Come quasi sempre con Robert Fuest (scenografo prima ancora che regista) l'impianto visivo vale molto di più di ogni altra componente del film. Naturale quindi che fin dai tempi del dr. Phibes a colpire siano prima di tutto le immagini, la ricchezza della messa in scena… Qui la storia è minimale, per quanto si cerchi di farcirla con inutili divagazioni: qualcuno ha rubato a un sacerdote di Lucifero (Borgnine) un importantissimo libro scritto col sangue e questo lo rivuole indietro. Nelle sue grinfie finirà l'intera famiglia collegata al responsabile dell'incauto furto. L'ambientazione scelta...Leggi tutto è un villaggio abbandonato nel deserto, all'interno della cui chiesa Borgnine officia i suoi empi riti circondato da decine di adepti incappucciati e senza occhi (tra di loro anche un riconoscibile John Travolta, al suo esordio cinematografico “ufficiale”). Già nel make-up di questi cupi esseri si capisce quanto a Fuest interessi l'impatto visivo più della verosimiglianza degli effetti, sublimato nella lunga sequenza diabolica cui fa riferimento il titolo originale. E’ indubbio infatti che alcune scene, profondamente fuestiane, lascino il segno, ma per il resto si scivola spesso nella comicità non voluta, con Borgnine che esagera a sgranare gli occhi, demoni risibili, uno Shatner spaesato, una Lupino ormai molto invecchiata e un Eddie Albert imbalsamato. Ritmi bassissimi...
Horror demoniaco con un cast di vecchie star che si impegnano tutte in modo più che ottimo e di attori giovani (Shatner, Travolta, Skerritt). Borgnine è un ottimo diavolo-satanista, c'è una buona atmosfera, belle scenografie. Ottima la scena finale sotto la pioggia, la sequenza finale e i flashback. Da riscoprire.
Horror con bella ambientazione, cast piuttosto in palla ed ottimi effetti speciali dei quali Sam Raimi si ricorderà per il suo debutto. Quello che a mio avviso manca è una reale tensione lungo tutto il film e qualche scelta stereotipata che lo relega perciò nella categoria "B". C'è pure Anton LaVey nel ruolo di un prete (e credo anche come consulente per la messa in scena). Ne consiglio la visione perché è comunque un buon prodotto che il finale ha elevato a "cult movie" per gli appassionati del genere.
Affascinante, di sicuro molto distante da altre pellicole di simile argomento. Fuest, fedele alla sua storia, partorisce una pellicola quasi visionaria, inquietante, con qualche tempo morto ma allo stesso tempo con più di una variazione suggestiva (vedi l'ampolla della "pioggia del diavolo" quanto la cecità dei seguaci della setta). A livello di rappresentazione visuale, Coscarelli e i suoi gnomi di Phantasm potrebbero esserne debitori. Sicuramente soddisfacente.
I dipinti di Bosch sui titoli di testa e l’inizio in medias res identificano subito la vena macabra del regista del Dr. Phibes, più propenso all’immediatezza dell’effetto shock (una sorta di villaggio fantasma nel deserto messicano, le cerimonie sataniche, i corpi “zombeschi” degli adepti svuotati, liquescenti e senza occhi, la pioggia divina) che allo sviluppo della trama e alla sua tensione, entrambi scarsi. Persuasivo il luciferino Borgnine; seriamente impegnati tutti gli altri. **/**!
MEMORABILE: L’iniziazione di Shatner; gli occhi senza pupille degli adepti; l’urna con le anime.
Discontinuo. Trama risaputa svolta senza particolari guizzi e un po' confusa e ritmo piuttosto fiacco. Situazioni al limite del ridicolo (il caprone con i cornoni in cui si trasforma Borgnine). A fronte di questi difetti, degli scorci visionari ben riusciti: i dipinti di Bosch all'inizio, la chiesa nel deserto con le finestre murate, le anime nell'ampolla, i dannati senza occhi e poi la pioggia diabolica che tutto distrugge. Borgnine sembra ridere sotto i baffi di certe situazioni. Comunque vedibile. Ci sono anche Shatner e Travolta.
Illude col piglio iniziale, quasi western-horror, poi si arena nelle secche del già visto arrestandosi per un pelo, come Wile E. Coyote, sul ciglio dell'abisso del ridicolo (anche se poi vi cade comunque). Fra piogge demoniache, parapsicologia e un libro ominoso (sorta di Pagine Gialle di chi si è venduto l'anima al diavolo) non si sa dove battere la testa critica. Borgnine con la faccia da caprone luciferino merita un'occhiata (giusto per completisti), il resto è davvero poca cosa.
