Diciamo che definirlo un film è già una parola grossa. Grossa almeno quanto il seno di Chesty Morgan, “attrice” polacca che con occhio fino gli italiani hanno ribattezzato Tettalunga dopo aver notato che le mammelle gigantesche le arrivano praticamente alla cintola. Fin dai titoli di testa si capisce a cosa punti l'obiettivo di Doris Wishman, che anche in corso d'opera piazza primi piani del petto della Morgan a capocchia come se piovesse, quasi come intervallo tra uno stacco d'inquadratura e l'altro. Lei, la tenera (e morbida) Chesty, fa il faccino triste quando le ammazzano il promesso sposo (tale Larry, un disgraziato di ricattatore che passa il tempo a minacciare la gente per telefono) e se...Leggi tutto ne va in giro in vestaglia o in costume sfilandosi in un'ora e un quarto almeno cinquanta reggiseni diversi. Deve vendicarsi dei due killer che le hanno accoppato il fidanzato e la cosa non le risulta nemmeno troppo difficile, visto che questi sparano all'uomo proprio mentre lei gli sta parlando al telefono e si complimentano a vicenda dicendosi che uno di loro (si fa chiamare “capitan Hook”) andrà all'Hilton di Las Vegas e l'altro (che è poi l'ex eroe di GOLA PROFONDA Harry Reems) a Miami. A Susy, che ha ascoltato tutto dall'altro capo, non resta che partire per il Nevada e cominciare la ricerca. Siccome però all'Hilton non risulta nessun “capitan Hook” (che sarebbe poi l'equivalente del nostro capitan Uncino) e si ricorda che il killer aveva ripetuto all'amico “di non andare a vedere il burlesque”, Susy decide di soddisfare il suo vecchio sogno di diventare una ballerina (sì, proprio il fisico adatto...) e di farsi assumere proprio in un Burlesque. Non ha nessuna esperienza, ma le basta aprire la camicetta per trovare lavoro all'istante. E indovinate chi siede in prima fila allo spettacolo? Troppo facile, certo, ma d'altra parte il soggetto si può scrivere su un francobollo e viene sviluppato in modo che definire elementare è un eufemismo. A contare sono i particolari trash, a cominciare dai flashback con Susy in piscina e Larry che arriva a sedurla in mutande (con orrende lacrime finte sul volto rigato di lei alla finestra mentre ricorda). E non dimentichiamo il metodo adottato da Susy per sopprimere le sue vittime: prima li stordisce con un drink drogato, poi alza le braccia in alto e si avvicina agli sventurati soffocandoli tra le gigantesche tette (le deadly weapons del titolo originale) riuscendo a risultare artificiosa persino in questo, a conferma di una recitazione tremenda (con tanto di ripetuti sguardi in macchina). Incredibile invece il colpo di scena finale, che davvero non ci si aspetta e fa capire quanto la plausibilità dell'intreccio sia un optional non richiesto. Insomma, più che un film un'interminabile esposizione di mammelle, con la Morgan che le fa ballare in tutte le varianti possibili e immaginabili senza mai sconfinare nell'hard e nemmeno nel soft, visto che altri particolari anatomici quasi non se ne vedono (giusto una ripresa integrale da dietro durante la doccia). Estenuanti strip-tease, Reems che fa un po' di petting con tutte, docce, bagni e nuotate in piscina, abitini stretti in cui far esplodere il seno, prolungamenti di scena inutili ovunque... Da vedere in compagnia per farsi quattro risate, perché la realizzazione (con tanto di improvvisi sfocamenti) è proprio ai limiti dell'amatoriale e Reems in mezzo a tanta improvvisazione sembra quasi De Niro...
Ecco una di quelle pellicole per cui vale davvero l'etichetta (s)exploitation, weird al punto giusto e in voga a quei tempi. La storia si riassume in poche righe, con una donna in cerca di vendetta che usa come armi (vedi titolo originale) ciò che madre natura le ha (molto) generosamente dato. Chesty Morgan è da vedere in azione per poter comprendere il senso dell'intera pellicola, magari chiudendo un occhio sulle tante banalità del prodotto. Big boobs addicted.
Pazzesco freak-movie godibile solo se si finge di non coglierne lo spirito da circo ottocentesco. La pettoruta (per usare un eufemismo) protagonista mette tenerezza e se si riesce a sorridere del suo goffo portamento è solo per l'inaudito mix di pressappochismo e follia tecnica che la circonda. Trama di vendetta più che mai pretestuosa, con finale meraviglioso (con colpo di scena) stile Duello al sole. Più per trashofili che per fan del sexploitation, dato che la componente "sex" si limita ai nudi della protagonista (nonostante Reems).
Titolo italiano aderente al contenuto per un esempio di sexploitation immeritatamente celebre. Il fatto è che tutto, dalla messa in scena alla recitazione alle stravaganti scelte "stilistiche" (l'alternanza di pellicole diverse) al montaggio, sa di dilettantesco. Di ammirevole rimane, al fondo (molto in fondo) la dedizione amorosa, e non ricambiata, al cinema.
Una Chesty Morgan vendicativa rintraccia, seduce e uccide, soffocandoli con i suoi enormi seni, due assassini colpevoli d'averle ucciso il fidanzato (un poco di buono, che ricatta le persone al telefono, grazie a una preziosa agendina di cui s'impossessa). Violenza, pomiciate in pubblico e uccisioni gratuite non mancano, ma qui chi si spoglia veramente è solo Chesty Morgan, che mostra fieramente (?) più volte i suoi enormi seni nudi in scene che vorrebbero essere sexy ma che si rivelano solo grottesche (come nel locale di striptease).
Doris Wishman HA DIRETTO ANCHE...
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Siamo sempre lì caro Panza...
Se vogliamo osservare il verbo di IMDB il titolo è quello in epigrafe.
Se, al contrario, sosteniamo quello relativo alle locandine italiche allora va scritto con i puntini sospensivi.
;-)
DiscussioneZender • 28/01/15 08:08 Capo scrivano - 48908 interventi
Sì, ma ripeto che Imdb non fa mai testo per i titoli italiani (è il verbo SOLO per attori e regia). Non c'è proprio nessun obbligo di prendere il titolo italiano da Imdb, che ne sbaglia a valanghe.
L'extra del dvd in cui il maestro Fellini racconta e commenta il pezzo tagliato con la Morgan, e racconta un aneddoto sulle su tettone che la stessa Morgan gli avrebbe raccontato (il seno aumentato in una sola notte..)