Un cast colossale per quello che, più che un filmone di stampo hollywoodiano, pare un'allegra rimpatriata fra amici. Huston fa lo spiritoso e riesce bene, prendendo in giro ogni tutto e tutti, incluso se stesso. I brillanti dialoghi a raffica (firmati Capote) contribuiscono a creare un'atmosfera simpaticamente sofisticata, quasi da screwball, e vedere i divi che fanno autoironia è inaspettatamente divertente. Senza dubbio originale. Il doppiaggio italiano, però, è un orrore.
Pur considerando l’attenuante di un mediocre e recente doppiaggio (con imbarazzanti traduzioni dall’inglese: “occhi di porco” al posto di “occhi porcini”), è un film deludente, che non riesce a mescolare i toni d’avventura con quelli da commedia, i quali non danno un tocco leggero, cadendo nel grossolano, ad onta di un cast tecnico e attoriale di alto livello. Fu un flop (e lo credo bene). Alla fin dei conti colpisce più che altro per le scene in cui, con Bogart, Morley e Lorre, spicca Lo Smilzo Marco Tulli (e c’è pure Urzì, futuro Brusco…). In gran parte girato, se non sbaglio, sulla Costiera Amalfitana.
Poco riuscito film di John Huston, è un "polpettone" cinematografico realizzato in Italia in cui i toni avventurosi si mescolano a quelli della commedia. L'insieme è poco assortito con gli attori che palesemente non legano tra loro e il regista pare lavorare su commissione. Un Huston minore.
Il cast è da urlo sotto ogni punto di vista: Houston alla regia; Capote ai dialoghi (alcuni riusciti e con tocchi ironici divertenti); Bogart, Jones, Morley, Lorre come attori. Eppure la storia è una scemenza, talmente inverosimile da risultare persino godibile e divertente. Non ci si annoia, ma resta una pellicola decisamente minore. Assolutamente da dimenticare il doppiaggio italiano: uno dei peggiori mai sentiti. Visti gli attori, meglio gustarselo in originale.
MEMORABILE: Il "commissario" che vuole avere un incontro con Rita Hayworth.
Un grande regista, quattro sceneggiatori fra cui Truman Capote, un cast con stelle affiancate da validi caratteristi: sembrerebbero le premesse per un ottimo film, se non un capolavoro. Invece questa ironica e autocitazionista commedia criminale è come una maionese impazzita i cui diversi elementi non legano fra di loro. Zoppicante la storia, mal sfruttata l'ambientazione italiana, svogliati o poco convincenti i divi del cast, la cui prova è penalizzata nella versione italiana da un doppiaggio inascoltabile. Flop commerciale meritato per questa che sembra una pausa "vacanziera" di Huston.
Celebre soprattutto per essere stato una problematica coproduzione (con i divi americani mal amalgamati a quelli europei e italiani), il film è oggi quasi inguardabile, con un umorismo tremendo e gag invecchiate malamente. Bogart sembra di passaggio e di sicuro non mette grande impegno nel ruolo, peraltro in teoria consono, di avventuriero. Le trame rosa sono anche peggio, con l'improbabile Lollobrigida aspirante lady inglese che vince il premio miscasting del decennio. Terribile.
Gina Lollobrigida come nobildonna britannica non si può davvero vedere, ma in generale John Huston in questo film sbaglia praticamente tutto: un'ambientazione italiana che fa ridere, una storia stanca e male amalgamata così come sono pessimamente amalgamati gli attori (tanti e tutti famosi) coinvolti nell'impresa. Ogni tanto, anche i bravi registi come Huston sbagliano tutto.
Passo falso di John Huston che mescola, con esito poco felice, commedia sofisticata e avventura (risultando imbarazzante, anche per l’ambientazione fastidiosamente da cartolina, nel primo genere e appena dignitoso nel secondo). I grandi attori coinvolti appaiono svagati e poco convinti, se non addirittura fuori parte (e inoltre nella versione italiana le loro prove scontano un doppiaggio tremendo che penalizza soprattutto la Jones). Si salvano soltanto alcuni brillanti dialoghi, nei quali sono evidente la firma di Capote e il suo gusto per l’aforisma acuto e per il frivolo.
MEMORABILE: L’incidente dell’auto senza conducente; La cattura e il processo in Africa.
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Orrendo ridoppiaggio, affidato non ho capito bene a chi. Se non li ho riconosciuti io, si tratta proprio di una compagnia minore, fidatevi! Forse, dico forse, c'era Massimo Rinaldi fra i doppiatori, ma con il beneficio del dubbio. Davvero voci poco accattivanti: non dovrebbe essere permesso per doppiatori così anonimi [ri]doppiare grandi attori del passato, ma tanté... Piuttosto che uno scempio del genere, allora sì, molto meglio i sottotitoli!
R.f.e. ebbe a dire: Orrendo ridoppiaggio, affidato non ho capito bene a chi. Se non li ho riconosciuti io, si tratta proprio di una compagnia minore, fidatevi! Forse, dico forse, c'era Massimo Rinaldi fra i doppiatori, ma con il beneficio del dubbio. Davvero voci poco accattivanti: non dovrebbe essere permesso per doppiatori così anonimi [ri]doppiare grandi attori del passato, ma tanté... Piuttosto che uno scempio del genere, allora sì, molto meglio i sottotitoli!
Totalmente d'accordo.
In più alcune traduzioni sono tremende. Mi limito a citare un "occhi di porco" al posto di "occhi porcini" (il significato cambia radicalmente) e una folle esclamazione: al posto di "Che villa fantastica!" - come direbbero tutti -, si è pedissequamente tradotto "Che fantastica villa!".
Aggiungo poi che può anche aver senso non tradurre background, lasciandolo invariato, ma allora mi si spieghi perché traducono in italiano i versi della canzone inglese ("Tea for two"), facendo così perdere il senso dell'azione, mi pare della Lollo.
La villa italiana di Ravello in cui Bogart fa la corte alla Lollo nazionale era l'autentico "nido d'amore" dove il celebre direttore d'orchestra Leopold Stokowski condusse la divina Greta Garbo nel 1937.
Fonte Il guinness del cinema, di Patrick Robertson.
Considerata l'importanza dei nomi coinvolti nella pellicola (regista ed attori), penso possa concorrere alla palma di uno dei peggiori doppiaggi di sempre. Una "roba" a dir poco vergognosa.
DiscussioneDaniela • 11/06/17 03:06 Gran Burattinaio - 5945 interventi
Come tutti quegli che mi hanno preceduto, anch'io nel mio commento non ho potuto fare a meno di accennare al pessimo doppiaggio italiano che ha fatto diventare un tour de force portare a termine la visione di un film già mal riuscito di suo.
La cosa che più mi ha colpito di questo doppiaggio è che sembra "staccato" dalla pellicola - un'impressione di sovrapposizione con effetti talvolta stranianti.
Ad esempio, in una sequenza ambientata nel paesino di Ravello, i dialoghi dei personaggi all'interno di una stanza sono quasi sovrastati dal suono delle campane.
Sarei curiosa di sapere che questo succede anche nella versione originale.