Meduse - Film (2007)

Leggendo la trama del film me ne ero fatta una certa idea aspettandomi molto, in realtà ne sono rimasta parecchio delusa. Si intrecciano le storie singolari dei diversi personaggi lasciando lo spettatore deluso. Lo svolgimento annoia, non si capisce dove il film voglia arrivare.

A volte basta mezzo secondo per trasformare la poesia in poetismo. Mezzo secondo in più in fase di montaggio ed ecco che l'immagine s'inzucchera, diventa compiaciuta, inefficace, a volte persino irritante. Ma in Meduse il montaggio è perfetto, la scrittura è misurata e la percezione dell'autrice è lucida. Come in ogni poesia la storia qui non serve: lo straniamento dei personaggi mette in luce l'aridità dei sentimenti e l'insensibilità verso le persone che ci stanno accanto. Shira Geffen è una poetessa vera.

A Tel Aviv, le vicende di alcune persone, labilmente intrecciate: una cameriera appena licenziata, una badante filippina mal accetta dall'anziana che deve accudire, una coppia di sposi costretta a passare la luna di miele in una stanza d'albergo. Fra personaggi abbozzati con gusto satirico (il padrone di casa, il ristoratore, il poliziotto) ed altri allegorici (la bimba muta che sembra uscita da un cartoon di Miyazaki), il film stenta a trovare la sua strada, anche se si segue con interesse e regala alcuni momenti suggestivi.