La conversa di Belfort - Film (1943)

La conversa di Belfort
Locandina La conversa di Belfort - Film (1943)
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Titolo originale: Les anges du péché
Anno: 1943
Genere: drammatico (bianco e nero)

Cast completo di La conversa di Belfort

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Tutti i commenti e le recensioni di La conversa di Belfort

TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/09/09 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 5/09/09 01:47 - 9586 commenti

I gusti di Cotola

Primo lungometraggio del grande regista francese, in cui è già presente tutta la sua poetica: ci sono la lotta del bene contro il male (tema cardine delle sue opere), la colpa, la conversione ed il pentimento. I dialoghi già volano alto (merito della sceneggiatura scritta insieme a Jean Giraudoux) è la fotografia corrobora una pellicola dai risultati decisamente soddisfacenti. Molto bello.

Daniela 6/02/10 17:02 - 13334 commenti

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Annamaria, che ha abbandonato la sua ricca famiglia per entrare come novizia in un convento di suore dove vengono accolte ex detenute, prende sotto la sua protezione Teresa, una giovane criminale, convinta che Dio le abbia affidato la missione di salvarla. Lungometraggio d'esordio del più asceta dei registi francesi, già alle prese con una vicenda di colpa e redenzione che diventerà una costante del suo cinema. Quasi interamente girato in convento, visivamente luminoso come i volti delle due protagoniste, incorniciati dal velo bianco.

Belfagor 30/07/11 10:41 - 2709 commenti

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Una novizia di origini altolocate fa della redenzione di una giovane delinquente una vera e propria missione. Al suo primo lungometraggio, Bresson espone con grande maturità i temi che diventeranno una costante nella sua produzione: la colpa, la perdita dell'innocenza, la salvazione, la sofferenza e il dolore causati dal destino. L'eterno conflitto fra il bene e il male è sottolineato dagli accesi contrasti della luminosa fotografia in bianco e nero. Ambientato quasi interamente in convento.

Rebis 5/09/11 15:50 - 2482 commenti

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Un carcere femminile e un convento. Le mani della legge e le mani di Dio. Anna Maria e Teresa, la vocazione e la vendetta. Film duale e osmotico, che traduce la dialettica tra i due personaggi femminili nella struttura narrativa e concettuale del film stesso: un'appassionante parabola sulla redenzione come superamento e soluzione dei nodi egoici e passionali. Esordio cinematografico di Robert Bresson che già imprime un nitore visuale e uno sviluppo dialogico esemplari. Gli slanci devozionali, che sfiorano sovente l'idillio saffico, sembrano anticipare l'esuberanza claustrale di Almodovar.

Enzus79 9/09/11 16:25 - 3315 commenti

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Primo film di Robert Bresson, uno dei migliori registi del cinema francese. Storia toccante che si trasforma nel finale in una sorta di giallo. Bello il bianco e nero ed ovviamente anche la regia. Film più che apprezzabile con le due protagoniste veramente brave.

Giùan 23/05/17 09:39 - 4964 commenti

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Già splendida perla d'esordio di Bresson, il quale mette in scena con consumato mestiere drammaturgico (che poi rinnegherà prosciugando progressivamente nel suo cinema atteggiamenti e narrazione) il binomio libertà/reclusione, tema cardine della sua filmografia. Il rapporto tra la mondana salvatrice Anne Marie e la plebea peccatrice Therese presenta ricchezza di sfumature molteplice e sfaccettata, mentre il taglio comunque documentaristico del montaggio ci consegna un'opera magmatica, nella quale forma e azione si elidono e si rafforzano vicendevolmente.

Cerveza 12/11/24 16:10 - 894 commenti

I gusti di Cerveza

Le vite di una novizia di nobili origini e di un'assassina s'incrociano in un convento che preleva di notte carcerate a fine pena con dei curiosi raid manco fossero dei boss. Praticamente le trasferiscono da un carcere all’altro. La prima, entrata per espiare la colpa di essere nata ricca (?!?), decide unilateralmente di usare la seconda per salvare la propria anima. Notevole la cura estetica della confezione, ma il misticismo scivola nel burrone dell'enfasi calligrafica di un melodramma qualsiasi, trascinando per i capelli gli eventi verso una scontata chiusura lacrimogena.

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