Il condominio dei cuori infranti - Film (2015)

Il condominio dei cuori infranti
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Commedia amara francese di belle pretese che ha tutte le caratteristiche per piacere alla critica e un po' meno per convincere il pubblico più ampio. Ambientata in gran parte all'interno dello stesso condominio - piuttosto fatiscente - si focalizza sulle vite di tre dei suoi inquilini: Sterkowitz (Kervern), un tizio un po' sovrappeso che alla riunione condominiale si rifiuta di pagare i costi della riparazione dell'ascensore abitando al primo piano ma che, durante una pedalata in cyclette, finisce in ospedale e successivamente in sedia a rotelle trovandosi costretto a usarlo di nascosto; Jeanne Meyer (Huppert), un'attrice sul viale del tramonto che trova conforto in un ragazzo...Leggi tutto suo vicino di casa (Benchetrit, figlio del regista del film); infine Hamida (Mandi), un'algerina col figlio in galera che ospita in casa McKenzie (Pitt), un'astronauta americano precipitato con la sua capsula di salvataggio proprio sul tetto dello stabile.

Dei tre il personaggio più singolare, lunare, interessante e divertente è senza dubbio il primo, al quale Kervern dà ottimo spessore e potenzialità comiche. Strampalato ma autentico, sfortunato quanto puntiglioso, imprevedibile e simpatico, Sterkowitz studia gli orari in cui gli inquilini prendono l'ascensore per capire quando potrà farlo lui senza essere visto. Una volta capito che la certezza può averla solo verso le undici di sera, uscirà esclusivamente a quell'ora, incontrando in ospedale - dove torna per procurarsi il cibo ai distributori automatici - un'infermiera notturna (Bruni Tedeschi) con cui scambiare qualche parola. Le dirà di fare il fotografo (di... cieli!) riesumando per l'occasione una vecchia fotocamera ben poco credibile... E' l'episodio in cui meno si parla, un viaggio soprattutto nelle paranoie e nella profonda solitudine del suo protagonista ma che è quello che più ha da dire: ben studiato, a tratti spassoso nei suoi svolazzi surreali, si chiude in modo piuttosto enigmatico.

Più perplessi lascia il segmento con la Huppert che si interfaccia col giovane Benchetrit: un rapporto complice che unisce due anime eccentriche, impostato su botta e risposta non banali ma che in definitiva lascia il tempo che trova, senza mai brillare. Meglio l'intrusione anomala dell'astronauta McKenzie (solo un caso l'omonimia con lo sfortunato astronauta perduto di "Help me", la canzone dei Dik Dik poi rifatta da Elio?) nella vita monotona di Hamida, ben disposta a dividere l'appartamento con lui in assenza del figlio. L'incomprensibilità reciproca dovuta alla lingua diversa origina simpatici qui pro quo mai comunque d'impronta comica (tranne quando McKenzie anticipa alla donna la fine che faranno i personaggi della soap da lei tanto amata le cui ultime stagioni lui ha già visto in America).

Qualche scena tutta da interpretare, un finale significativo che spiega da dove provenga il sinistro suono "del diavolo" che tutti odono in lontananza, una lentezza di fondo necessaria alla certificazione "d'autore", una regia di peso che senza virtuosismi sostiene le ambizioni dello script. Non troppo coinvolgente, in alcuni passaggi tocca il cuore, in altri si perde lasciando scendere i giri del motore fin quasi a fermarsi. Cinema di qualità, in ogni caso; e non certo qualsiasi.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/03/16 DAL BENEMERITO XAMINI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 11/03/24
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Xamini 25/03/16 01:11 - 1247 commenti

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Un lavoro tranquillo, francese, con inquadrature precise, lente, un'ironia surreale; ricorda un po' il cinema di Roy Andersson, pur non raggiungendo quell'estremo. Più che raccontare quadretti, situazioni di disperata solitudine, Benchetrit parla di incontri. Tre, uno in particolare oltre i limiti dell'assurdo, ma tutti intrisi di un'umanità che emerge soprattutto dalla dolcezza degli sguardi e dal modo in cui l'autore li riprende. Non travolge, ma scalda il cuore.
MEMORABILE: L'arrivo dell'astronauta; gli sguardi intensi dei protagonisti

