L’aspirante postino Jesper viene inviato in un’isola remota dove conosce un misterioso falegname. Rilettura della leggenda di Santa Klaus in un film animato dallo spirito squisitamente natalizio. Grafica accattivante e animazione molto curata, Klaus è portatore di un messaggio universale sulla solidarietà e lo spirito di comunità. Il Natale è il perfetto simbolo della riunificazione che parte dai bambini per estendersi agli adulti. Un film animato piacevole e ben fatto, che si rivolge ad un pubblico trasversale.
Niente male anzitutto per tratto e colori, questo lavoro d'animazione. I tempi comici non sono perfetti e le gag non faranno sbellicare dalle risate un pubblico adulto, ma la vicenda e soprattutto le atmosfere vanno a costituire una piacevole variante natalizia ai soliti classici. Jesper è un protagonista molto vivace ed energico e contrasta bene con il granitico Klaus e il suo passato doloroso, portando qualche volta anche la lacrimuccia che in questi casi non si rifiuta mai. Un buon lavoro.
Un'originale storia sul mito di Babbo Natale al di fuori delle consuete leggende, confezionata in modo mirabile con una superlativa tecnica di animazione in 2D ed effetti coloristici e di illuminazione di livello inconsueto. Sullo sfondo di un freddo villaggio del nord, un giovane postino (suo malgrado) incontrerà una figura maestosa e solitaria (Klaus) e insieme daranno nuova speranza e gioia non solo ai bambini. Destinato a un pubblico anche adulto, passa con agilità dalle gag più scoppiettanti a momenti di riflessioni e nostalgica amarezza.
MEMORABILE: L'inseguimento alla slitta di Klaus e Jesper; I nidi appesi nel bosco; Il finale.
Trovare un lungometraggio che rispolvera la tecnica - quasi del tutto abbandonata dalle grandi produzioni - dell'animazione 2D (ma la colorazione si rifà al 3D, con un effetto sorprendente) è davvero gratificante. La storia non è altrettanto innovativa (di ogni personaggio si sa già dalla prima apparizione quale sarà il suo ciclo narrativo), ma al di là della prevedibilità del plot, la struttura è perfettamente bilanciata fra gag simpatiche, sequenze movimentate e momenti riflessivi dove i sentimenti imperano. Finale da lacrimuccia. Da vedere.
MEMORABILE: Il villaggio all'arrivo del postino, una sorta di Sleepy Hollow burtoniana; La tenera backstory di Klaus e della moglie; La fuga con la sacca di doni.
Un film d'animazione commovente, affascinante e meraviglioso che ripropone la storia delle origini di Babbo Natale in un modo nuovo e interessante. Alcuni personaggi avevano bisogno di più sviluppo, come Alva, che emerge come un interesse amoroso generico, mentre brilla in alcuni momenti della storia. Animazione adorabile: personaggi, ambienti, movimenti e illuminazione sono magistralmente realizzati. Sbalorditivo, da guardare.
Postino scansafatiche viene inviato per punizione in una remota isola del Nord dove gli abitanti sono divisi in due clan rivali sempre in lotta tra di loro. Qui conosce Klaus, un boscaiolo solitario dall'aspetto tanto burbero quanto buono di cuore... Tra gli spagnoli la tradizione di Babbo Natale non ha attecchito e forse per questo sono stati liberi di immaginarne la genesi senza ricorrere a miracoli e magie con questa storia tenera e commovente, ambientata in mezzo alla neve ma capace di riscaldare il cuore. Eccellente l'animazione, adeguata la colonna sonora, un futuro piccolo classico.
MEMORABILE: Un soffio di vento agita le casette, una figura si allontana tra gli alberi, una lacrima si affaccia sul ciglio (se non siete duri come le pigne)
Tramite una brutta animazione 2D mista a 3D spacciata per traduzionale assistiamo alle banalissime e scontate vicissitudini di uno dei protagonisti più fastidiosi ed irritanti di sempre, interrotte di rado da qualche personaggio di supporto mai del tutto approfondito (Klaus in testa) tra gag demenziali mai divertenti e infiniti, noiosissimi dialogi fino al telefonatoo finale copiato da Il guerriero della strada con tanto di buco di sceneggiatura conclusivo. Doppiaggio scadente.
