Girata da Bergonzelli con la mano sinistra, la pellicola non fa che ripetere stancamente tutte le topiche e tutti gli stereotipi della commedia sexy all’italiana anni ’70, compreso l’immancabile prete maneggione, interpretato dall'abitualmente mefitico Pupo De Luca qui alle prese con la battona ufficiale del paesello che è anche una sua lontana nipote. Recitato caninamente, il filmetto ha al suo attivo solo i pregevoli nudi di Karin Well e della più matura e decisamente più intrigante Greta Vaillant. Su tutto il resto è meglio sorvolare.
Alle tante matrigne, cuginette, zie, nipoti, suocere e nuore disponibili a concedersi a parenti e non, si aggiunge ora la “cognatina”, ideata da Bergonzelli e Regnoli secondo i più angusti parametri della commedia erotica italiana: gag di mezza tacca – per lo più i battibecchi romagnoli tra il prete-arbitro De Luca e la puttana di paese Biscardi – e passerelle in nudo integrale di Karin Well (al secolo Wilma Truccolo) e Greta Vayan. Curiosa (leggasi: imbarazzante) la presenza di Robert Woods, ormai al tramonto della carriera dopo la fine della ricca stagione w.a.i.
MEMORABILE: La Biscardi difende la propria dignità professionale, vantandosi di discendere «da una famiglia di grandi puttane»; i clienti della farmacia.
Spinta (si vedono, seppur brevemente, cavalli fare sesso e contadini che si inchiappettano oche) quanto banale commedia diretta dal valente Bergonzelli. Roba trita e ritrita: la trama riguarda la solita donna che arriva nel solito paese sperduto per sedurre nei soliti modi i soliti concittadini arrapati e un po' ingenui. Tutto squallidamente messo in scena: la situazione imbarazzante per lo spettatore viene accentuata da inquietanti inquadrature sghembe e zoomate di mestiere (=al centro di gambe femminili).
D'ambientazione agreste, questa pellicola s'inserisce nella folta filmografia di genere sexy-familiare post Grazie zia con qualche venatura farsesca, ma è chiaro sin da subito che l'intento di Bergonzelli è di soddisfare quel certo non so che di pruriginoso per un pubblico senza pretese, più che divertire. La protagonista (l'attricetta tutto-pepe Karin Well) è pura "carne da macello" da denudare il più possibile; intorno a lei sostanzialmente il vuoto. Un prodotto (mediocre) inchiodato al periodo d'uscita.
Pietosa commediaccia diretta davvero male. Se è indubbio che Karin Well avesse il suo perché, non si può negare che la storiella sia davvero troppo esile per reggere i novanta minuti di durata. Sembra un film pensato già in partenza per essere rimpolpato con qualche sequenza hard per i mercati esteri. Il cast secondario è terribile, e le sequenze comiche affidate al pur bravo Pupo De Luca lasciano il tempo che trovano. Bizzarro sentire nel doppiaggio di una produzione così povera le voci di Gigi Reder e Claudio Capone.
Terribile commediaccia che vorrebbe essere erotica e divertente ma non è invece né stimolante né allegra. Siamo veramente al tramonto del cinema popolare: gli interpreti sono quel che sono, la sceneggiatura è un insieme di cose già viste, il sesso diventa l'unico motivo voyeuristico per vedere il film. Si capisce che da questo degrado nasca poi il cinema hard-core, ultima frontiera che tra gli altri vedrà coinvolti anche Bergonzelli e Regnoli.
Commedia scollacciata e piuttosto puerile del duo Bergonzelli/Regnoli, mette in scena il solito parentado vizioso in un paesino di provincia; tra amplessi della sbarazzina Well con i villici e alleggerimenti comici poco riusciti - anche a causa di un cast parco di attori adatti ai ruoli - si procede stancamente verso il finale satirico, che promette un sequel per fortuna mai realizzato. Solo per fans della Well e per completisti della commedia sexy nostrana, che nella povertà generale potranno forse trovare qualche labile motivo d'interesse, pur tra uno sbadiglio e l'altro.
Quando c'è da essere cinematograficamente inassolvibile, nessuno come Bergonzelli abusa del privilegio, arrivando a precedere per insolenza il punk e a riformulare Gallone con un reboot lontano da ogni perbenismo e buonismo, anzi con un weirdclustering nasty da lasciare interdetti: l'amore si risolve prendendo il calco di Borowczyk e spaccandocelo in testa o in gag zoofilo-scatologiche, le prostitute hanno fregole da sindacaliste, per sedurre un allenatore di calcio si arriva a passare in rassegna sessuale la sua intera squadra. Non finisce qui e quel che seguirà sarà endogamico.
MEMORABILE: Le mutande di "Wonder Woman"; "Questa è poppart! "; "Fuori c'è l'amore! ".
Sergio Bergonzelli HA DIRETTO ANCHE...
