Ricostruzione in salsa hollywoodiana della vita di Gesù Cristo. Il regista Stevens (ma alla regia collaborarono sebbene non accreditati anche Negulesco e Lean) enfatizza gli elementi spettacolari tralascianto la componente spirituale ed intimistica del racconto. L'opera risulta pertanto suggestiva visivamente (alcune sequenze sono di indiscutibile impatto) ma "vuota" e bidimensionale dal punto di vista della caratterizzazione dei personaggi.
Lunghissimo e soporifero film dedicato alla vita di Gesù: Von Sydow è bravo nel ruolo principale ma l'intera operazione è svogliata e senz'anima. Il cast è pieno di star, ma quasi tutte impiegate per poche scene, i migliori risultano Charlton Heston nel ruolo di Giovanni Battista e il grande Savalas in quello di Pilato. Per il resto la storia viene trattata come mero pretesto per mettere in scena il classico kolossal anni sessanta. Apparizione di John Wayne nel ruolo di un centurione che assiste alla crocifissione.
Più difetti che pregi in questa pellicola abbastanza presuntuosa. Nonostante si cerchi l'aderenza ai Vangeli, la sceneggiatura si concede qualche licenza di troppo e nella riduzione tralascia qualche parte importante a beneficio di altre più soporifere. Max Von Sydow credibile a metà e parterre di grandi nomi sfruttati solo per qualche scena. Altre grande neo la ricostruzione dei luoghi (tre o quattro in tutto sfruttati però per tutte le scene del film). Sicuramente il peggiore tra tutti i kolossal di argomento "sacro".
Mi piange il cuore nel vedere così tanta opulenza di mezzi e così poca spiritualità. Il problema è che, se si bypassa la questione spirituale, un film del genere diventa un puro esercizio cinematografico a sfondo storico, ma perde la forza propulsiva del messaggio che sta all'origine. E dire che che le idee c'erano (si pensi al Satana antropoformizzato o alla resurrezione di Lazzaro). Tanti attori ma i migliori sono Von Sydow e, paradossalmente, Pleasence, che si dimostra un innesto vincente rispetto ad altri film. Occasione sprecata.
MEMORABILE: L'innesto, all'interno della colonna sonora, dell'Hallelujah di Händel a sottolineare momenti di forte spiritualità.
Jean Negulesco HA DIRETTO ANCHE...
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Fu proprio per impersonare il ruolo di Ponzio Pilato che Telly Savalas si rasò per la prima volta la testa a zero, inaugurando un look poi mantenuto e che lo avrebbe reso celebre per tutta la vita:
DiscussioneRaremirko • 18/08/18 20:32 Call center Davinotti - 3863 interventi
Il Dandi ebbe a dire: Fu proprio per impersonare il ruolo di Ponzio Pilato che Telly Savalas si rasò per la prima volta la testa a zero, inaugurando un look poi mantenuto e che lo avrebbe reso celebre per tutta la vita:
Raremirko ebbe a dire: Credevo fosse calvo di natura
La normale alopecia androgenetica (in altre parole: calvizie) non interessa mai la regione nucale e periferica del cuoio capelluto (in altre parole: i capelli si perdono solo sopra).
Nelle apparizioni precedenti Savalas sfoggiava la cosiddetta "corona d'Ippocrate" (in altre parole: il look alla Lino Banfi). La rasatura completa di Savalas o di Yul Brinner oggi è una soluzione molto comune, ma ai loro tempi era assai inusuale e innovativa.