Larry Cohen è sempre stato uno dei registi più originali del cinema di secondo piano. Nei suoi film serpenti alati volano tra i grattacieli di New York, neonati assassini imperversano nelle fogne, addirittura diventano pericolosi (fino ad uccidere) i gelati. Niente di strano, quindi, se in questo THE AMBULANCE protagonista è un'autolettiga che terrorizza i diabetici. Ma ancor più dei deliranti soggetti colpisce in Cohen la ricerca del continuo colpo di scena, che trova proprio in...Leggi tutto questo insolito connubio tra thriller e commedia la sua apoteosi. L'avventura in cui si viene a trovare Joshua (un Eric Roberts davvero strepitoso), disegnatore di fumetti alla Marvel, è un incessante susseguirsi di capovolgimenti imprevisti, di soluzioni ardite, di finali solo apparentemente degni di tal nome. Se insomma si riesce a non dar peso alle mille incongruenze disseminate lungo tutto il film (da Joshua pestato a sangue che due minuti dopo corre più d'una gazzella al suo inseguitore che si lascia abbandonare inopinatamente dal proprio "collega"), potremo goderci i frutti di una sceneggiatura quasi virtuosistica, intrisa d'una vena ironica assolutamente sconosciuta ai film di questo genere. Ammireremo Eric Roberts alle prese con dialoghi azzeccati resi benissimo, e forse dimenticheremo la piattezza della fotografia, le certo non esaltanti scenografie e tutti gli altri difetti tipici delle pellicole a basso costo, di cui Cohen è maestro. Disturba, in quest'insieme tanto originale, vedere i soliti poliziotti diffidenti e maschilisti, stereotipo di cui troppo s'è abusato nella storia del cinema poliziesco..
Mediocre thriller dall'assunto banale e con un finale piatto e prevedibile. Cohen, che si ricorda sopratutto per i passati Baby Killer e Il Serpente Alato, dirige stancamente una vicenda noiosa, a cui neanche gli attori sanno porre rimedio. Peccato, perché attori come i grandi Earl Jones e Buttons meriterebbero di meglio.
Spesso lodato per la sua originalità, si fonda in realtà su un'idea che non è poi così peregrina e che viene svolta in maniera piuttosto sgangherata ed approssimativa. Inoltre manca di ritmo ed il divertimento è molto inferiore alla media delle altre pellicole di questo regista che in passato aveva fatto molto meglio. In buona sostanza un piccola delusione.
Passabile thrillerino di Cohen. La trama è previdibile ma intrigante, con molti colpi di scena che pur non essendo azzeccatissimi riescono comunque a tenere alta l'attenzione. Spesso il thriller lascia il posto alla commedia, ma il film non è male e diverte abbastanza. Bravini gli attori.
Appena passabile questo thrillerino all'americana. Simpaticissimo Roberts nei panni di un fumettista innamorato (di una donna vista una sola volta...) e non male il resto del cast (a parte l'assurda poliziotta coi riccioli). Carina la scena d'inseguimento.
Per quanto mi riguarda questo film è un perla rara. Uno di quelli che ti trovi a scoprire per caso una notte qualsiasi e ti tiene incollato allo schermo per un'ora e mezza. Un film senza grandi pretese, grandi produzioni, grande pubblicità o grande fama; vuole solo raccontare una storia fuori dal comune, talmente fuori dal comune che non credo esista nulla di strettamente collegabile a questo film nella storia del cinema. Senza difetti. Un piccolo grande capolavoro.
Cohen è regista che merita un posticino nel cuore perché ha sempre sfornato, con fondi limitati, un cinema personale dotato di una certa originalità e anche qui non si smentisce. Costruito su una leggenda metropolitana newyorkese (l'ambulanza fantasma che rapisce i malati per oscuri esperimenti), è un film che continua a cambiare direzione, con personaggi assolutamente weird (il poliziotto un pò tocco di un ottimo James Earl Jones, l'anziano folle nell'ospedale). Roberts tira fuori la migliore interpretazione di sempre ed è pure simpatico.
MEMORABILE: l'ambulanza old style che sfreccia sulle strade notturne di New York.
Idea simpatica ma il film ha un ritmo sonnacchioso e pur con alcuni momenti interessanti e un'ironia grottesca che a volte funziona, non coinvolge mai del tutto. Roberts con la sua performance esagitata funziona mentre Buttons e Jones lo affiancano mettendoci l'esperienza. Ogni tanto c'è tensione, ma l'insieme è così scombiccherato da non convincere appieno.