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CuriositàReeves • 9/09/21 00:07 Contratto a progetto - 801 interventi
Al termine del film, sui titoli di coda, si annuncia un seguito, "Menage a 4", che non avrebbe però dovuto avere gli stessi attori (sarebbe rimasto il solo Pupo de Luca). Grazie a Fedemelis per il fotogramma.
avoja se lo è: stessi personaggi, stessi attori, stesse location, stessi raccordi narrativi ripetuti e sviluppati, persino stesse gag del balbuziente ciccillo che si becca addosso enne volte schizzi d'acqua di fango o di guano e in mancanza d'altro si ingroppa le anatre. la prostituta che vuole diventare sindacalista nel C.E. fonda proprio un movimento. in una didascalia finale viene promesso che vedremo gli sviluppi di alcune vicende in un secondo capitolo intitolato menage a quattro. vatti a vedere come si intitola per esteso il compromesso erotico...
DiscussioneZender • 21/10/24 14:27 Capo scrivano - 48949 interventi
Io se guardo il nome dei personaggi su Imdb non ne vedo uno comune... Attori comuni due... Sembra quasi come se avessero voluto girarne il sequel ma poi ci avesser ripensato cambiando anche il titolo previsto.
zender non arrampichiamoci sugli specchi di imdb che come si è sempre ribadito spesso scazza grosso. sono freschissimo di visione e i personaggi e gli attori sono i medesimi (quanto meno i principali: peppona, camillo, ciccillo sempre interpretati dagli attori che rivedremo nel compromesso). l'ambientazione è sempre borgo. le linee narrative lasciate sospese o abbozzate ne la cognatina vengono sviluppate nel compromesso erotico, che ne approfondisce tutta la questione sindacalista-politica, certo avvalendosi anche di nuovi attori ma questo che cambia? sarebbe come dire che nightmare 2 e 3 non sono sequel solo perché in questi rispetto al primo c'è solo englund o solo lui con la langenkamp). o che cambiando completamente il cast tra venerdì 13 e l'assassino è costretto a uccidere ancora sarebbe improprio parlare di sequel.
qualsiasi bergonzelliano di ferro ti potrebbe avvallare le interfacce tra i due film (ma anche senza scomodare fan o critica - anche rea e giusti parlano di seguito scrivendone) basterebbe semplicemente vedere i due film uno in fila all'altro do ve anche il titolo promesso alla fine dell'uno è mantenuto come co-estensione dell'altro...ma più di così..!!
DiscussioneZender • 21/10/24 17:30 Capo scrivano - 48949 interventi
Ma figurati se mi arrampico sugli specchi di Imdb Schramm, Imdb mi serviva per vedere i nomi. Stavo cercando di capire, se mi è concesso, soprattutto perché immagino che la questione sia già stata posta tempo addietro e si sia risolta con un lasciamo tutto così (anche perché la dicitura sui titoli di coda è riportata da tempo nelle curiosità). Scrivi stessi personaggi e ne trovo solo due, stessi attori e ne trovo solo due (Ria De Simone non la vedo nel cast del primo e, se me lo confermi, andrebbe aggiunto, visto che non è certo un'attrice sconosciuta)... In più vedevo che nessuno lo segnalava come sequel su internet, almeno a un primo sommario esame; permetterai che mi sia venuto qualche dubbio no? Quanto al titolo, il fatto che fosse stato poi cambiato mi dava l'impressione che ti ho detto.
ma figurati, te lo concedo si, però dovresti magari anche fidarti quel pelo di chi li ha visti entrambi in tempi più o meno ravvicinati. se la discriminante sono il numero di attori/personaggi in comune, i franchise coi film che smettono di essere l'uno sequel dell'altro aumentano a dismisura,
i personaggi cardine del chiamiamolo reboot del brand di don camillo e peppone secondo bergonzelli rientrano in entrambi i film. pupo de luca è don camillo, il ruolo che ha ria de simone nel compromesso qui è ideologicamente impersonificato da mimma monticelli e la balbuziente e guano-incassante spalla ciccillino è sempre alfredo d'ippolito, che in quasi tutte le commedie di bergonzelli si ripresenta balbuziente e con gag affini. l'ambientazione è identica, come anche i costumi e alcuni interni al punto che sembrano girati back-to back. gli altri attori cambiano, ma alcune linee narrative del primo vanno a formare la chiamiamola trama del secondo.
quanto al gemellaggio delle due pellicole, così marco giusti su dizionario stracult: Visto il successo del film, Bergonzelli girerà un quasi sequel subito dopo: Il compromesso erotico - Menage a quattro. Vietato ai minori di 18 anni.
e così riporta vizietti all'italiana:tra le pag 106 e 108
Tra il 1975 e il 1976 Sergio Bergonzelli dirige un dittico che rivisita, in chiave erotica, il mito di Don Camillo. La prima parte prende il nome di La cognatina, e vede protagonisti Robert Wood, Karin Well e l'attore-feticcio del regista, il bravo Pupo De Luca. Monica (Karin Well) fa ritorno a Borgo di Sotto (...) Di natura tutt'altro che storica il compromesso di cui si occupa Il compromesso... erotico (1976), seguito de La cognatina."