). Il carico emotivo è elevato (il padre malato terminale che cerca una famiglia adottiva per il figlio) e l’elaborazione del tema ricorre prevalentemente agli sguardi e a forme descrittive e introspettive, mentre meritava forse una dialettica più compiuta.

Xamini 21/12/21 23:13 - 1295 commenti

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Uberto Pasolini dirige un altro racconto che ruota attorno al concetto di morte; al centro, di nuovo, un personaggio misurato, posato, se pur costretto a osservare la vita dall'esterno, come un lavavetri che scorge frammenti attraverso quel che pulisce, eppure non dimesso, ma determinato al suo scopo. Nel rapporto con gli occhi innocenti di suo figlio si costruisce una storia semplice, condotta con la leggerezza e poesia che caratterizzava anche Still Life, in un modo che richiede la dovuta attenzione e che mostra ancora una volta come al cinema la parola non sia poi così necessaria.
MEMORABILE: La vita oltre i vetri; Quello irraggiungibile; Equilibrio sulla linea di mezzeria; La scatola.

Daniela 18/01/22 19:09 - 13333 commenti

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Scoperto che gli restano pochi mesi da vivere, un lavavetri si mette a cercare una nuova famiglia per il figlioletto di quattro anni che ha allevato da solo dopo l'abbandono da parte della moglie... Tornato alla regia a sette anni di distanza dallo splendido Still LIfe, Pasolini dirige un film meno originale ma ugualmente commovente senza essere ricattatorio. Molto belli i momenti dedicati al rapporto padre-figlio, credibili nella loro tenerezza, mentre risulta meno convincente la parata degli aspiranti genitori adottivi. Bravo Norton, eccezionale la naturalezza del piccolo Lamont.
MEMORABILE: Il camioncino giallo; La preparazione della scatola da lasciare come ricordo.

Nando 17/05/22 17:47 - 3913 commenti

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Dolorosa pellicola incentrata sulla ricerca di una nuova famiglia per il figlio di quattro anni da parte di un ragazzo padre malato terminale. Emotivamente trascinante il rapporto padre figlio, con Norton egregio ben coadiuvato dal giovane coprotagonista; indubbiamente sono questi i momenti migliori della narrazione, anche se gli incontri con le famiglie propense all'adozione generano pensieri contrastanti per la tipologia delle persone. Finale corretto.

Galbo 9/01/23 10:18 - 12682 commenti

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Contrariamente a molti dei film che parlano di malati terminali ed esercitano una sorta di “ricatto emotivo” sullo spettatore, "Nowhere special" sposta l’attenzione su un rapporto padre-figlio con il primo che cerca una sistemazione per un bimbo che a breve non potrà più accudire. Un film che si tiene lontano da toni lacrimevoli, benché l’argomento sia decisamente forte, curando maggiormente la caratterizzazione dei personaggi e le loro interazioni. Alla fine ci si commuove ma si lascia anche spazio alla riflessione sul rapporto genitoriale.

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