Morto per un dollaro - Film (2022)

Cos'è un western senza epica? Prendete un classico qualsiasi, togliete i temi di Morricone, i tagli sugli occhi, il sudore, le cadenze lunghe e ricche di tensione: ecco "Dead for a dollar". Walter Hill prova ad asciugare, a detrarre e l'unica nenia che resta è la parlata della spalla di un Christopher Waltz decisamente sprecato, al pari di Willem Dafoe. Il taglio è minimale, lo script quasi un dovere rispetto all'ambientazione, le emozioni stentano a farsi sentire, i villain sono quelli che sono (Dafoe compreso) e alla lunga il tutto viene a noia.

Ottima fotografia nei polverosi toni dell’ocra con i sempre bravissimi Christoph Waltz e Willem Dafoe nei panni, rispettivamente, del buono e del cattivo. Ritmo da manuale e intreccio piuttosto classico per un western che però globalmente osa poco e lascia poco. Una pellicola sicuramente gradevole e godibile, ma siamo molto lontani dai capolavori di Sergio Leone. Da sconsigliarsi, pertanto, ad appassionati del genere.

Erano bei tempi quelli in cui il cinema di Hill era ancora vivo. Tornato al western digitalizzato, lo ingolfa di crepuscolarismo d'accatto come se bastasse a fare trainante epos a sé e lo impigrisce di pluriplots che si raggomitolano vicendevolmente cercando vanamente di distrarci da una mancanza di dynamia che nella riconsiderata economia del suo CV si fa sentire bruciante come non mai. Ci si può accontentare del presobenismo per un mai abbastanza encomiabile Dafoe, che irradia quel carisma che vorremmo avvertire lungo tutto il film, ma parliamo appunto di una parte per il tutto.

Ci sono i paesaggi polverosi cari a ogni amante del genere, un cacciatore di taglie con il quale Waltz replica lo stesso personaggio interpretato per Tarantino mostrando gli stessi scrupoli che avevano Lancaster e soci ingaggiati da un ricco protervo per una missione simile, un antagonista di classe come Dafoe con il suo inconfondibile ghigno. Soprattutto, dietro la macchina da presa c'è Hill che il western l'ha sempre bazzicato, anche quanto raccontava anabasi urbane o impantanate nella palude. Mancano invece epica e passione per cui il film sembra uno stiloso album di figurine.

Walter Hill confeziona un western incredibilmente sciapo per i suoi standard, sbiadito nella scrittura come nella fotografia, con personaggi stereotipati e situazioni già viste (l'intera trama sembra provenire da I professionisti). Dafoe e Waltz funzionano, ma è pur vero che ripetono i loro cavalli di battaglia e qui e là qualche dialogo azzecca il tono, ma l'impressione è che manchi sia l'epicità del western classico sia la fiera rozzezza dello spaghetti. Un esercizio mediocre.

Cacciatore di taglie reclutato per recuperare la moglie di un benestante si ritrova faccia a faccia col suo acerrimo nemico uscito di prigione. Discreto western diretto da uno dei registi più esperti del genere action, con personaggi riusciti e con la coppia Defoe/Waltz azzeccata. Il finale non convince appieno. Mediocre la colonna sonora, ottima invece la fotografia.