Il caso Minamata - Film (2020)

Celebre fotografo della rivista Life in declino per il troppo alcool ed i troppi cattivi ricordi, Eugene Smith accetta di recarsi in Giappone per documentare un caso di intossicazione di massa che riguarda una piccola città costiera... Pur essendo ben fatto, il film non presenta pregi particolari in se stesso, inserendosi nel solco dei biopic convenzionali dedicati a personaggi geniali e problematici, tuttavia è tale la forza della vicenda narrata da rendere la visione estremamente coinvolgente: impossibile non fare confronti con simili tragedie più recenti e/o a noi più vicine. 

L'ultimo reportage del fotografo Eugene Smith in un un biopic dal taglio documentaristico, per portare alla luce le conseguenze di una grave sindrome collettiva a causa dell'industrializzazione di un piccolo paese giapponese. Argomento scottante che fa riflettere anche per la persistenza di tragedie simili in epoca attuale e interroga sull'inderogabilità di una svolta green, ma la narrazione è alquanto greve e grigia con un andamento piuttosto pedestre, nonostante la presenza di Depp che fa del suo meglio nel disegnare le sfaccettature del personaggio, ma con un risultato modesto.

Una triste vicenda che nel 1971 colpì una piccola località nipponica. La narrazione è lineare e tendente al documentario ma l'intensa interpretazione di Depp associata alla chiara riproduzione della vicenda rende la pellicola interessante soprattutto per la bella denuncia presente. Durante la narrazione la riflessione conduce ad altre situazioni analoghe che non ebbero risonanza cinematografica.

Tratto da una storia vera, quella del celebre fotografo documentarista Eugene Smith che in Giappone deve documentare gli effetti dell'avvelenamento di mercurio su una comunità costiera. Buon film, che oltre a raccontare la personalità del protagonista analizza anche come incide lo sviluppo industriale sull'essere umano. Johnny Depp più che convincente. Ottima la fotografia.

E' tra i biopic più classici, con le nefandezze che vengono scoperte quasi per caso, per la testardaggine del solito protagonista dalla vita disordinata e confusa in contrasto con il suo capo. Depp è autore di una buona prova, la chimica con la giapponese e con il nuovo ambente funziona. Se tutto risulta prevedibile va detto però che le sequenze vengono girate con attenzione e che nel secondo tempo il crescendo emotivo giunge a discreti risultati. Di forte impatto il passaggio tra la foto romanzata e quella reale. Film anche premonitore della crisi dell'editoria.