MEMORABILE: La bruttissima e piattissima grafica che vi accompagnerà per tutto il film.
Originale e simpatico il racconto della nascita di Babbo Natale, che esce (per poi rientrare alla fine, per carità) dalla solita cornice buonista, mettendo al principio di tutto le strambe strategie di un giovanotto scansafatiche. Il film è gustoso sia in sé e per sé, come storiella e come apologo sui conflitti e sulle guerre nonché sulla forza rivoluzionaria dei bambini; ma lo è anche nel proporre in modo scanzonato e arguto la genesi delle caratteristiche di Santa Klaus. Molto azzeccato anche il disegno, graficamente stuzzicante.
Brutto film in scarsa, scadentissima e scattosa animazione digitale spacciata per finissima animazione analogica vecchia scuola da una publicità streaming martellante. Il film altro non è che una banalissima storiella in cui si vorebbero reinventare le origini di Babbo Natale, in realtà è solo una parata di assurdi e ridicoli personaggi non carismatici né simpatic, resi con disegni che paiono tutti abbozzi incompiuti (e pure ricopiati da modelli precedenti). L'umorismo non funziona mai e non c'è poesia né delicatezza; da evitare.
MEMORABILE: La caratterizzazione della popolazione sami, l'unica cosa che davvero si salva.
Divertente e delicato al tempo stesso. Un cartoon che riesce a rielaborare la leggenda di Santa Claus in una versione molto fantasiosa e discretamente ancorata alla realtà. L'animazione è particolare ed eccellente, con una bella caratterizzazione dei personaggi e alcuni momenti di sfrenata comicità. C'è un bel ritmo, arricchito da una giusta colonna sonora, e alla fine può scapparci anche la lacrimuccia. Belli i colori, buono il doppiaggio italiano.
Noioso, brutto, irritante... rientra tra le peggiori produzioni animate di recente memoria; si tratta di un tedioso filmetto natalizio con scontata moraletta buonista trattata con rara superficialità in cui si ha nientemeno che la pretesa di reinventare le origini di Babbo Natale, spacciandocele quasi per veritiere. Oltre al problema pricipale, abbiamo personaggi di rara antipatia, dialoghi scarsi, un’animazione scadente e un design senza appeal. Non pervenuta la tanto decantata poesia e delicatezza, costante invece una terribile demenzialità che non fa mai ridere.
Gli spagnoli attraverso una grafica accattivante cercano di dare nuova linfa alle produzioni natalizie e, bisogna ammettere, centrano il bersaglio. Inutile negare che lo sviluppo di ogni personaggio sia assolutamente scontato, eppure si riesce a trasmettere la giusta magia che certe pellicole hanno il dovere di regalare. Jesper tiene benissimo le luci della ribalta e anche Klaus s'inserisce con i giusti tempi. Si apprezzano i colori gradevoli ma non abbaglianti e il telefonato finale. Banale come i regali sotto l'albero che, tuttavia, finiscono sempre per riportarci un po' bambini.
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CuriositàDaniela • 14/02/20 10:33 Gran Burattinaio - 5945 interventi
Il film è stato realizzato da uno studio di animazione spagnolo ma i diritti di distribuzione sono stati acquistati da Netflix, per cui le voci originali sono di attori anglosassoni, in particolare di Jason Schwartzman (il postino Jesper) e J. K. Simmons (Klaus).
Prima di pubblicarlo sulla piattaforma, Netflix ha provveduto ad una breve distribuzione nelle sale statunitensi, in modo da consentire alla pellicola di poter essere candidata all'Oscar, come infatti avvenuto.
Il film ha mancato l'Oscar (assegnato a Toy Story 4) ma ha ricevuto il BATFA 2020 nella categoria lungometraggi d'animazione.
CuriositàDaniela • 21/02/20 08:32 Gran Burattinaio - 5945 interventi
Nel film viene utilizzata una tecnica di animazione tradizionale ma con l'aggiunta ai disegni in 2d di effetti di illuminazione in 3d.
A questo proposito si può vedere questo breve filmato esplicativo:
https://www.youtube.com/watch?v=BlU49dJhfcw
DiscussioneZender • 28/10/22 07:22 Capo scrivano - 48946 interventi
Sharp island, ti ho scritto alla mail con la quale ti sei iscritto.