Max Linder pratique tous les sports - Corto (1913)

Max legge sul giornale un annuncio molto interessante: una facoltosa donna americana è decisa a maritare un uomo in grado di sapersela cavare in molti sport. Una serie di gare metterà alla prova Max e gli altri spasimanti. Il cortometraggio sembra un vero e proprio spot per le Olimpiadi estive da quanti sport vengono presi in considerazione. Si passa infatti senza soluzione di continuità dalla scherma, alla boxe e perfino al salto in alto. L'opera non è divertente come altre del grande Linder ma riesce comunque a coinvolgere lo spettatore grazie alla dinamicità del racconto.

Non si ride. E non si capisce neanche il senso di una pellicola come questa, che su una trama flebile (la riccona che sposerà il più sportivo) innesta gare di diverso tipo, dal nuoto all’aviazione, a mo’ di promozione atletica. L’unica cosa che rimane sono appunto le riprese agonistiche, che tuttavia appaiono piatte, affrettate e confuse, certamente indicative dell’epoca (il salto con l’asta, per esempio, visto un secolo dopo si presenta con una suggestiva dose di pionierismo) ma senza un approccio documentaristico o almeno narrativo. Anomalo.

Uno spunto originale (una miliardaria organizza una miniolimpiade tra i pretendenti alla sua mano – e alle sue ricchezze) per un corto che offre poco sul piano comico ma che ha ritmo sufficiente per non annoiare dato che, per dar spazio a tutte le competizioni (che comprendono anche una gara automobilistica), non ci si dilunga troppo (anche se il tutto sembra piuttosto raffazzonato). Sicuramente più interessante per lo spettatore del 1913, quando lo sport era un attività per un’elite di pionieri.