Distribuito dalla 21st Century Film Corporation. Si tratta di un pessimo prodotto ispirato al celebre racconto di Poe, che viene (mal) diretto da Birkinshaw, regista del poco interessante Safari Senza Ritorno (1982), improvvisatosi conoscitore dello scrittore di Baltimora (giacché due anni dopo ci riproverà con l'altrettanto squallido La Maschera della Morte Rossa). In entrambi i casi ricorre ad attori di richiamo ormai in declino (qui è il caso di Oliver Reed e Donald Pleasence). Come rovinare un capolavoro (I Vivi e i Morti di Corman).
Film che non va oltre la mediocrità, sebbene interpretato da almeno un paio di attori di alto livello. Bravo Reed nel ruolo del vecchio satiro dal nauseante sadismo. Finale a sorpresa riciclato da altre pellicole. Se lo si prende per quello che realmente è, ossia una commedia nera parodistica, allora vale la pena dargli un'occhiata: ha un buon ritmo e la risata è assicurata. Altrimenti lasciate perdere, o griderete allo scandalo.
Trasposizione da Poe appena accettabile, perlopiù in virtù di una certa morbosità e di qualche scena splatter divertente a fronte comunque di una certa noia, specialmente nella prima parte; cast con un paio di nomi storici in declino (Pleasance e Reed), comunque sempre professionali, più qualche volto minore del cinema di quegli anni. Anche a livello di confezione siamo nella media dei prodotti di fascia medio-bassa del periodo; in totale non dissimile dal successivo e altrettanto mediocre La maschera della morte rossa, risulta un b-movie appena guardabile e decisamente anonimo.
Murray & Birkinshaw, attenti a questi due: se il primo sfrutta Poe per una sceneggiatura gonfia di assurdità e sciocchezze, il secondo dirige come peggio non avrebbe potuto, mostrando una noncuranza e una approssimazione queste sì da paura. Con tali padri, normale che il risultato sia privo di tutto (tensione, terrore, sesso) e solo l’arrivo di un Pleasence trapano munito, ma sempre professionale, riesce a creare un po' di scompiglio quando ormai si era più che pronti a spegnere la Tv. Finale copiato altrove e a sproposito. Uno spreco di tempo.
B-movie vagamente e follemente tratto da uno dei più squisiti racconti di Poe. Ha un'atmosfera morbosa aromatizzata da un non so che di spettrale. Sceneggiatura e regia si arrampicano tranquillamente sugli specchi: le assurdità che ne derivano creano uno squilibrio diffuso con cui è comunque difficile non simpatizzare e dove Reed e Pleasence sì muovono con puntuale mestiere. Facile, pressoché scontato, consigliarlo ai collezionisti di bizzarri oggetti anni '80.
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La prima ora del film genera noia ed indisposizione ma almeno la parte conclusiva potrà strappare sane risate, provocate (involontariamente) dal look di Pleasence nei panni di Walter, fratello di Usher: personaggio che apprendiamo essere stato recluso ai piani superiori della villa per oltre 15 anni! All'attore è stato imposto d'indossare una parrucca di capelli (lunghi) ed un trapano fissato alla mano destra.
Della serie: oggi le comiche.