L'ultimo film muto di Hitchcock è un melodramma ambientato sull'isola di Man, dove un pescatore è innamorato della bionda figlia dell'oste. I due sembrano amarsi, ma il padre di lei non acconsente al matrimonio: troppo povero e privo di prospettive, il pescatore. Questi decide allora di imbarcarsi e fare fortuna all'estero, facendosi promettere fedeltà dall'amata e chiedendo all'amico avvocato di vegliare su di lei. Il problema è che quello non solo veglia ma ne approfitta; e così, quando un errato dispaccio comunica che il pescatore è morto, i due piccioncini se la spassano; almeno finché il giovane non ritorna, a sorpresa......Leggi tutto Tanto solare, gioviale, estroverso il pescatore quanto cupo e tormentato l'avvocato (con mire da giudice); ne ha ben donde, si dirà. E infatti l'amore tra lui e la figlia dell'oste è un’interminabile sequela di rinunce, dal ritorno in patria dell'amico in poi. Colpisce quanto l'ingenuo pescatore non si accorga del costante malumore della donna che finisce per sposare, ma il film è ben costruito, saldamente diretto da un Hitchcock che, per quanto non abbia mai amato questo suo lavoro, dimostra comunque la capacità di focalizzarsi sui momenti importanti della storia eliminando il superfluo. Efficace, a suo modo appassionante, non brilla comunque per particolari virtuosismi.
Ultimo film muto di Alfred Hitchcock, che inizia con una citazione del vangelo secondo Matteo e caratterizzato da un'atmosfera eccellente, ambientata su di un'isola. Interessanti alcune sequenze di macchina, col campo lungo, tecnicamente il film è molto valido, come spettatore non lo considero memorabile.
Ultimo film muto del maestro del brivido. Ci troviamo di fronte a un'altra storia "scandalistica" e con il tema caro al regista, nuovamente presente, del triangolo amoroso. La particolarità del film è una tecnica attoriale veramente notevole, dal grande coinvolgimento emotivo, da rendere intensamente drammatica la vicenda del protagonista. Notevole il tristissimo finale che non lascia scampo e rinnega, cinicamente, ogni speranza.
Risente del periodo storico di appartenenza, in particolar modo di certe dinamiche sociali ancorate a un modo di pensare forgiato da una morale rigida e intransigente. Almeno da una certa angolazione, perché si parla di tradimenti di varia natura, sottesi e scabrosi. Vero che manca il sonoro, ma non se ne sente troppo la mancanza in quanto il film scorre bene e sul piano visivo è inattaccabile. Anche gli attori se la cavano ottimamente, mostrando un’espressività marcata che compensa la mancanza dei dialoghi.
L’innamorato parte per far fortuna, l’amico rimane per far compagnia all’amata, ma è facile intuire come va a finire, anzi a iniziare perché poi il cuore del film sta nel tormento dei tre protagonisti tra silenzi e rivelazioni. Film compatto, intensamente centrato sulle titubanze e incertezze dei sentimenti, nei primi piani tesi e sospesi tanto quanto alcune sequenze quasi rarefatte. Bella la ricorrenza delle scene al di là di finestre con i vetri a scacchi, che nel finale frantuma l’apice melodrammatico in un rapido schizzo di ironia.
Il cinema muto era ormai agli sgoccioli e Alfred Hitchcock regala a quel periodo della storia del cinema una delle sue gemme più belle. Il melodramma ruota attorno a una relazione a tre, ha punte drammatiche e un velo di ironia e lascia già presagire che il regista diventerà uno dei nomi più importanti della storia del cinema. Visto con accompagnamento d'orchestra, poi, è tutto da godere.
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Di questo film esiste un'edizione italiana in DVD, distribuita da DNA Srl: THE MANXMAN (1929) + BLACKMAIL (1929) - Versioni restaurate - (2 Film su un unico Dvd). Audio: “The Manxman - L’isola del peccato” è muto (con accompagnamento musicale) e sottotitoli in italiano (forced). Rapporto schermo: 1.33:1 (Riadattato in formato 16/9 Pillarbox) Extra: Tutte le apparizioni di Hitchcock nei suoi film. Il film è stato rieditato con il contributo dello studioso di storia del cinema Riccardo Cusin. Questa versione è disponibile anche in streaming su alcune piattaforme.