Simpatica serie comico-poliziesca, una delle migliori che io ricordi. Tutto poggia sul carisma di Manfredi, simpatico ex-brigadiere "ficcanaso" che aiutava la figlia poliziotta nella risoluzione dei casi. Con qualche rimando alla Signora in giallo e al Detective in corsia, la serie funzionava bene e anche i comprimari non sfiguravano (Claudia Koll in testa). Le prime due serie sarebbero da recuperare come prodotti televisivi tra i migliori del decennio, di un livello che nelle fiction odierne difficilmente rivedremo.
Serie ben scritta, con un ottimo spunto: il rapporto, piacevolmente sospeso tra litigiosità e complicità, tra una figlia commissario di polizia e un papà carabiniere in pensione (ma ancora molto attivo!). I casi di puntata non erano male, spesso impreziositi da piccole citazioni di classici del giallo; la Koll non era una brava attrice, ed era ai tempi un po' troppo giovane per essere credibile come commissario, però aveva un bel personaggio di ragazza decisa e competente sul lavoro ma pasticciona e sfortunata in amore. Buon prodotto.
MEMORABILE: In tutte le puntate, ma tutte, la Koll faceva una doccia e aveva una scena in mini-accappatoio: beh, il pubblico se lo aspettava, è giusto!
Discreta serie che vide il ritorno di Manfredi in un prodotto televisivo molti anni dopo il Pinocchio di Comencini. Tutta incentrata sul rapporto personale/professionale tra i due protagonisti, la serie si avvale di sceneggiature discretamente congegnate (sul genere giallo/brillante) e buone interpretazioni del cast.
La coppia Manfredi-Koll funziona e anche molto bene. Ovviamente la parte del mattatore la fa il Nino nazionale, ma anche la sua partner funziona. Le storie sono ben scritte, si registra un buon cast secondario. Merita la visione, il che non è poco per una fiction.
Ottima e indimenticata serie giallo-rosa, che in primis ha avuto il merito, grazie al grandissimo successo di pubblico, di riportare agli allori Manfredi e a regalargli una seconda giovinezza televisiva. D'altronde, se sulla carta la protagonista è la Koll, il merito e il peso maggiore della riuscita della fiction va al coprotagonista Manfredi, brillante, ironico, divertente. Ben scritta e ben recitata, tra le migliori fiction degli annni '90.
Di questi pochi ma buoni 16 episodi non me ne sono mai perso nemmeno uno. Manfredi e la Koll recitano divinamente e il classico rapporto, non proprio idilliaco, tra padre e figlia riesce a far divertire. Le storie sono molto appassionanti, con un Manfredi molto ironico e bonario. Tutto funziona veramente alla perfezione.
Serie tv poliziesca oggi quasi dimenticata ma allora di grosso successo, attribuibile a più che valide vicende che mischiavano enigmi polizieschi da risolvere, vita privata e qualche scenetta divertente (tuttavia in linea con le fiction italiane del periodo). Merito va anche dato all'azzeccato duetto Manfredi-Koll (qui padre e figlia): da una parte il tentativo di rivestire (nel vero senso della parola) la Koll dopo il successo in Così fan tutte (1992) e, dall'altra, un Manfredi con ancora addosso l’alone di Un commissario a Roma (1993).
Quando la fiction non era ancora così selvaggiamente inflazionata venivano proposti spesso prodotti notevoli come questo. Protagonisti sono la bellissima Commissaria Koll, che ben si cala nel ruolo (in cui palesa buonissime doti recitative) e soprattutto il buon vecchio Nino, colui a cui si devono i momenti esilaranti grazie al suo talento e mestiere; qui è nella parte di un brigadiere in pensione che anzichè giocare a bocce si intromette nelle indagini della figlia. Buono il cast di contorno. Nonostante gli anni rimane superiore alle serie odierne.
Unione di situazioni intriganti tinte di giallo con umori tipici della commedia di casa nostra. L'accoppiata deputata a rendere tale mixtum interessante è composta da due personaggi apparentemente lontanissimi quali Manfredi e la bella Koll. Ma la maestria nell'arte attoriale del primo unita alla freschezza (leggi anche sensualità) della seconda regalano un'inattesa riuscita, confezionando una serie simpatica e frizzante. Difficile annoiarsi ed è plausibile la voglia di rivederne qualche puntata...
