Il ministro - L'esercizio dello Stato - Film (2013)

Il ministro - L'esercizio dello Stato

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/05/13 DAL BENEMERITO MYVINCENT
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Myvincent 12/05/13 23:34 - 3741 commenti

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Il complesso "dietro le quinte" di un ministro alle prese con le dure prove del suo mandato, coniugate con quelle della sua vita privata (privata di molte cose, evidentemente) e faccia a faccia con un senso di solitudine che aumenta più alto sarà il livello della scalata al potere. Senza mai indulgere nello scandalistico o nel macchiettistico, il regista ha il grande pregio di raccontare la dimensione di un uomo politico e le sue sfaccettature, le sue sfumature, che non sono poi così diverse da quelle di ogni persona "normale". Grande Olivier Gourmet.

Cloack 77 13/05/13 19:32 - 547 commenti

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Il film entra dentro al ministero; nelle meschinità, nella volontà di essere sempre un passo avanti, di essere sempre ordinati e piacenti davanti alle telecamere e lascia un po' per strada la storia che umanizza questo teatro ridicolo e distante, l'assunzione del disoccupato. Tanti alti e bassi per un film che se negli interpreti, nella regia e nello stile si compie in pieno, non altrettanto concede alle emozioni.

Cotola 14/05/13 22:42 - 9044 commenti

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Film nient'affato male, anzi piuttosto riuscito, che indaga le "dinamiche" ministeriali e più in generale quelle della politica di cui il protagonista è un "degno" esemplare. Il ritratto che ne viene fuori è abbastanza sconfortante e quindi, pur non eccellendo per originalità, anche abbastanza riuscito e verosimile. Colpisce l'evoluzione (che poi diventa regressione) del personaggio principale i cui cambi di rotta (imputabili alla sceneggiatura) sono però forse un po' troppi. Notevole, ma troppo scoperto simbolicamente, l'inizio onirico, registro su cui si sarebbe potuto puntare di più.

Daniela 17/05/13 14:41 - 12662 commenti

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Nella sequenza iniziale, l'apparizione di un coccodrillo che inghiotte una bella donna nuda fa pensare ad una versione francese del caimano nostrano, ma il tono è del tutto diverso, quello di una riflessione malinconica sulla solitudine dell'uomo di potere, sulla necessità di scendere a compromessi, sull'importanza attribuita all'apparire invece che all'essere. Il ministro recita copioni scritti da altri e, così facendo, si "svuota", diventa un simulacro interscambiabile (il passaggio di ministero) a cui è negato ogni autentico contatto umano.
MEMORABILE: "Le vittime sono salite a 13" "Ah, porta fortuna..."

Capannelle 27/05/13 08:39 - 4411 commenti

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Ben fatto, introduce alla sete di potere e alla doppiezza dell'uomo politico senza romanzare o ricamarci sopra. Non si parla di tangenti, attentati alla sicurezza, golpe o sciacquette di palazzo, ma del semplice (per così dire) tran tran di un ministro e dei suoi collaboratori. Magari a volte va sul didascalico e la regia potrebbe osare di più, ma alla fine questa linearità narrativa funziona e si sposa bene con l'operato degli attori, tutti ben assortiti.

Saintgifts 25/08/13 12:50 - 4098 commenti

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È la donna che si infila tra le fauci del coccodrillo o è il rettile che inghiotte la donna? Incipit smagliante, ma con un seguito che ha l'unico merito di raccontare una volta di più come lo Stato sia impegnato a salvare se stesso più che pensare al bene della Nazione (e non siamo in casa nostra). Formalmente molto buono, sforzato negli eventi che dovrebbero portare a dimostrare come anche gli uomini di potere siano fatti di carne e ossa; per fare questo si esagera nel scendere in particolari e momenti intimi, che tanto tutti conosciamo.

Maxx g 11/04/15 16:54 - 635 commenti

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Film ben riuscito, che colpisce particolarmente nonostante a volte il ritmo non sia velocissimo e ci siano alcune cose non troppo chiare. Questo dimostra che non sono solo i film statunitensi ad avere successo. Lo spettatore viene trascinato dentro agli affari ministeriali e ne viene rapito inesorabilmente. Un film che merita attenzione. Ottima la fotografia.
MEMORABILE: Il drammatico incidente.

Galbo 13/10/15 05:55 - 12393 commenti

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Tra i migliori esempi di “cinema politico” degli ultimi anni, un film che colpisce per realismo e sobrietà. Non eventi eclatanti, grossi scandali o macchinazioni, ma la cruda realtà quotidiana di un rappresentante del governo dello stato. E’ la politica non degli ideali ma del compromesso, del piccolo cabotaggio, delle scalate silenziose al potere e dei maneggi per mantenerlo. Una sceneggiatura che colpisce per l’efficace caratterizzazione del personaggio principale (e di chi gli sta intorno) magnificamente interpretato da Gourmet. Pragmatico.

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