L'inchiesta sulla speculazione sessuale del sottotitolo appare decisamente posticcia; in realtà si tratta del solito “mondo-movie” a carattere erotico infarcito di qualche elemento sensazionalistico e da una marea di sciocchezze date alla mercé di un pubblico che, evidentemente, non voleva porsi troppe domande. Motivo di interesse per la pellicola, invece, è la presenza di un giovane Renzo Arbore che fa collante tra un filmato "shock" e l'altro. Nulla di eclatante, se non grasse risate dal sapore un po’ nostalgico.
Ennesimo documentario sul sesso nel mondo che segue un labile filo logico esemplificato dal titolo e intervallato dalle apparizioni di un giovane Renzo Arbore, munito di un ingombrante registratore. Il repertorio è sempre il solito e sinceramente, tranne la scena al teatro con lo spettacolino nazista, il locale giapponese e il mercato degli schiavi, è tutto abbastanza noioso. Si calcoli che già al pubblico dell'epoca le ambizioni documentaristiche importavano poco o niente, venendo a mancare l'elemento shockante alla Mondo cane...
"L'uomo oggi è uguale a mille anni fa": la frase di Arbore, voce narrante, riconduce al gusto scopofiliaco della violenza massificante "panem et circenses", ai patiboli medievali sino al Settecento fino al teatro sado-nazi anticipatore del primo Guinea pig. Risaltano i concetti del divieto e del proibito, necessari condimenti per la trasgressione, la cui inflazione cancella il mistero del desiderio. Originale il montaggio cartaceo storico-pittorico e giornalistico-inserzionistico alla Rivelazioni di Polselli, scontati invece i siparietti da night-club.
MEMORABILE: La storia a fumetti sullo swinging commentata in siciliano; I sex shop danesi snobbati dagli autoctoni svuotati dal senso della scoperta trasgressiva.
Un mondo di notte aggiornato alla maggiore permissività concessa dalla censura agli inizi degli anni '70 ma che non si discosta nello spirito e nella sostanza dai suoi antecedenti, vale a dire una montagna di bufale e di sciochhezze rese ancora più insopportabili dai toni moralistici e di presunta denuncia. L'unico motivo di curiosità è la presenza di un giovane Renzo Arbore nel ruolo di conduttore e che commenta con malcelata ironia banalità a raffica. Fortunatamente ci viene risparmiata l'ennesima operazione di cambio di sesso, generalmente immancabile in questi film.
Mondo movie a firma Renzo Arbore, pieno di sequenze fasulle e di noia. Tra una finzione e l'altra infatti ci si annoia tantissimo, o perché vengono presentate scene viste e straviste in questo genere o perché vi sono alcune parti dilatate al massimo per ricavare metraggio (vedi l'ultima della vendita delle schiave). Un documentario ipocrita: vengono mostrate le libertà sessuali del nord Europa ma dietro un insopportabile tono moralista da "io però mi dissocio". Misoginia a non finire e un poco credibile Renzo Arbore completano un quadro stantio e sfiancante. Brutta esperienza.
Renzo Arbore HA RECITATO ANCHE IN...
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CuriositàPanza • 1/01/17 14:53 Contratto a progetto - 5237 interventi
Nel locale che ospita la lotta nel fango, sono affisse tra i vari poster le locandine di 90 notti in giro per il mondo (1964), Notti e donne proibite (1963), entrambi di Mino Loy, e Sexy proibitissimo (1963) di Marcello Martinelli: