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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/11/15 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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Herrkinski 30/11/15 05:28 - 8052 commenti

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Noé insiste su alcuni temi cari alla propria cinematografia: sesso (quello gioioso e quello disperato, deviato), relazioni, famiglia, l'ineluttabilità degli eventi, la perdita e la morte; il suo estremismo senza veli è riscontrabile nelle numerose scene di sesso hard (girate con grande stile, per altro) e il suo "spiare" la vita intima e relazionale della coppia è molto più riuscito che in Irreversible, tuttavia la seconda ora di film finisce per scivolare addosso e lasciare poco, se non nella tristezza dolceamara delle ultime sequenze.
MEMORABILE: Il menage a trois; Il finale.

Schramm 27/11/15 14:37 - 3490 commenti

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Il triangolo Noé lo considera eccome e a seconda di come gli gira lo fa diventare nei modi e nei tempi rettangolo, isoscele, scaleno o equilatero. Come se alla Breillat prendesse la monta di un remake di Enter the void usando come sceneggiatura Pensiero stupendo e Pazza idea. Chi non ha in simpatia Noé si faccia da parte, nella sua arca stavolta fa salire e sprofondare tutto il suo cinema (e parte di quello altrui) con una sfrontata autoindulgenza e ombelicalità che può lasciare stecchiti. Ma il vuoto senza ritorno della solitudo della carne fattasi spirito passa per un iniziatico cine-trip DOC
MEMORABILE: L'uso "cioraniano" delle citazioni musicali: la nenia di Profondo rosso e Lucifer Rising per la procreazione; The Wall; Distretto 13 per l'orgia

Mickes2 9/12/15 14:52 - 1670 commenti

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Da estimatore di Noè, un film pressoché nullo (se non nei copiosi guizzi registici e di montaggio, nel commento musicale) sul sesso, l’amore e la disillusione che, se nella prima parte funziona (pur avvolgendosi su se stesso) nella seconda implode in vorticose e ripetitive scene di sesso d’inutile e stucchevole voyeurismo. Una pellicola eterea, sfuggente, monca, con una parte finale imbarazzante incapace di suscitare la benché minima empatia. Un plauso al coraggio degli attori, quasi tutto il resto è forma senz’anima, spirito senza carattere.

Paulaster 22/01/16 10:15 - 4375 commenti

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Se Noè non avesse voluto esagerare il percorso a ritroso di questa storia d’amore il film poteva anche funzionare. Eccessi voyeuristici, primissimo piano da reparto ginecologia, sfrontatezza nell’accusare gli americani di essere un popolo violento e pieno di paure fanno uscire dal seminato. Anche le musiche che servono per le atmosfere non sono originali, come scelta. Le attrici sono indubbiamente credibili e alcune scene intime sono girate bene.

Xamini 28/01/16 01:11 - 1244 commenti

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Forte per immagini, colori e scene, quest'amore di Noé si rivolge anzitutto ai sensi e risulta un film di sangue, sperma e amore (così come dai desideri del protagonista), ossia anzitutto onesto nel descrivere o cercare di farlo i confini di una relazione intensa. Ciascuno dei sentimenti che possa scaturirne vengono frullati assieme a carne, alle lacrime e al cuore in una mescola che impatta duro sullo spettatore: può ricacciarlo sin dalle prime scene o attirarlo come un magnete (anche se un pelo dilungato). È un cinema intenso, che esplora il subconscio e vale almeno un tentativo.

Daniela 9/02/16 01:13 - 12606 commenti

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Un uomo riceve una telefonata dalla madre della sua ex amante, preoccupata dalla scomparsa della figlia di cui non ha più notizie da mesi. Da qui parte un flash back sulla loro relazione: esclusiva ma anche aperta alla sperimentazione a tre e multipli, odio/amore, sussurri e grida, il tunnel del sesso (anche letterale in 3d) e quello della droga, note classicheggianti e luci da discoteca. Porno impacchettato in una confezione autoriale, pronto per costituire il film scandalo dell'evento festivaliero, ma estenuante, ripetitivo, drammaticamente noioso. Sprecati colonna sonora e fotografia (!).

Impi3gato 23/02/16 00:42 - 26 commenti

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Noé racconta il rapporto tormentato fra uno studente americano di cinema e una pittrice francese a Parigi, interrogandosi sulla natura dell’amore attraverso la rappresentazione esplicita dei rapporti sessuali che intercorrono fra loro e altri. Fotografia impeccabile, commento musicale fantastico. Palesi i riferimenti a Ultimo tango a Parigi, col quale condivide il dubbio che lascia allo spettatore: è davvero un film così profondo come pare voglia essere?
MEMORABILE: Il rapporto a tre con i Funkadelic ad accompagnare.

Giacomovie 28/07/17 20:14 - 1397 commenti

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Murphy ed Electra vivono una relazione instabile e decidono di aprirla al ménage à trois, destabilizzandola. Film dai forti contenuti trasgressivi, con un erotismo esplicito e variegato che a volte non è fine a se stesso ma che non sempre è giustificato dal contesto, con un chiaro intento di eccedere nel mostrare le forti pulsioni giovanili. Ripulito dagli eccessi, resta comunque un valido tentativo di sondare il ruolo della componente inconscia. Non manca qualche riferimento artistico.

Deepred89 24/05/18 02:03 - 3701 commenti

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Per una volta la frase di lancio ci azzecca: un sentimentale vietato ai minori, un Come eravamo a tinte funeree e hard (ma neanche più di tanto) dall'anima ben poco spregiudicata, in cui tradimenti ed eccessi sessuali sono sempre sintomo di un imminente disfacimento della coppia. Il messaggio passa e il film si avvale di una confezione sfolgorante (chiudiamo un occhio sui terribili momenti di cgi) e di un cast credibile, ma il soggetto, di per sé esile, gira tremendamente a vuoto e l'insistito citazionismo sfiora sovente la stucchevolezza.
MEMORABILE: Unico vero shock: la nenia di Profondo rosso impiegata durante una scena hard.

Minitina80 19/11/19 23:16 - 2976 commenti

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Ingiustificabile il piattume che si cela dietro le sequenze di sesso esplicito. L'idea di non nascondere i particolari dei rapporti sessuali poteva essere interessante, se solo non nascondessero un vuoto cosmico a cui è impossibile attribuire un senso compiuto. Ne consegue che le due e più ore di durata danno all'opera il colpo di grazia, annoiando in una maniera inenarrabile. Glusman, poi, ha un volto che suscita un'antipatia unica, penalizzando ancora di più il giudizio complessivo. Se l'amore è quello che mostra Noé, allora c’è da temere.

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Grottabuia 1/05/20 23:17 - 10 commenti

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Si parte subito con una palla in meno per la scelta sciagurata di far doppiare la protagonista all'attrice stessa. Confezione sontuosa, attori discretamente in parte, ma la storia di per sé si riduce alle disavventure sentimental-esistenziali di due tossici annoiati. Le scene hard sono notevoli; la protagonista bellissima; Karl Glusman si dev'essere divertito, ma i dialoghi di una vuotezza e insignificanza micidiali e rendono arduo giungere al termine.

Cotola 17/01/21 19:12 - 8998 commenti

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Noé, le cui qualità registiche sono indiscutibili, pensa che per scandalizzare bastino un po' di sequenze porno in un film "normale". E invece, no. Tali sequenze, infatti, non solo non aggiungono nulla all'opera (pensateci: cosa cambierebbe se non ci fossero? Nulla!) ma annoiano. Così come annoia un cinema sempre uguale a sé stesso, privo di idee e dai ritmi totalmente catatonici che ad altri registi e tipi di film non sarebbero stati perdonati. Tronfie e ridicole le critiche agli americani (da che pulpito); ruffiano l'uso delle musiche. L'unico sussulto - ghignante - è argentiano.
MEMORABILE: L'uso della nenia argentiana per accompagnare un rapporto sessuale. 

Thedude94 16/01/22 01:26 - 1084 commenti

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Si sa che Noé è un regista che cerca di spingersi sempre oltre il limite e in questo film non è da meno, in particolare per quanto riguarda l'aspetto sessuale e quasi pornografico. Ma se questa eccessiva esposizione di corpi e atti sessuali può sembrare eccessiva, in realtà è perfettamente inserita nella storia del protagonista, un aspirante cineasta che desidera raccontare l'amore in tutte le sue forme. Ottime le prove quasi amatoriali del cast, che rappresentano la semplicità opposta alla messa in scena esagerata e coloratissima, stordente a tratti.

Buiomega71 8/10/22 01:54 - 2899 commenti

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Autoreferenziale, masturbatorio, tutto e puro Noè (l'antro lussurioso del club privè è Irreversible con l'aggiunta di scene di sesso esplicite e non simulate). Una sottospecie di sognatori sotto mescalina (il trip allucinogeno con penetrazione vista dall'interno e il secchio per vomitare) che vive di splendidi piani sequenza (nei parchi, al cimitero, per le strade albeggianti parigine), di carnalità vivida e sincera e con una chiusa (nella vasca da bagno) dal vago sentore zulawskiano. La cinefagia di Noè travolge tutto, anche se il finale, tirato per le lunghe, andava accorciato.
MEMORABILE: Electra sputa in faccia, rabbiosa, a Murphy; L'esilarante (e disturbante) momento con il transessuale; Nel locale delle vhs porno; Lite sul taxi.

Capannelle 11/06/23 11:25 - 4394 commenti

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Come tecnica fotografica e di ripresa Noè conferma di stare sopra la media ma ovviamente nel pacchetto, prendere o lasciare, è compreso anche l'insistere su atti sessuali che avrebbero potuto ridursi a molto meno per non sembrare fini a se stessi. Da una parte Noè riesce con la sua estetica a descrivere al meglio la carnalità dei momenti intimi e la presenza, intensa ed eterea allo stesso tempo, di una Elektra che rimane impressa aldilà del personaggio. Dall'altra ci sono sesso sparso in ogni dove e superfluo, scontri verbali che annoiano e un ripetuto bisogno di fast forward.
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  • Discussione Herrkinski • 30/11/15 06:03
    Consigliere avanzato - 2629 interventi
    Visto. Mi ha abbastanza deluso.
    Non che mi aspettassi veramente un ritorno alla visceralità di quello che per me rimane il suo unico capolavoro (Seul contre tous), ma come per Enter the void mi pare che il suo cinema stia diventando sempre più evanescente, che i soliti temi trattati perdano progressivamente di forza. Pur mancando la violenza l'ho trovato più in linea con Irreversible, anche se meno arzigogolato stilisticamente, specialmente nello spiare la vita di coppia; la cosa non sorprende, dato che lo script era originariamente destinato alla coppia Bellucci/Cassel (che poi l'ha rifiutato e ha accettato di girare Irreversible). Ci sono diverse scene simili anche, come i dialoghi a letto e la parte col protagonista ubriaco al party borghese, o il "tour" nel locale di depravati.
    Tuttavia, dopo una prima ora intrigante, il resto della storia si dipana senza particolari acuti e ripetendosi eccessivamente, specialmente nelle varie performance sessuali, che a un certo punto diventano veramente fini a sè stesse. Credo che con uno script così vacuo il film avrebbe beneficiato di una durata inferiore, almeno mezz'ora di meno; altrimenti avrebbe dovuto esplorare altri lati della vicenda (la relazione con la biondina viene ampiamente trascurata e il suo personaggio non viene approfondito).
    Visivamente e a livello registico è come sempre molto raffinato e per fortuna mancano gli eccessi pretenziosi di certo suo montaggio arty presenti nella maggior parte degli altri suoi film (a parte la breve sequenza in CGI e poco altro); anche la OST è come al solito gustosa e ben curata e un plauso va al coraggio degli attori (quasi tutti esordienti). La sensazione però rimane quella di un'occasione sprecata, anche se alcune dinamiche riguardo certe relazioni di coppia sono molto realistiche, così come le scene di sesso (che trovo spesso eccessivamente "romanticizzate" nel cinema e distanti dalla realtà) e il "confronto" finale padre/figlio, piuttosto struggente. Insomma, lascia qualcosa, come tutti i film di Noé, ma non mi sento di essere troppo indulgente col voto.
  • Discussione Schramm • 30/11/15 12:42
    Scrivano - 7693 interventi
    ti avevo d'altronde detto e anche ripetuto che se lo intraprendevi con lo spirito speranzoso di ritrovarci seul contre tous cascavi malissimo. di seul si ritrova la mancanza di speranza ma oppiacea e ovattata, veicolata da uno sguardo compassionevole su di essa. ripercorrere a ritroso seul con la stessa umoralità e virulenza avrebbe del resto comportato un'innecessario e manierato ripetersi, dato che aveva con esso dato fondo alla botte del nichilismo e più di così davvero si rischiava la macchietta o la posa. qui la partita si gioca con le carte della rarefazione, della delicatezza e della dilatazione estreme, e di quello che qualcuno definì forsennare il soggettibile. il DOC con cui chiudo il commento è da leggersi, ripeto, come Disturbo Ossessivo Compulsivo. non conta la storia ma la mera sensorialità, l'onda visiva, l'amniosi. se si cerca una trama con annessi sviluppi narrativi, e ciò vale per tutto il suo cinema che narrativo non è, non si può che restare delusi. credo che la sfida più vinta, come anche tu riconosci, sia stata quella di scansare (e sbeffeggiare) il dover romanzare il romanticismo (e il sesso), una buccia di banana sulla quale capitombola il 95% del cinema, non solo americano.

    quello che noè voleva fare era appunto un gioco delle tre carte coi lati del triangolo, cambiando di continuo la sua forma geometrica, quindi esplorando ossessivamente ogni possibilità narrativa, non avrebbe potuto farcela nei canonici 90'. o forse anche sì ma con risultati differenti e insufficienti (a lui in primis, evidentemente); del pari non credo proprio che il canonico sia affar suo. posso comunque capire i motivi di chi non apprezzerà. perché alla fine dei conti noè è sempre il solito stronzetto. motivo per cui mi è sempre piaciuto.
    Ultima modifica: 30/11/15 15:18 da Schramm
  • Discussione Raremirko • 1/12/15 16:55
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Adoro Noè e sono curioso di vedere l'opera.
  • Discussione Daniela • 9/02/16 00:51
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    lcerto se non ti piace noé in generale ed enter the void in particolare, beh, la vedo nerastra...

    Ed infatti notte fonda e nocchino virtuale sul tuo capino indifeso in arrivo (era questa la schicchera in sospeso) - certo è l'ultima volta che monto su quest'arca...
  • Discussione Schramm • 9/02/16 01:08
    Scrivano - 7693 interventi
    daje pure tutta de coppino, ma non puoi negarmi che le avvisaglie stavano tutte apparecchiate al proprio posto..!!
  • Discussione Cotola • 11/02/16 00:22
    Consigliere avanzato - 3841 interventi
    Ecco: già non sopporto Noè...poi il pallino e mezzo di Daniela dovrebbe essere la pietra tombale sulla visione di questo film. Ma chissà se resisterò o salirò anche io sull'arca (fantastica e raffinatissima la battuta di Daniela). Vedremo...di sicuro non a breve.
  • Discussione Schramm • 11/02/16 00:49
    Scrivano - 7693 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Ma chissà se resisterò o salirò anche io sull'arca

    di norma si sale a coppie, per cui ti aspetto!!

    Cotola ebbe a dire:
    (fantastica e raffinatissima la battuta di Daniela)

    il tenero giacomo ti rimanda qui ;)
    Ultima modifica: 11/02/16 00:51 da Schramm
  • Discussione Daniela • 11/02/16 07:42
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Cotolino, con uno che si chiama come il regista, la battuta vien anche troppo facile ;o)
    E, per restare su Noè, hai visto che il caro Schramm si paragona al patriarca biblico: ci vuol far salire sulla barcarola in coppia, anche se è meglio non indagare sotto quali vesti animali... :oP
    Possiamo replicare in coro: abbiamo già dato! La visione di Enter the Void è di quelle che ti segnano per la vita cinefila. "Il nulla con il nulla attorno", per citare la tua filosofica definizione, oppure, più prosaicamente, "il buco della ciambella senza ciambella".
    Messa alle strette, magari anche sotto minaccia di una pistola alla tempia, potrei ammettere che la visione di Love non è tempo perso, per quanto metta a dura prova la resistenza: impossibile non apprezzarne non solo la confezione ma anche certe soluzioni eleganti di regia. Però, in casi come questo, ciò a mio parere costituisce un'aggravante, come già mi è capitato di argomentare in altre occasioni.
    Ovviamente, se non saprai resistere alla tentazione di vederlo, fammi un fischio quando inserisci il commento...
  • Homevideo Buiomega71 • 28/03/22 15:25
    Consigliere - 25896 interventi
    In blu ray ( e dvd) per Koch Media, cofanetto " Gaspar Noè Collection", disponibile dal 21/04/2022
  • Discussione Buiomega71 • 8/10/22 11:06
    Consigliere - 25896 interventi
    Autoreferenziale e masturbatorio, puro Noè (in tutto e per tutto), dalla cinefagia che tutto travolge, all'universo personalissimo del suo autore (il bambino chiamato Gaspar, Noè stesso nel ruolo dell'artista Noè-con risibile parrucchino-, l'ex di Murphy che si chiamava Lucille-la compagna di Noè , quella di Innocence-, il direttore della fotografia Benoit Debie nel ruolo del "santone" Yuyo-il mome del padre di Noè) i continui rimandi alle sue opere (il club privè è quello di Irreversible, con aggiunta di sesso esplicito e non simulato, come di Irreversible prende il racconto "al contrario"--Murphy conosce Elettra al parco solo verso la fine, mostrandoci il loro primo incontro- la droga assunta pre Climax, le esplosioni in acido di Enter the void, Murphy ripreso a letto come il Nahon di Solo contro tutti, in un continuo susseguirsi di egocentrismo d'autore, di stucchevolezza narcisistica e imbevuto di tutte le passioni (ma soprattutto ossessioni) noeiane.

    Forse uno dei pochi film dove l'atto sessuale, mostrato senza remore e falsi pudori, è tanto sincero quanto vitale, così vivido e realistico, senza il mero scopo di scandalizzare ad ogni costo (notevoli, a questo punto, le "rabbiose" copule nel tunnel della metropolitana) che rende il rapporto tossico di Murphy e Elettra coinvolgente e passionale (bellissima e autentica, poi, la congiunzione carnale a tre, il tringolo sì che Noè lo ha considerato), così come la disperazione e la rabbia isterica che Elettra vomita addosso a Murphy (sputandole pure in faccia) e la litigata furibonda sul taxi, per poi finire, ancora rabbiosamente, a fare l'amore.

    Preziosi e estasiatici i piani sequenza (nei parchi autunnali, al cimitero, per le vie albeggianti-o notturne-parigine), così come gli sprazzi di intenso romanticismo (a parlare del film preferito-per Murphy, in questo caso, è 2001, monumento inviolabile per Noè, sempre restando in tema autobiografico), Murphy chiuso nel suo angusto appartamento, prigioniero di una situazione familiare che le sta strettissima, il primo giorno dell'anno nuovo, sotto una pioggia battente e ossessiva, a rimembrare la focosa relazione con Elettra (flashback nei flashback che si perdono in altri flashback), le continue telefonate alla segreteria della mamma di Elettra, quella chiusa astrusa e ermetica, nella vasca da bagno, che stà tra L'ultima donna di Ferreri e il zulawskiano Possession.

    Poi il sesso, carnoso, umido, vitale, come le tre lingue che si cercano, si frugano, una nella bocca dell'altro, erezioni, fellatio, il seme dell'uomo che sprizza copioso (pure in CG, nel viaggio psicotronico a base di droghe, nella penetrazione  come la lama del pugnale che perforava il cuore di Eva Axen in Suspiria), dove Noè sottolinea l'impero dei sensi scevro da ogni artificio, in quello che potrebbe essere il suo personale The Dreamers sotto mescalina.

    Esilarante (ma allo stesso tempo disturbante) l'incontro con il/la transessuale, la capatina al sex shop con locale zeppo di vhs porno, il già citato club privè oltre la porta verde, il sesso occasionale chiusi nel bagno, il preservativo che si rompe e crea l'apocalisse dei sentimenti.

    Genio e sregolatezza come tutto Noè, del resto, che ci infila, con dubbio gusto, colonne sonore carpenteriane e nenie argentiane, un 3d del tutto inutile, la tira un pò troppo per le lunghe (in dirittura d'arrivo non sarebbe stato male scorciarlo un pò), racconta del nulla (alla fine), ma è come lo fa che rende Love tanto schietto e , a volte, doloroso, come la naturalezza dei tre attori protagonisti, perchè è davvero così che i ragazzi (e non solo) si amano e si odiano, fino ad una ricerca del sesso estremo (ma senza violenza) che aggiunga brivido al loro già burrascoso rapporto (anche quì nulla di nuovo, ma Noè sa ben giostrare quella Parigi di notte, oscura e tentatrice, che ben conosce e che già bazzicava in Irreversible)

    Nella cameretta/bunker di Murphy (dove scatta Polaroid a Elettra, oltre a fare il resto) troneggia il gusto divoratore del Noè cinefilo (tra quelli riconosciuti: Salò, Taxi driver, Nascita di una nazione, Emanuelle nera, Il mostro è in tavola...barone Frankenstein, Defiance of good, M-Il mostro di Dusseldorff, Freaks), ritorna la voragine stroboscopica di 2001 (il cerchio luminoso che tutto fagogita) e Noè si gingilla nel suo mondo ermetico, nella sua personale (e ipnotica) versione di Jules & Jim, ad un passo dal baratro dell'irreversibile di una storia d'amore andata a remengo.

    Attenzione al senso di incompiutezza e di vuoto che lascia a post visione (con il tormentone che ti batte in testa: "Ma che fine ha fatto Elettra?"), potrebbe sedimentare nel tempo (e nello spazio).

    Curioso come il dvd francese della Wild Side (nella sua totale integralità) abbia il solo audio inglese e i sottotitoli francesi.
    Ultima modifica: 8/10/22 15:54 da Buiomega71