La bottega del barbiere - Film (2002)

Quasi uno SMOKE dal barbiere, con Ice Cube che nei panni del misurato Calvin gestisce l'attività del titolo assieme ad altri due soci. Sono sistemati in una zona particolarmente mal frequentata di Chicago, la violenza è all'ordine del giorno e la tentazione di cambiare posizione sempre più forte. In verità di tale violenza noi poco percepiamo: giusto la notizia di un'aggressione, poi l'immancabile vittima che tutti conoscevano, il politico amico che passa a spiegare come la svolta sia a un passo per merito di un provvedimento ad hoc appena votato... Ma quello che conta è la quotidianità al negozio:...Leggi tutto il passaggio dei diversi clienti, i rapporti tra chi vi lavora (tutti neri tranne uno), i problemi, la sensibile differenza di vedute tra maschi e femmine con tutte le dispute che ne conseguono, le inevitabili volgarità (più contenute del previsto a dire il vero), le lezioni di vita... Una commedia corale, con un occhio a Spike Lee ma senza che mai vi si respiri la medesima forza nei dialoghi. Tutto è molto più edulcorato, alla ricerca di un umorismo che tuttavia fatica a farsi strada. Non che manchi qualche simpatica gag (affidata spesso a personaggi secondari, perché Ice Cube è al contrario serissimo), ma non solo non c'è nulla di nuovo all'interno di un genere già ampiamente codificato e generalmente battuto con più grinta, ma ogni personaggio (soprattutto femminile) appare stereotipato nelle smorfie e negli atteggiamenti, nella mimica e negli sfottò scelti per i vivaci botta e risposta. I clienti sono quasi sempre estranei al dibattito, subiscono le infinite perdite di tempo senza mai una protesta e, una volta che il negozio si schiera apertamente in favore di un ripristino deciso della legalità nel quartiere, arriva in visita qualche celebrità (poco prima dei titoli di coda compare pure Obama, impersonato ovviamente da un sosia mai ripreso in primo piano). Ice Cube padre avrà modo di mostrare l'amore per il figlio, la coppia sposata dovrà trovarsi a risolvere un quasi-tradimento consumato sul posto di lavoro e qualcun altro si libererà amorevolmente dalle accuse di omosessualità. Perché tutto alla fine deve rientrare nella "normalità", nel politically correct ad ogni costo, finendo però così per dare un quadro della realtà di Chicago sfacciato e crudo solo in superficie. Più commedia che dramma insomma, nonostante lo spaccato di un mondo abituato a fronteggiare rischi non comuni.

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