Ninna nanna mortale - Film (2020)

Genitori felici per la loro bimba appena nata, la cedono per un attimo all'infermiera per controlli di routine e quella ritorna con la ferale notizia: la piccola non ce l'ha fatta! Ma come? Ovvie crisi di pianto, rabbia e altri due genitori che se ne escono invece felici dall'ospedale dopo il lieto evento: per loro tutto bene, ma il padre di quella famiglia capisce il dramma dell'uomo che aveva poco prima conosciuto nei bagni della struttura e decide di assumerlo nella propria azienda. Chi però è rimasto scioccato più di tutti dalla triste morte è sicuramente la madre mancata, Olivia (Leclerc) che, alla vista della figlia della sua nuova amica Brooke (Barabas),...Leggi tutto la moglie del ricco imprenditore (Cahoon) che ha assunto Harry (Schine), ha un'illuminazione negli occhi ed è come se non riuscisse a staccare gli occhi dalla bambina. Comprensibile, per chi ha subito una perdita così grave, come le spiega l'infermiera (Ankeny) che ha assistito al parto di entrambe, ma bisogna fare attenzione a non farsi sopraffare, da certi sentimenti. Olivia invece stravede per la piccola Sienna, cerca di starle vicino il più possibile al punto da studiare i movimenti di Brooke per fingere di incontrarla per strada e, dopo poco, per proporsi come baby-sitter. Ma il padre ne ha già assunta una che la sera stessa, tuttavia, viene trovata morta nella piscina della villa. Chi l'ha uccisa? E' stata forse Olivia per potersi infine sostituire a lei? Su questo e altri non moltissimi interrogativi si regge il film, centrato principalmente sulla figura (e sullo splendido viso) della Leclerc, che sembra davvero preda di reazioni allucinate, non controllabili. Persino la polizia (come spesso capita, in questo casi, del tutto marginale alla storia) comincia a indagare su di lei, e la donna non tarderà a ricevere l'ordine restrittivo attraverso il quale la si diffiderà ad avvicinare la famiglia della bambina. La storia tiene le sorprese migliori per l'ultima parte, compreso un colpo di scena piuttosto prevedibile ma rivelato dopo una buona ricostruzione della verità che terrà conto degli indizi correttamente disseminati lungo la vicenda, spesso fin troppo facilmente interpretabili. Il cast nel suo insieme fa quanto richiesto, anche se l'unica a poter lasciare davvero il segno è la Leclerc, che sfrutta bene la propria espressività (non solo quando fa le facce alla bambina) e sa mantenere sospesa l'ambiguità richiesta dal ruolo. Resta qualche ombra in quella che è la spiegazione conclusiva (in particolare sui moventi dell'azione omicida), la quale è però accompagnata da una bella tensione protratta a lungo, per quanto attraverso espedienti non certo originali (la solita pistola che tiene sotto scacco gli innocenti). D'altra parte nulla di originale è ravvisabile in alcun elemento; solo una corretta applicazione della formula tipica del thriller low budget. Tra i personaggi di secondo piano svetta la Barabas, cui tocca in dono la caratterizzazione meno scontata del lotto.

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