Un horror con un suo perché, dalle ambientazioni insolite e interessanti (la città fantasma nel deserto) e con alcuni effetti riusciti che ancora oggi dicono la loro dal punto di vista visivo. I personaggi sono appena abbozzati ma la storia si fa seguire, partendo bene in medias res e continuando tra riti demoniaci e piogge purificanti. Borgnine ricopre alla perfezione il ruolo, Skerritt e Shatner si dividono a metà la componente "eroistica" mentre alcune vecchie glorie timbrano il cartellino con mestiere. Buono.
MEMORABILE: Il trucco di Shatner ripreso per la maschera di Michael Myers.
Il gusto barocco, raffinatissimo e spudorato di Robert Fuest, si scatena nel deserto messicano con questo satanic movie ghignante e ruffiano, concepito sotto l'egida di Antone La Vey, vero accolito della Bestia. Borgnine, perfetto maestro di cerimonie, ti fa sentire subito a casa. La trama è basica, ma si sostanzia in un tangibile senso del macabro, un'atmosfera sudaticcia e plumbea che ti rimane attaccata addosso. Il finale, maestoso e torrenziale, è tra i più potenti della cinematografia horror. Carpenter prende nota per almeno un paio di film.
Purtroppo c'è davvero poco o nulla da salvare in questo lavoro con cui Fuest praticamente chiude la sua carriera al cinema (per il grande schermo dirigerà, sette anni dopo, solo un altro film). Trama poca, banale e ben confusa. Recitazioni non certo entusiasmanti (quando Borgnine appare con le corna da caprone fa una certa tristezza...) e lungaggini infinite in nemmeno 90' di proiezione. Se davvero vogliamo salvare qualcosa possiamo citare l'ambientazione desertica e la chiusa finale. Davvero poco per poter valutare positivamente il film.
Due star come Ernest Borgnine e Ida Lupino danno lustro a questo ulteriore horror-demoniaco in cui si il casus belli è un antico libro che fa gola addirittura a Satana in persona. Pur con le sue ingenuità, il film ha un certo fascino tenebroso e le immagini prevalgono su una trama che ha importanza secondaria. I desolati paesaggi desertici provocano qualche brivido sincero, mentre si arriva a un finale "liquido" con effetti speciali davvero originali.
La sceneggiatura è ridotta, piuttosto ripetitiva: la celebrazione di una messa nera senza soluzione di continuità, con annessi e connessi. Ma la vicenda intriga non poco, per come viene ben strutturata, diretta e interpretata da un cast eccellente. La fotografia è “potente” e supporta convenientemente i costumi degli adepti, con le loro macabre e ossessive cerimonie. Location scelte con attenzione, ove il sole dei luoghi desertici è uno specchio al buio dei riti di adorazione ai demoni terreni ed ancestrali. Finale “distruttivo” per un film davvero notevole.
MEMORABILE: Gli occhi degli adepti; Le anime prigioniere.
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Digital ebbe a dire: Dvd della Golem Video disponibile dal 29/08/2012.
Useranno l'inascoltabile audio italiano del mux?
Speriamo di no (ma temo di si).
FINALMENTE! ERA ORA! Dio sa da quanto ho cercato questo Fuest! Audio inascoltabile o meno, questo NON MI SCAPPA!!!!!!!
Il fatto, Buio, è che se almeno mettessero i sottotitoli italiani, uno, il film, se lo potrebbe vedere in lingua originale più sub, ma purtroppo, i dvd della Golem, ne sono sprovvisti (speriamo che per le prossime uscite si ravvedano e li inseriscano).
HomevideoZender • 26/06/12 08:37 Capo scrivano - 48848 interventi
Anch'io lo cercavo da anni questo, ottima notizia!
HomevideoPumpkh75 • 29/04/13 21:13 Archivista in seconda - 438 interventi
Digital ebbe a dire: Dvd della Golem Video disponibile dal 29/08/2012.
Useranno l'inascoltabile audio italiano del mux?
Speriamo di no (ma temo di si).
Non so se sia quello, ma l'audio del DVD è realmente inascoltabile: si fa fatica a comprendere il minimo dialogo!
Ho visionato il film prima in hd con sub inglesi e poi con il dvd Golem che a livello video non è male per essere un SD, ma nella traccia italiana quello che si perde non sono tanto i dialoghi (alla fine abbastanza intellegibili settando l'audio e comunque non molto rilevanti nell'economia del film), è la colonna sonora, che in originale monta un'atmosfera pazzesca, davvero apocalittica, che viene totalmente intubata e annientata dai fruscii di fondo. Qui ci vorrebbe proprio il miracolo di un dvd Sinister restaurato in hd con sottotitoli in italiano.