La douleur - Film (2017)

La douleur
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Titolo originale: La Douleur
Anno: 2017
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "Memoir of war" ma non "Le doleur". Dal romanzo autobiografico omonimo della scrittrice francese Marguerite Duras, pubblicato nel 1985. Secondo la stessa autrice, si tratterebbe di un diario scritto durante l'occupazione nazista.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/02/19 DAL BENEMERITO XAMINI
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Myvincent 4/03/19 07:55 - 3744 commenti

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La scrittrice Marguerite Duras scrive un testo doloroso nell'attesa che fiorisca la speranza per il ritorno del proprio marito dai campi di concentramento, senonché qui viene reso nella maniera più noiosamente struggente possibile. Non si può fare un film sul dolore annoiando così lo spettatore, asfissiandolo nella profondità di stati d'animo reiterati fino allo stremo. Il finale poi sembra una beffa e fa crollare miseramente le quotazioni. Pretenzioso.

Xamini 4/02/19 10:56 - 1254 commenti

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Probabilmente un po' lento nella prima metà ma raffinato come la prosa della Duras, delicato nelle scelte, ricco di intimità, nei suoi primi piani, dettagli, nella scelta specifica di una vicinanza quasi morbosa alla bravissima (e bellissima) protagonista. I suoi pensieri, le sue sigarette, i suoi sentimenti sembrano quasi plasmare la materia filmica, al punto da indurre il fuoco della camera su questo o quel particolare, sul niente. Non ci si lasci distrarre dal contesto storico o dalla vicenda, il nocciolo sta nel suo sentire, anche non banale.
MEMORABILE: Quel profilo a raccontare uno snodo narrativo come nessun altro; di nuovo un profilo, sul finale

Daniela 11/02/20 21:40 - 12672 commenti

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Da uno dei più noti romanzi di Duras, un film certo volenteroso ma che soffre dello stesso problema del testo: un egocentrismo esasperato che si riflette visivamente nell'abbondanza di primi piani del bel volto corrucciato di Thierry e narrativamente nella sfocatura di ciò che la circonda. Più interessante la prima ora per il rapporto con un poliziotto collaborazionista, ripetitiva la seconda, incentrata sull'attesa del ritorno del marito deportato in Germania. La lentezza non sempre si traduce in poesia e qui prevale la noia.

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