Buona serie televisiva di genere giallo/poliziesco con Mandredi ex brigadiere con una figlia (la Koll) commissario di polizia. Le prime due stagioni vedono susseguirsi casi coinvolgenti e, sebbene la base di partenza sia sempre uguale (il brigadiere che, annoiato per la pensione, si impiccia per risolvere i casi della figlia) la fiction non annoia e risulta godibile anche in più di una visione.
Una buona fiction, che sa innestare trame gialle soddisfacenti su una base da commedia all'italiana, che vede nell'inossidabile Manfredi il suo fulcro, con le sue battute in romanesco e l'innata voglia di investigare. I duetti tra lui e la Koll (molto brava) funzionano bene, così come i siparietti comici affidati ai poliziotti del commissariato (tra cui il simpatico Guidi). Regia non troppo lesta, nella media dei prodotti tv italiani. Ottima la sigla di Piovani.
Fiction poliziesca anni '90 più nelle corde di Nino Manfredi, nel ruolo del brigadiere del titolo, che di Claudia Koll (vecchia maniera) che è Linda, la commissaria di polizia brava, bella, atletica e "cocca de papà"; anche perché è quasi sempre lui a cacciarsi nei guai visto che in pensione proprio non ci vuole stare (e si becca pure le botte dai cattivi). Noioso il questore di Michael Reale (interesse amoroso di Linda), molto più simpatici gli agenti di Gianluca Guidi e Pierfrancesco Loche. In sintonia Manfredi e la Koll. Sarebbero stati meglio più episodi, ma di 50 minuti l'uno.
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DiscussioneZender • 5/07/21 13:58 Capo scrivano - 48956 interventi
Stagione 2 (1998) Episodio 1: il fratello di Linda. *** Un buon episodio apre la seconda stagione di questa fortunata serie. Linda indaga sulla morte di un commercialista e il caso si rileva interessante e sorprendente fino all'ultimo, così che lo spettatore amante dei gialli si divertirà senza dubbio. Il brigadiere è al solito coinvolto nel caso, e questa volta dovrà fare i conti con una sua ex fiamma. Buona nel complesso la prova del cast di contorno. ( Ultimo).
DiscussioneZender • 17/07/21 08:33 Capo scrivano - 48956 interventi
Stagione 2 (1998) Episodio 2: il cappotto scambiato. ***! Episodio di livello, tra i migliori di sempre, in cui il brigadiere Fogliani si trova ancora una volta invischiato nelle indagini della figlia. il caso è piuttosto interessante ( il brigadiere sbaglia cappotto e si porta a casa una pistola che ha sparato di recente...) e riserva dei buoni colpi soprattutto nella seconda parte. Buono tutto il cast, in cui spicca tra gli altri il buon Gianluca Guidi. Ottimo episodio poliziesco. (Ultimo).
DiscussioneZender • 20/07/21 17:44 Capo scrivano - 48956 interventi
Stagione 2 (1998) Episodio 3: la pensione rubata. *** Episodio che inizia col botto: il vice questore Torrigiani viene ferito in uno scontro a fuoco e da qui cominciano le indagini nelle quali ovviamente è coinvolto pure il brigadiere Fogliani. Buona puntata, scorrevole, con un'indagine non memorabile ma senza dubbio interessante ( ci sono anche diversi momenti d'azione...). Bene come sempre Manfredi e la Koll, nella norma i comprimari, in cui ancora una volta spicca Gianluca Guidi.(Ultimo).
DiscussioneZender • 23/07/21 18:25 Capo scrivano - 48956 interventi
Stagione 2 (1998) Episodio 4: l'occhio discreto. **! Ultimo episodio che si apre con una grande novità: il brigadiere Fogliani apre un'agenzia investigativa ed indaga sull'avvelenamento di un cane. Puntata niente male, che scorre senza problemi e si lascia guardare con piacere, salvo perdere mezzo punto per via di un finale mediocre e scontato. Buona la prova complessiva del cast, in cui spiccano Claudia Koll e Michael Reale. Consigliato ai fan della serie senza dubbio. (Ultimo).
DiscussioneZender • 28/07/21 17:33 Capo scrivano - 48956 interventi
Stagione 1 (1997) Episodio 6: l'asciugamano scomparso ***! Il brigadiere Fogliani è costretto a stare in casa causa gamba ingessata, e così inizia a spiare cosa succedere nel vicinato. Grande episodio, il migliore della prima stagione, chiaramente ispirato alla "Finestra sul cortile" del maestro Hitchcock. [...]
Ispirata a Hitchcock anche la scelta di uno dei coprotagonisti di questo episodio, Paolo Lombardi, noto principalmente per essere stato la voce italiana del regista britannico.