Nel 1799 la famiglia Florio, proveniente dalla Calabria, sbarca a Palermo iniziando la sua ascesa. Tratta da un fortunato romanzo, la storia di una delle più celebre famiglie italiane diventa una serie tv diretta da Paolo Genovese, con pregi e difetti. Grande cura nella scelta delle location, nelle scene e nei costumi e “mano felice” del casting, con un Riondino in grande spolvero nei panni di Vincenzo Florio. Il limite è una narrazione che spesso scivola nel terreno della soap, con toni da melodramma. Nel complesso non male, ma in parte un’occasione persa.
Serie ispirata molto liberamente al primo dei romanzi storici dedicati alla saga dei Florio le cui note positive sicuramente sono costituite dalle prestazioni attoriali, a cominciare da un volitivo Riondino che restituisce molto del Vincenzo "di carta" seguito da Marchioni, Briguglia e una sorprendente Ester Pantano; di contro la sceneggiatura in alcuni snodi narrativi si allontana molto dalla pagina forzando azioni e situazioni per arrivare alla creazione di un personaggio come quello interpretato dalla Leone femminista ante litteram, bella ma improbabile nella Palermo del 1830.
MEMORABILE: L'ambizione smisurata di Vincenzo Florio che non guarda in faccia a nessuno per raggiungere i suoi scopi, famiglia compresa.
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DiscussioneGugly • 4/12/23 17:40 Archivista in seconda - 4712 interventi
Avendo divorato i due volumi della saga scritta da Stefania Auci, appena ho potuto ho guardato questa serie che racconta quanto successo nel primo libro, più o meno anzi, meno che più: sulla carta c'era già tutto, ambizione, amori, tragedie che erano da prendere e rendere immagini, invece la sceneggiatura ha scelto come scritto nei titoli di coda di ogni episodio di "rielaborare" la trama ovvero non solo di togliere alcuni personaggi, ed è anche ragionevole, non si può rappresentare proprio tutto, ma di cambiare alcuni snodi narrativi che tuttavia cambiano anche la natura dei personaggi, due su tutti: - La relazione tra Ignazio Florio e la cognata Giuseppina, che nel romanzo è una questione complessa, nella serie viene semplificata; - Il matrimonio tra Vincenzo Florio e Giulia Portalupi nella serie avviene poco prima della nascita del figlio, con lei che entra in chiesa in pieno giorno e col pancione, e questo nella Palermo del 1838 è una circostanza molto improbabile; nel romanzo è la nascita del figlio maschio che induce il protagonista a sposare la compagna, di sera e alla presenza dei soli testimoni come si usava fino a poco tempo fa per i matrimoni "riparatori".