Incredibile che questo gioiellino, breve quanto intenso, sia passato inosservato: la storia dei due adolescenti, Dylan e Kylie, torchiati dalle famiglie e dalla vita, che decidono di fuggire per le strade di Dublino, è svolta sul filo di una vena lirica mai invadente, e ci scorre sul cuore raspando un po' con le unghie. Una storia di vita e d'amore, dolce-amara, dura e poetica e sempre sorprendente. Finale struggente e malinconico, ma aperto a infinite possibilità. Splendidi i giovani protagonisti. Meraviglia.
Due ragazzini fuggono di casa e passano una notte in città, fra scoperte e paure: lui ha un padre violento, lei una famiglia isterica e uno zio che abusa di lei. Qua e là qualche momento di tenerezza e sensibilità, che avvolge i due protagonisti (bravi) in un’aura di innocente spavalderia. Carina l’idea del colore che tinge pian piano la pellicola man mano che i due si allontanano dalle loro case. Ma il film è stirato all’inverosimile: 80 minuti di cui la metà passata ad allungare la broda, con l’aiuto di una musica ridondante. Sempliciotto.
Ben difficilmente capita di trovare storie così standard sceneggiate con tale gusto e delicatezza. Al netto della persistente sensazione di trovarsi di fronte a una serie di cortometraggi incollati l'uno dopo l'altro (acuita dall'uso circolare delle musiche), molti sono i meriti ascrivibili a questo quasi-mediometraggio: lo sguardo non retorico sulla preadolescenza, la buona rappresentazione delle periferie irlandesi, l'ottima prova dei due giovani protagonisti. Finale tenero e appropriato.
Due ragazzini sfuggono al quotidiano violento e riparano in città. La periferia irlandese grigia e brulla fa da cornice a un piccolo racconto di formazione che sa esprimere la spensieratezza dell’età (i momenti migliori) e la durezza della vita. La storia si esaurisce presto e la conclusione deborda tra l’action e il noir. La breve avventura può essere adatta ad un giovane pubblico in cerca di empatia visiva.
MEMORABILE: L’aiuto al cantante di strada; Il sosia di Bob Dylan; Il racconto delle molestie dello zio.
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Due ragazzini irlandesi, Dylan e Kylie, sono tormentati da familiari e parenti che hanno come modalità relazionali atteggiamenti che vanno dalla violenza alla pedofilia. Non potendone più, decidono di scappare errabondi per le vie di una Dublino incantata e oscura al tempo stesso. Fra di loro si sviluppa complicità ed affetto, fra le seduzioni e le insidie letali della foresta urbana, un legame che non sarà spezzato. Una fiaba, nonostante le brutture poco fiabesche e molto concrete.
Mirabile fusione fra il duro linguaggio del realismo e la poesia delle emozioni, questo gioiellino rappresenta una prova incantevole di cinema fresco, lieve e profondo ad un tempo, che fa battere il cuore senza intorpidire la mente.
Raccomandatissimo, soprattutto a chi ama Bob Dylan (che c'entra? direte voi... vedere per credere)