Saintgifts 4/05/16 01:27 - 4098 commenti

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Samuel Benchetrit ha scritto un'ottima sceneggiatura e in modo altrettanto ottimo l'ha portata sullo schermo. Se è vero che i fiori nascono dal letame, come cantava Fabrizio De André, dal degrado di una squallida periferia, sotto un cielo perennemente grigio, in un condominio dove l'unica cosa nuova è un ascensore che non funziona, spuntano personaggi come diamanti grezzi che si sfaccetteranno, fino a mostrare tutto il loro splendore. L'inizio non è entusiasmante, ma è solo il posizionamento delle pedine prima di una partita che catturerà.
MEMORABILE: Jules Benchetrit che da suggerimenti su come recitare, a Isabelle Huppert; Lo svelamento del misterioso grido.

Daniela 13/09/16 00:03 - 12622 commenti

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Tre storie di coppie improbabili ambientate in un condominio di periferia: un uomo misantropo su sedia e rotelle ed una infermiera malinconica, un ragazzo lasciato a se stesso ed una famosa attrice in disarmo, un'anziana libanese ed un astronauta americano piovuto letteralmente dal cielo... Una bella sorpresa questo film leggero come un palloncino sospinto dalla brezza, che diverte, sorprende, commuove con una scrittura in punta di penna con risvolti di poetico surrealismo, intrisa da un'ironia talvolta pungente ma mai disgiunta dall'attenzione partecipe verso le sorti dei suoi personaggi.
MEMORABILE: L'anziana e l'astronauta guardano Beautiful in tv

Paulaster 14/10/16 11:11 - 4389 commenti

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In una desolazione ambientale e con un leggero humour a ricordare i precedenti film di Andersson, si snoda il trio di vicende di avvicinamenti umani. Brevissima diffidenza iniziale, poi man mano ci si apre come lo spazio disegnato su un foglio. Messaggio speranzoso velato da una sottile malinconia di fondo. Pitt in vesti insolite e surreali e la Huppert che si conferma in una scena di intensa recitazione.
MEMORABILE: La Huppert che si scalda prima di recitare; La cyclette automatica che arriva a 100 km.

Hearty76 11/11/16 22:35 - 258 commenti

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Una delle rare volte in cui un film francese mi è piaciuto! Di solito mi annoiano o urtano non poco. Uno squallido condominio di periferia popolato da diafani individui soli, la cui solitudine sembra la figlia illegittima della loro stessa immaginazione. Gli scarni dialoghi procedono in modalità bradipo, rendendo tuttavia bene la deriva "cosmica" dei personaggi. Parlottano linguaggi diversi ma li accomuna l'eloquenza dei silenzi. Ognuno è un micro-macro universo a sé, di taciti dolori e corredentrice poesia.

Galbo 19/11/16 06:07 - 12380 commenti

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Episodi riguardanti varia umanità in un condominio parigino. Quasi un non tempo e non luogo per una commedia surreale improbabile nelle premesse ma che funziona nel tratteggiare personaggi che partono da una solitudine profonda per scoprire un lato sentimentale e di solidarietà inaspettato. Il regista rende credibile il tutto con grande capacità di sintesi è uno stile visivo essenziale ed elegante. Ottima la prova del cast. Da vedere.

Kinodrop 24/11/16 17:57 - 2921 commenti

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Con fine gradualità, il regista presenta storie parallele unificate solo dal fatiscente condominio in cui esse si svolgono. E' insolito il rapporto controcorrente in cui sono i più giovani a sostenere gli adulti un po' persi, ma ancora generosi e pieni di illusioni. Racconti/favole con intento edificante, o sprazzi di una possibile realtà? A volte si sorride, ma la commedia sembra confezionata un po' troppo a tesi per convincere del tutto. Cast fin troppo importante per una storia così minimale (che ricorda la poetica di Andersson). Modesto.

Nando 20/05/17 09:23 - 3810 commenti

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Commedia surreale incentrata su tre vicende in cui sono protagoniste persone sole, lievemente disagiate o capitate lì per cause di forza maggiore. Ritmo leggero che strappa sorrisi increduli e qualche momento di riflessione. Tra le tre vicende si segnalano quella dell'astronauta e dell'aspirante fotografo, meno incisiva quella dell'attrice in disarmo, nonostante il fascino magnetico della Huppert.

