L'antre de la Sorcière - Corto (1906)

Segundo de Chomón, in questo sul film risalente alla parte iniziale del suo periodo francese, sposa la comica alla diavoleria e al gioco di magìa. Ma la cosa più magica è vedere, per noi, i colori dell'antro della strega e dei costumi dei personaggi, personaggi che magicamente appaiono e scompaiono. Notevole.

Se Méliès punta alla meraviglia e alla spettacolarizzazione, Chomón sembra più sensibile al pittoresco e al bizzarro, cercando di calare i trucchi del neonato cinema in contesti più popolareggianti. Così accade qui, dove il contadinotto di turno si trova alle prese con magie esibite buffamente dentro una caverna. La cosa più interessante però, al di là degli effetti speciali (comunque ben fatti), sono le immagini finali con il protagonista inquadrato a mezzo busto che fa le smorfie mentre è baciato dalla fidanzata.

Divertente e ben realizzato. Il protagonista dell'opera risulta simpatico al punto giusto e le sue disavventure dentro la grotta con i calci che formano diversi nuovi personaggi, o la strega si fanno piacevolmente seguire. Davvero ben fatto!

Rustico e buffonesco nell'ambientazione e nel carattere, sofisticato e sapiente negli effetti speciali: un bel saggio di tecnica, variazione spiritosa sul tema delle trasformazioni magiche, appassionante per il pubblico dell'epoca. La caverna della strega non è un luogo misterioso, inquietante, l'atmosfera non è rarefatta e sognante: è il palcoscenico di un teatrino d'avanspettacolo, con colombe e di conigli che escono non da un cilindro, bensì dal paniere di un contadino! Poco parigino... ma di semplice, fresca eleganza.