Una guerra mondiale e 7 anni di lavoro prima di poter vedere realizzato questo film, il primo lungometraggio d'animazione italiano (praticamente a pari merito con I fratelli Dinamite), nonchè primo film italiano a colori (uno splendido technicolor filmato a Londra). La trama è da mille e una notte ma la suggestione è tutta Disney, tanto che il tratto e l'animazione non possono che rimandare a Biancaneve e i 7 nani. La tecnica non è sopraffina ma il film stupisce per la perizia dei disegni, per le particolari voci e le belle musiche.
Onore al merito di Domeneghini nell'aver concepito e realizzato il primo cartoon italiano, tanto più con ostinazione contro le avversità belliche. Detto questo, la graziosa storiella della principessina concupita dal cattivaccio marca un serio problema di sceneggiatura che inficia il godimento del film, creando spaventosi sbilanciamenti narrativi (tra azione principale, azioni secondarie e le troppe canzoni), e obbligando a un ritmo slavato. Il disegno sarebbe carino e la nostrana via antidisneyana non male, ma non riesce a tenere l'attenzione.
Uno dei primissimi tentativi di fare animazione in Italia, in cui colpisce qualche idea come la caratterizzazione dei tre saggi o la pietrificazione del principe. Il problema è che la storia, narrata in maniera lenta (il film dura un ora!), non è mai avvincente, vista la totale mancanza di momenti spettacolari o memorabili che diano un minimo di ritmo. L'animazione è ancora molto imprecisa, soprattutto nei movimenti dei personaggi, ma si riprende nelle colorate ambientazioni. Evocativa la voce narrante del grande Sibaldi.
Il primo, o uno dei due primi, film italiano d'animazione è un'opera molto coraggiosa, sia per le vicissitudini sia per il tentativo di andare oltre l'ostacolo della scarsa tecnica, che si vede tutta nell'animazione e nei movimenti legnosi dei personaggi. Il film è però riuscito, ha una bella storia e presenta notevoli caratterizzazioni dei personaggi, alcune anche piuttosto divertenti. Il ritmo è un po' lento e le canzoni troppe e troppo lunghe. Si intravvede un tentativo di emulare la Disney. Comunque un documento prezioso e un film tutto sommato piacevole.
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
Alla fine degli anni 50 l'INA (Istituto Nazionale Assicurazioni) usava questo film per propagandare le proprie polizze assicurative, girando per le sale di Milano (e credo anche in altre città italiane) invitando alla proiezione ragazzini e genitori.
Nella "mia" zona esisteva allora il Cinema Umbria di III° categoria, praticamente la mia II° casa.
La sala, come sempre in queste occasioni, era sempre stracolma di ragazzini (genitori pochi).
Finita la proiezione alcuni addetti si industriavano per far firmare le polizze ai genitori, ma credo con scarsi risultati...