La Davis è una delle escort (diremmo oggi) in un nightclub controllato da un pericoloso gangster, Bogart è un procuratore di giustizia (splendidi). Girata con sobrietà e rigore da razionalismo anni '30 è una buona pellicola criminale di sottile crudezza, con elementi di poliziesco, dramma giudiziario e un'atmosfera cupa in anticipo sul noir classico. Il plot è semplice, secco e inesorabile, non c'è traccia di love-story e di sentimentalismi da specchietto per le allodole. Da vedere.
Insolito e piuttosto coraggioso per l'epoca, il film narra di cinque ballerine di un night club di proprietà di un gangster spietato. Il lavoro delle ragazze non è più di tanto nascosto (si pensi alle metafore di Colazione da Tiffany) e le conseguenze drammatiche di quella vita sono esposte senza troppi filtri (nonostante il Codice Hays fosse già in vigore). Bette Davis calamita tutte le attenzioni della mdp, Bogart ha un ruolo di peso come Procuratore Distrettuale ma la sorpresa è il cantante lirico italiano Ciannelli, cattivo e suadente.
Un procuratore distrettuale cerca di convincere cinque entreneuses che lavorano in un club di proprietà di un malavitoso a testimoniare contro il loro datore di lavoro... Un film all'epoca di attualità, ispirato per quanto riguarda il gangster alla figura di Lucky Luciano che era stato arrestato proprio l'anno precedente, piuttosto esplicito circa il mestiere delle ragazze, nonostante i tagli della censura, impreziosito dalla prestazione della volitiva Davis, già diva oscarizzata, accanto alla quale Bogart interpreta uno dei pochi ruoli da persona onesta della prima parte della sua carriera.
Noir che accusa una certa lentezza (vedi gli intermezzi musicali), ma lodevole nei suoi intenti di denuncia in nome dei quali arriva a sfidare la censura facendo chiaramente intuire la vera professione delle ragazze. La sceneggiatura di Robert Rossen attinge dalla cronaca (Lucky Luciano era stato arrestato l'anno prima proprio per sfruttamento della prostituzione) e non concede nulla al sentimentalismo. Grandi prove della Davis, di Bogart (che qui conobbe la terza moglie Mayo Methot) in uno dei suoi rari ruoli positivi della prima parte di carriera e di un cattivissimo Ciannelli.
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CuriositàDaniela • 31/12/16 11:39 Gran Burattinaio - 5946 interventi
Il gangster Johnny Vanning, la cui figura è ispirata a quella di Lucky Luciano, è interpretato da Eduardo Ciannelli, attore e baritono italiano che negli anni Trenta e Quaranta fu spesso chiamato dal cinema hollywoodiano a ricoprire ruoli di malavitosi o altri personaggi poco raccomandabili.
Basti pensare che nel solo 1937, anno di uscita de Le cinque schiave, comparve sugli schermi in altri sei film.
Fra le numerose pellicole a cui partecipò, spiccano Il prigioniero di Amsterdam di Alfred Hitchcock (1940) e Gilda di Charles Vidor (1946).
La sua carriera di caratterista continuò negli anni successivi dividendosi fra cinema italiano e film negli USA, fino alla morte avvenuta nel 1969.
L'anno successivo uscì sugli schermi l'ultimo film da lui interpretato: Colpo rovente, poliziesco diretto da Pietro Zuffi.
DiscussioneFaggi • 21/06/17 11:48 Call center Davinotti - 433 interventi
Zender, quando ho inserito questo film potrei aver sbagliato genere: gangster/noir forse è più corretto visto che imdb lo porta come "crime, film-noir, thriller".