Pinhead80 25/07/17 21:52 - 4719 commenti

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Era necessario un film come questo che parla di solitudine in un mondo che sembra apparentemente pervaso dalla comunicazione. La solitudine è uno stato d'animo percepito che può colpire tutti (disabili, anziani, giovani) in ogni momento della vita. Questo film esalta l'intenzione dell'essere umano di non rimanere comunque ai margini e lo fa con la delicatezza necessaria. Ci sono volti che stentano a non rigarsi di lacrime che cercano un soffio di vita, di calore in ogni angolo ma sempre con grande dignità.

Capannelle 28/01/18 01:07 - 4398 commenti

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Commedia amarognola ma sempre leggera che esamina una serie di personaggi in diverso modo spaesati (c'è chi arriva dallo spazio, chi sperimenta nuove forme di limitatezza fisica e chi fa i conti col glorioso passato) che trovano una qualche forma di catarsi. Delle tre storie parallele quella veramente convincente è quella dell'astronauta e della donna algerina mentre le altre due a un certo punto paiono arenarsi.

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Westonberg 5/01/20 23:31 - 31 commenti

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Un film che ti regala del tempo. Del tempo per pensare e per osservare la vita di tutti i giorni, non in modo voyeuristico, bensì con umanità, semplicità e un tocco di fantasia. In un condominio si alternano vicende e persone diverse, un astronauta e una madre che aspetta che il figlio esca dalla prigione, un ragazzo e un'attrice oramai sul viale del tramonto, un uomo solo in carrozzina e una infermiera ormai rassegnata; il tutto unito da una ricerca di verità da parte del regista ammirevole e da una fotografia fredda e asciutta. Da vedere.
MEMORABILE: I grandi occhi blu della bravissima Bruni Tedeschi; I sorrisi della madre che accudisce l'astronauta.

Il ferrini 10/07/21 05:58 - 2345 commenti

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Fatica un po' a decollare ma una volta nel vivo cattura completamente; un piccolo condominio, tre strane coppie per altrettante storie assai inusuali, eppure incastonate in un contesto così ordinario da renderle del tutto plausibili. Perfino l'astronauta, caduto per sbaglio sul tetto del palazzo (evento decisamente improbabile), diventa terreno fertile per un episodio divertente e delicato sulla diversità e la comunicazione. Ottimo il cast, perfetta la Bruni Tedeschi infermiera, per un film elegante e insolito. Da non mancare.

Pigro 3/05/23 09:22 - 9635 commenti

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Tre coppie improbabili in cui si ricompongono solitudini che trovano in un altro apparentemente incongruente un appiglio di umanità e scoperta: il ragazzo e la vecchia attrice (forse la storia meno sorprendente), il finto fotografo e l’infermiera di notte, l’astronauta piovuto dal cielo e l’anziana algerina. Sono personaggi còlti in un frangente di fragilità eppure capaci di una forza straordinaria che nasce dall’empatia. Un film struggente, tenero, poetico, quasi lunare e sospeso in una dimensione fiabesca. Da vedere.
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  • Curiosità Paulaster • 12/09/16 18:19
    Controllo di gestione - 97 interventi
    Il condomino del primo piano sta guardando la televisione e più precisamente I ponti di Madison County (1995):

  • Curiosità Daniela • 12/09/16 23:49
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    * Il soggetto del film è tratto da due racconti contenuti ne Les Chroniques de l'Asphalte, raccolta pubblicata 2005 scritta dello stesso regista Samuel Benchetrit.

    * L'attrice interpretata da Isabelle Huppert mostra al suo giovane vicino un film da lei girato molti anni prima: il titolo del film è "La donna senza braccia", ma si tratta in realtà de La merlettaia diretto da Claude Goretta ed uscito nel 1977.

    * L'anziana libanese segue in tv una soap, la cui visione è rovinata dagli spoiler dell'austonauta americano: si tratta di Beautiful.
  • Discussione Zender • 3/03/24 09:00
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Come scrive anche Marcel Davinotti nel papiro, ci si chiede se McKenzie, il nome dell'astronauta che cade sul tetto dello stabile al centro della vicenda, sia solo casualmente lo stesso di quello della canzone dei Dik Dik "Help Me" (1975, poi ripresa simpaticamente anche da Elio e le storie tese), in cui si raccontava di un astronauta perduto che chiedeva aiuto e di andarlo a recuperare (come qui).
    Ultima modifica: 11/03/24 08:57 da Zender