Kostas - Serie TV (2024)

Alla ricerca di un nuovo Montalbano Rai/Palomar si portano a casa un grosso grasso matrimonio greco chiamato Kostas, arguto e intrattabile detective della polizia di Atene nato dalla penna di Petros Markaris. Il cast offre una buona recitazione e la giusta alchimia tra i personaggi coadiuvata dalla regia lineare della Cocozza offrono un crime/drama di buon livello. Ottima la sceneggiatura che dipana e collega una trama trasversale attraverso l'intera stagione senza confondere e annoiare. Ambientazioni, scenografie, musiche e fotografia sono invece tipiche, per questo tipo di fiction.

Serie televisiva che grava tutta sulle robuste spalle del bravo Fresi e in parte della Inaudi. Situazioni piuttosto convenzionali, riprese prevalentemente in interni; l'ambientazione in Grecia (di cui raramente si vedono i tipici esterni), si lascia guardare ma niente più. La mancanza di caratteristi di contorno si sente e la regia si manifesta in un onesto artigianato.

Per quanto bravo, Stefano Fresi non era probabilmente l'interprete più aderente possibile al commissario Kostas Charitos letterario, ma la fiction funziona ugualmente grazie a trame piuttosto ingegnose (tratte da vari romanzi di Petros Markaris) e che richiedono una certa attenzione (magari quei cognomi greci così simili non sempre aiutano...). Non manca l'impronta politica tanto cara all'autore, che emerge prepotentemente soprattutto negli ultimi due episodi, guarda caso quelli più soddisfacenti. Bene anche la Inaudi e alcune caratterizzazioni secondarie.