Cambiano regista e attori per il terzo film per ragazzi tratto dal soggetto Home Alone di John Hughes. Questa volta il bambino di turno si trova con un microchip top secret nascosto a sua insaputa in una macchina giocattolo telecomandata e deve fronteggiare gli adulti cattivi che lo devono a tutti i costi recuperare. La formula, come ben si può immaginare, è oramai più che logora ma qualche scena è spassosa e le punizioni corporali inflitte sono ancor più pesanti del solito. Sorella del protagonista è la allora tredicenne Scarlett Johansson!
Pallida copia di Mamma ho perso l'aereo. Il risultato e il divertimento sono davvero modesti e i vari scherzetti che il bambino malato fa alle spese dei ladri che vogliono entrare in casa non entreranno sicuramente negli annali della comicità. Cast così così. Evitabile.
Terzo episodio della saga Home Alone, Mamma ho preso il morbillo mostra chiaramente la corda della creatività. Sia pure godibile in alcune parti, il film è evidentemente in debito di ossigeno per quanto riguarda l'originalità e le trovate, con in più un cast decisamente meno azzeccato dei predecessori. C'è anche Scarlett Johansson in un ruolo minore.
Uno di quei film che fanno rivalutare Erode... In verità, il biondino protagonista non è più odioso di Macaulay Culkin e le torture che infligge ai malcapitati di turno potrebbero ben figurare in uno dei seguiti di Saw, però il risultato complessivo è la fotocopia sbiadita di un film già modesto, per giunta penalizzato da un cast anonimo, a parte la sorella maggiore interpretata da Scarlett Johansson ancora bimba.
Orrendo terzo capitolo della serie "Home alone": a parte che coi primi due non c'entra nulla, lì almeno si rideva e non poco. Qui la qualità scende nettamente, gli attori adulti sono capaci solo di chilometriche smorfie che fanno rimpiangere continuamente Joe Pesci e il suo compare 'Marv' (Daniel Stern), il ragazzino non si può vedere, le gag sono viste e straviste; fastidiose persino le musiche. Da evitare!
Piccolo cult personale. Cambio di regia e cast per questo terzo capitolo della saga. Tecnicamente il film è curato, si nota una certa professionalità e, nonostante scompaiano Henry e Marv, i nuovi attori non lavorano male. Il nuovo facciadasberle è molto meno odioso di Culkin e gli scherzetti che architetta sono molto crudeli, anche a costo di distruggere la sua casa (ma i genitori non gli dicono niente!?). Una storia più intelligente, meno noia che nei primi due film e persino una sceneggiatura valida ci sono. Scusatemi, ma a me è piaciuto...
MEMORABILE: Gli scherzetti (ovvio) e le missioni di spionaggio con la macchina telecomandata.
Ideale terzo capitolo di una saga in realtà da ritenersi conclusa nei precedenti di Columbus. Si tratta di un sequel apocrifo, a dir poco orripilante nel suo intento emulativo. La regia dell'esordiente Gosnell è pessima, ma ancora peggiore è la trama, che non c'entra nulla coi McCullister. La recitazione, malgrado una giovane Johansson, è a livelli imbarazzanti: Culkin era inviso ai più, ma aveva del merito nel successo dei primi due capitoli...
Anonimo film nato sulla scia del successo di Mamma ho perso l'aereo. La vera nota dolente è la mancanza di una vicenda convincente (il pretesto del morbillo per lasciare il figlio da solo lascia il tempo che trova) e sopratutto di originalità. Ok che si tratta di un sequel, ma è veramente troppo telefonato, sopratutto nella parte in cui il bambino crea le trappole per i ladri (pur divertenti, ma riprendono papale papale le avventure di Culkin nel primo film della saga...). Nel complesso quindi noioso e ripetitivo.
Non c'è più Macaulay Culkin, che nel 1997 era ormai grandicello e probabilmente già in declino, e l'assenza del protagonista (e della sua strampalata famiglia) si avverte sin dai primi minuti. Il problema tuttavia è una sceneggiatura stanca e inconsistente; probabilmente, ormai, non c'erano più idee per poter rilanciare il format. Un film soporifero, da dimenticare.
Al terzo capitolo si cambia totalmente: nuovi personaggi, storia molto diversa, cattivi all'apparenza più spaventevoli. L'operazione si può considerare riuscita, perché il cambio di rotta rende tutto scorrevole e, almeno a una prima visione, fresco e non ripetitivo. Certo, si finirà comunque col concludere con le botte da orbi ai danni delle quattro spie (tra incidenti da cartoon e una certa dose di incidenti che nella realtà sarebbero fatali), ma il preambolo è almeno nuovo. Confezione un po' sbiadita, protagonista simpatico ma i ladri non hanno il carisma di Pesci o Stern.
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Come purtroppo già successo non poche volte, anche la ri-visione di questo film su malattie (mi scoppino le mani ogni volta che metto una vhs del genere) ha avuto non begli effetti su di me: ora ho 39 di febbre. Pateticamente esilarante. O mi faccio affogare nell'acqua di Lourdes o non lo so, vado a presentare la mia storia ad una casa di produzione di horror: ''un ragazzo che ogni volta che vede un film che tratta di malattie contagiose subisce gli effetti nefasti delle malattie dei film''.
Dio santo, MA SI PUÒ!? XD
DiscussioneZender • 25/06/11 08:10 Capo scrivano - 48956 interventi
Ahah, ma allora è perché somatizzi, Funesto! Ti immedesimi troppo nei personaggi. Il film va vissuto non così a fondo. Dai, guarisci presto invece. Ti consiglio di dare uno sguardo a Lourdes e relativo approfondimento di Gest. Magari aiuta a risolvere la situazione.