Lo spunto di fondo poteva dar forma e vita a grandi cose. Di quelle che restano dentro notti dopo la visione. Non fosse che Cohen sembra il primo a non avere chiaro cosa preme di più: la parodia o i nostri brividi? Lo shock o la commedia rosa? Chiaro è invece che la granata che ci lancia contro è giocattolo: anche la scena che più ambisce a intimorire è imbibita di ammorbidente, il potenziale horror è scongiurato a ogni minuto da inopportuno e imbarazzante umorismo, Roberts gigioneggia a livelli insostenibili. Perplessità prima e malanimo poi tracciano l'arco vitale della visione.
Probabilmente l'ultimo film di Cohen degno di nota, parte da un impianto thriller su cui vengono inseriti da subito elementi umoristici e grotteschi; Roberts gigioneggia, compare Stan Lee della Marvel nel ruolo di se stesso e Earl Jones regala una delle prove più spassose della sua carriera. Quasi una versione "alla Cohen" di Fuori orario o Tutto in una notte, col protagonista continuamente rincorso dai cattivi, in balia di eventi assurdi e immerso in uno stato di paranoia continua; ci si diverte e le scene maggiormente d'azione sono ben girate, a patto di voler stare al gioco.
Idea divertente e originale, ma utilizzata in maniera pedestre dal pur degno regista Cohen. È evidente fin dall'inizio l'intenzione di non prendersi sul serio e di inserire trame grottesche, quando non comiche, sopra una matrice thriller. Ma come spesso accade questa commistione è pericolosa se non si sanno maneggiare bene gli ingredienti, e anche in questo caso si arriva alla mediocrità, se non al fallimento. Fastidiosissimo il protagonista, deludente il finale. C'è qualche momento divertente ma gli sbadigli sono i veri protagonisti. Si poteva fare molto di più.
Pietra miliare nella filmografia di Cohen per due distinti motivi: in primis perché non c’è Moriarty (e al suo posto Eric Roberts, anche se il top è Red Buttons, fa un figurone), a seguire perché il regista approda alla parodia, diventando difficile incasellare in un altra categoria tutte le sporte di non-sense e le allegre situazioni paradossali che lo rendono quasi un pesce d’Aprile a tradimento. Da enciclopedia della burla l’identikit dell’ambulanza. Chi si aspetta un thriller di quelli da mettere alla prova le coronarie ne stia debitamente alla larga. Ni-nooo... no-niiiii.
Larry Cohen si dà al medical thriller con un'altra incubica avventura ambientata nella Grande Mela, sfruttando un'idea geniale nella sua inquietante semplicità: un'ambulanza-predatrice che fa sparire i pazienti soccorsi. Come sempre massima cura nella caratterizzazione dei sagaci protagonisti e dialoghi deliziosamente spigliati, tuttavia convince poco la decisione di svelare sin dall'inizio la sorte filo-crichtoniana delle vittime, che sfalda l'alone mystery e dirada gran parte dell'atmosfera paranoico-cospirazionista. Buono in ogni caso il crescendo action della seconda metà. Okay.
MEMORABILE: Roberts avvelenato nel suo appartamento; La barella fuori controllo in discesa; L'ambulanza impazzita nel locale; Lo scontro finale spielberghiano.
Gradevolissimo film di Cohen con una bella atmosfera quasi retrò e con questa ambulanza degli anni 60/70 che porta via i diabetici. Il protagonista Roberts si trova immischiato in questa vicenda con nessuno che gli crede. Buoni momenti di cinema thrilling, inseguimenti notturni, un po' di ironia che non guasta mai... In definitiva una visione molto gradevole!
Colpita da un malore per strada, una donna viene caricata su un'ambulanza, ma il dongiovanni che la stava tampinando scopre che non è stata portata in nessun ospedale... Il merito di proporre un plot originale è controbilanciato da vari difetti: aver piazzato proprio all'inizio uno spiegone circa le finalità dei malvagi toglie ogni alone di mistero, il ritmo è troppo altalenante, la prestazione di Eric Roberts troppo buffonesca. L'ironia e il tono divertito delle interpretazioni di Buttons e Jones rendono la visione più che potabile ma non garantiscono la piena sufficienza.
MEMORABILE: L'ambulanza in discoteca.
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