Tempi duri per la libera stampa. Il "Day", diretto dall'incorruttibile Ed Hutcheson, sta per essere venduto a un affarista che lo chiuderà per non disturbare il malavitoso Rienzi (che il doppiaggio italiano slavizza in Rodzic). Ma un caso di omicidio riapre i giochi. Grande piccolo film d'impegno civile di Brooks, con la coppia Bogart/Begley eccellente. Solido, ben scritto, ben diretto, ben interpretato. Lo studio system al servizio del grande cinema classico. Finale leggendario.
MEMORABILE: "È la stampa bellezza, la stampa. E tu non ci puoi fare niente. Niente!"
"E' la stampa, bellezza, e tu non ci puoi fare niente!": mitica battuta finale che sintetizza bene un grande film sul diritto all'informazione. Il direttore del giornale, che lotta da una parte contro un potente gangster (un italiano che da noi diventa croato) e dall'altra contro l'acquisizione da parte di un monopolista, è un efficace Bogart, capace di trascinare il pubblico nel suo entusiasmo per la verità e la libertà. Film sui princìpi basilari della società, dunque, sempre attuale, anzi la cui attualità cresce col passare del tempo.
Diretto da un ex giornalista che prende spunto dalla chiusura del New York World di Joseph Pulitzer. Il direttore del The Day è un Humphrey Bogart che per l'attaccamento al suo lavoro rischia anche la sua vita sentimentale. Ma lo scopo della pellicola è di mostrare l'importanza della stampa (allora più di oggi, dove altri mezzi di comunicazione più "facili", catturano il numero più alto di pubblico); infatti la madre della vittima, uccisa dal malavitoso, non consegna le prove del delitto alla polizia, ma al giornale e quindi a tutto il mondo.
Film profondamente americano nell'assunto di partenza: l'importanza basilare di una libera informazione. Al profondo impegno civile corrisponde anche un gran ritmo da film di genere (noir) che tiene incollato lo spettatore alla poltrona fino al finale con tanto di battuta mitica. Magnifica regia, grandi interpreti (dai più ai meno noti):
il cinema a stelle e strisce al suo meglio. Qualcuno potrebbe definirlo retorico ma non
lo è (sopratutto per i tempi in cui fu girato) e purtroppo è ancora oggi molto attuale.
MEMORABILE: Rodzic: Ma cos'è questo rumore?" Bogart: "È la stampa bellezza, la stampa. E tu non ci puoi fare niente. Niente!"
L'eterno conflitto fra soldi e onestà, fra una situazione socialmente piacevole e una socialmente responsabile. L'ottimismo e la speranza degli americani nel secondo dopoguerra – alimentati dalla stessa luce viva degli Usa dell'Ottocento – nascono dalla lealtà di cittadini come Ed Hutcheson, incorruttibile direttore di giornale che non demorde dall'incastrare i criminali. Bogart possiede il suo tipico stile ed elargisce le sue tipiche battute, sebbene la parte non gli si addica del tutto. Non un capolavoro, ma più che un buon film, con le giuste idee.
MEMORABILE: "You know, I never got to Paris either" (strizzatina d'occhio a Casablanca).
Bogart interpreta un direttore di giornale d'acciaio, alle prese con i problemi del capitale, del crimine e del suo probabile divorzio da una moglie che ama. La pellicola procede con andamento lineare e chiaro e ha qualche accento da noir. Pur se il finale (a favore di Bogey) è prevedibile, ha dei contrappunti di intrigo che danno ulteriore forza all'insieme, di per sé incentrato sull'etica e sulla indispensabilità del ruolo di una stampa (anche investigativa) corretta, libera e inesorabile.
Nonostante il giornale a cui da anni ha dedicato tutta la sua esistenza stia per chiudere per la vendita ad un concorrente, il direttore non si arrende e porta avanti una campagna per smascherare un losco uomo d'affari... Inno al valore del giornalismo d'informazione e di denuncia, la cui indipendenza è garanzia essenziale per la democrazia, veicolato attraverso un racconto serrato con cadenze da thriller, fino all'epilogo amaro ma illuminato da una battuta divenuta giustamente leggendaria. Ottimo Bogart, bel cast di contorno. Classico di impegno civile, attuale ieri ed oggi.
MEMORABILE: Il corpo che cade fra le rotative; "E' la stampa, bellezza, e tu non ci puoi far nulla! Non puoi far nulla!"
Film che contiene una delle battute più celebri della storia del cinema (quella sulla stampa) è un pregevole noir melodrammatico in cui l'autore (Brooks è regista e sceneggiatore) riversa la sua passione civile e la richiesta di una stampa libera e indipendente in un film che ha anche una non trascurabile forza narrativa e in cui la versione italiana compie qualche libera traduzione (il gangster che da italiano diventa croato!). Temi sempre attuali a cui da forza l'impeccabile interpretazione del cast, il grande Bogart in testa.
La battuta conclusiva è ormai più celebre del film nel suo complesso, che comunque, pur mostrando qualche ruga, rappresenta un classico del cinema di impegno civile americano, ancora oggi attualissimo nell’esaltare l’importanza della libertà di informazione e di un giornalismo investigativo che non faccia sconti ai potenti. Un certo stiracchiamento nella fase centrale (i tormenti coniugali del protagonista dicono poco) viene riscattato da una mezzora finale di notevole intensità. Bogart solita icona, sebbene il ruolo in teoria non gli si addicesse troppo, cast secondario ben scelto.
Il Day è un giornale indipendente molto apprezzato che, però, a causa di mere speculazioni,l si vuole vendere, lasciando senza lavoro centinaia di persone. Sarà un ultimo sensazionale servizio di denuncia (a cui sottende un omicidio) a rimettere in discussione ogni cosa. Ancora un Bogart impegnato in un personaggio forte, dal grande senso di responsabilità civica e lavorativa, a costo della sua vita privata e della sua incolumità. Grande lavoro sui dialoghi, brillanti, curati, dal contenuto attualissimo.
Direttore di giornale cerca di opporsi alla vendita della testata. Tributo alla stampa che ai tempi era anche fonte di insegnamento linguistico e unico strumento di verità. I ritmi sono serrati e l'immissione di elementi noir dà un po' di azione. Bogart ha il solito carisma e il cattivo di turno assomiglia più a Capone. Qualche immagine tra le rotative o all'interno dell'auto è palesemente finta e poteva essere girata meglio. Chiusura a effetto, di epico senso morale.
MEMORABILE: Il corpo tra le rotative; Il giornale che va in stampa.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.