Note: In Italia con le voci di Virginia Raffaele, Pino Insegno, Eleonora Gaggero, Luciano Spinelli, Loredana Bertè e Raoul Bova. Seguito da "La famiglia Addams 2" (2019).
Versione animata della celebre famiglia che fa del rovesciamento della normalità il suo status. La tecnica è di buona fattura, ma ciò non meraviglia visti i livelli medi di queste pellicole. E qualche momento piacevole e divertente non manca. Ma per il resto non c'è una novità che sia una ed anche il "messaggio" che si vuole veicolare (positivo, per carità, e ancora necessario) è ormai stantio: tutti siamo strani e diversi agli occhi degli altri e quindi tutti siamo normali. Capirai: il conformismo dell'anticonformismo. Forse più per ragazzini che anche per adulti. Ma non un brutto film.
Tarata per un pubblico prevalentemente under dodici, la versione animata della più famosa famiglia deliziosamente disfunzionale non è tutta questa meraviglia, perdendosi in una trama alquanto sciocchina. Nulla da eccepire sulla tecnica di animazione, ma le risate emergono col contagocce e sono perlopiù a denti stretti. Oltremodo banale il messaggio che viene lanciato (ma utile per i giovanissimi). Il doppiaggio italiano, poi, non presenta voci all'altezza ("discutibile" la Gaggero su Mercoledì). Non un completo fiasco, ma ampiamente deludente.
In questo film animato della famiglia Addams, che affonda le sue radici più nel fumetto da cui tutto partì che dal telefilm, i cartoon o i film anni '90, gli indiscussi eroi della pellicola sono Mercoledì e Pugsley; in particolar modo la prima, alle prese con l'accettazione del diverso, i primi amici "normali" e i problemi della crescita. Esilarante l'antagonista, una presentatrice di reality show che aizza la gente comune contro i nostri, affascinante la Morticia animata doppiata dalla Theron, buono l'omaggio finale alla sigla del serial.
Film leggermente tedioso e allungato, dal ritmo non pimpante. Azzeccato il soggetto che coinvolge Mercoledì, unico personaggio che ha un'evoluzione durante la storia, ma l'altra trama parallela che riguarda Pugsley è terribile. La sottotrama riguardante l'importanza dell'apparenza aveva potenziale ma il film è forzatamente improntato al buonismo. Potrebbe comunque piacere "da morire" ai fan della famosa famiglia.
Mancano i vezzi latini e le bizzarrie folcloristiche europee che rendevano affascinanti i vecchi adattamenti della tenebrosa famiglia, mentre le varie esplosioni e torture sono più propriamente da cartone animato e non proprio riuscite. L'iniziazione di Pugsley è poco interessante, al contrario Mercoledì è il personaggio che regala le situazioni migliori. Il soggetto è incentrato sull'accettazione del diverso e coinvolge sia gli Addams che le persone normali, con risvolti pessimi. Musiche per niente azzeccate.
Riproposizione animata delle avventure della celebre “mortifera” famiglia. Al netto della eccellente resa tecnica, un film che non sfrutta adeguatamente il potenziale comico dei personaggi ma si limite ad una rilettura superficiale con gag solo occasionalmente divertenti e il cui target sembra il pubblico infantile. L’edizione italiana è peraltro penalizzata da un doppiaggio mediocre.
Ennesima riproposizione delle avventure della famiglia Addams, questa volta in grafica 3d e con l'attenzione concentrata sui componenti più piccoli, in accordo col l'età del pubblico a cui sembra rivolto principalmente lo spettacolo. La buona qualità tecnica ed il simpatico look dei personaggi non sono però sostenuti da una sceneggiatura adeguata: le gags carine sono poche e quasi tutte ricalcano cose già viste nella vecchia serie tv mentre il lodevole messaggio di tolleranza è veicolato con minor brillantezza rispetto a quanto avviene in Hotel Transylvania, con cui il film ha molto in comune.
MEMORABILE: L'esperimento a scuola con i rospi resuscitati
Come banalizzare un’idea geniale fondata sulla sovversione della normalità: la Famiglia Addams si trasforma in questo film d’animazione in un sottoprodotto di Hotel Transylvania. All’anarchia ridanciana ma sottile del capovolgimento si sostituisce il moralismo sull’accoglienza del diverso, nonché sull’affermazione degli adolescenti rispetto alle aspettative dei genitori. Insomma, il buonismo contemporaneo deprime l’intelligenza, e riempie il nulla di senso con scene variopinte, vivaci e scatenate, che appagano almeno la spettacolarità.
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Tra le musiche, da segnalare che il maggiordomo Lerch, oltre a suonare il pianoforte (bellissimo con i tasti e il dorso interno dipinto) canta, e in falsetto, una interessante versione di "Everybody Hurts" dei R.E.M. (1992) accompagnato da pianoforte solo unplugged.