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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Niente di nuovo, sotto il sole americano: il film è l'ennesima parabola del procuratore sull'orlo del lastrico che pesca il jolly trovando sulla strada il fuoriclasse da lanciare nel giro che conta. Esistono schemi ben noti, nel cinema sportivo, e HUSTLE li riprende senza vergogna senza aggiungervi quasi nulla di personale. Conta invece la possibilità di affidare il ruolo del protagonista a un ottimo attore come Adam Sandler, perfetto per la parte e che in ambiti simili si muove con grande esperienza e capacità. Il suo Stanley Sugerman, detto "duedue" dal numero di maglia quando giocava, agisce da procuratore per i Philadelphia 76ers (più comunemente chiamati...Leggi tutto Sixers), la celebre squadra di basket NBA gestita dal vecchio patron e amico Rex Merrick (Duvall). Questi gli ha promesso di promuoverlo a coach, ma alla sua morte il figlio (Foster) ci ripensa e lo rispedisce sulle strade a cercar talenti.

Depresso, con una moglie (Latifah) che almeno lo sostiene, Stan parte per la Spagna in caccia e lì ammira, passando per un campetto di periferia, un giovane che - almeno tra i suoi pari grado - fa sfracelli. Bo Cruz (Hernangomez) è un operaio, ha moglie e figlia e al basket professionistico non ha mai pensato seriamente, ma sentita la proposta di Stan non può che accettare e partire con lui per Philadelphia. Il nuovo proprietario dei 76ers, però, lo osteggia fino al punto di licenziarlo, e Stan investirà tutto sul talento emergente ma irrequieto di Bo, allenandolo privatamente in vista di importanti provini. Siamo nella fase più scontata del film, in cui l'ombra d Rocky (che a Philadelphia era di casa) si allunga fino a richiamare l'immancabile citazione. Lo sport è però un altro e a contare è comunque la qualità registica di Jeremiah Zagar, che confeziona riprese frenetiche poi montate al meglio dando la sensazione di ritmo, velocità, gioco in movimento...

Bisogna essere al corrente (almeno parzialmente) delle dinamiche del basket americano per calarsi al meglio nell'avventura, e magari conoscere pure le facce dei tantissimi campioni dell'NBA che si sono prestati ad apparire come "attori" per godersene la partecipazione davvero... straordinaria. Non si esce tuttavia molto dalla griglia prestabilita dal genere, come detto, e questo va a svantaggio del film, che a ben vedere poco offre di diverso da quanto ci si aspetterebbe, con i prevedibili alti e bassi nell'umore di Stan, l'eccessiva reattività di Bo nei confronti del suo rivale predestinato (lo smaliziatissimo Kermit Wilts, cui dà il volto Anthony Edwards), le scenette familiari con mogli e figlia pronte a risollevare amorevolmente il morale di Stan, le difficoltà legate a un fastidioso precedente penale di Bo. Insomma, il campionario completo, semplicemente reso piacevole nel suo svolgimento da una regia vivace e capace e dalla performance umanamente sentita di Sandler, il quale sa aggiungervi naturalmente quell'ironia caratteristica che regala brillantezza al personaggio. Un po' di facile patetismo e un po' di azione in campo ottimamente ripresa, pronti al finale consolatorio che non potrebbe mai mancare, in film così.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/06/22 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 7/07/22
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Capannelle 29/09/23 15:59 - 4478 commenti

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Il cinema americano gira volentieri dalle parti del biopic sportivo e riesce a tirar fuori qualche bella parabola, a differenza degli italiani che a parte qualche eccezione si dirigono su prodotti da fiction o parodistici. Zagar dirige un Sandler che è una sicurezza (come il suo doppiatore) e uno stuolo di giocatori veri e addetti ai lavori che rivelano doti inaspettate, a iniziare dallo spilungone Hernangomez. Prendendo il meglio da loro e disegnando scene corali e sfide sportive con abilità, riesce a passare sopra al difetto più evidente, la mancanza di originalità.

Piero68 13/06/22 09:37 - 2967 commenti

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Come spesso capita, assegnare un ruolo drammatico e da perdente a un attore comico risulta vincente. E Sandler, ex attore di commedie americane, ultimamente non perde un colpo su questo fronte. Se a questo si aggiunge che nel film sono in scena tantissime glorie, presenti e passate, dell'NBA (come se in Italia girassero un film sul calcio con allenatori e calciatori veri) si capisce la portata del progetto. Plot semplice semplice con all'interno la solita storia di riscatto e l'eterno american dream, eppure funziona. Ambientato a Philadelphia.

Muttl19741 14/06/22 22:12 - 165 commenti

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Favola sportiva dalla trama apparentemente piuttosto classica, con riferimenti anche espliciti alle gesta dello Stallone italiano compresa parte della narrazione dedicata all'azione, all'essenziale ruolo catartico e rigeneratore dell'allenamento, ma che poi prende una piega del tutto originale e singolare, con diversi capovolgimenti di fronte che mantengono altissima l'attenzione su tutta la durata del film. Meravigliosa la prova di Sandler, assoluto trascinatore. Film realizzato da chi ama la pallacanestro, compete a diventare uno dei migliori film su questo sport.
MEMORABILE: La carrellata finale di giocatori e allenatori; Un cinquantenne non sogna, fa incubi e ha l'eczema.

Rambo90 9/06/22 00:42 - 7811 commenti

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Parabola sportiva sul riscatto e la forza di non mollare mai, condotta col più semplice degli espedienti narrativi (uno scout di basket piuttosto perdente trova in un giovane spagnolo l'occasione della vita) ma incredibilmente efficace. Tutto è ben calcolato in questo film, dal fantastico montaggio degli allenamenti alle musiche, dalla regia minimale ma attenta alla sapiente commistione di dramma e ironia (dosatissimi, senza mai spingere sul pedale). Ottima interpretazione di Adam Sandler, che adatta il suo classico personaggio in una dimensione realistica e commovente.

Galbo 9/06/22 20:29 - 12510 commenti

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Il talent scout di una squadra di basket cerca un giovane talento per risollevare le sorti della sua carriera; film che esalta i valori della competizione sportiva specie ai fini della crescita individuale, è poco originale dal punto di vista narrativo. Merita tuttavia la visione (e la sufficienza piena nel voto) per il buon tratteggio della figura del protagonista, simpatico perdente che conosciamo nel suo peregrinare da uno stato all'altro, e per l'ottima interpretazione di Adam Sandler, che a dispetto di film spesso mediocri, è un ottimo attore e qui lo dimostra ulteriormente.

Didda23 15/06/22 09:44 - 2439 commenti

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Il basket si conferma uno sport molto cinematografico e quest'opera raggiunge il picco che aveva raggiunto Spike Lee nel 1998. Le scene di gioco sono girate meravigliosamente (il fatto di avere utilizzato veri giocatori della Nba ha sicuramente giovato) grazie a una regia sempre efficace anche nelle scene di raccordo. Sandler è una potenza della natura e ribadisce di essere attore di razza. La sceneggiatura ha un andamento classico, è solida e vivace nei dialoghi particolarmente brillanti. Molti sono i momenti di alto cinema, ma è la qualità complessiva che colpisce positivamente.
MEMORABILE: Gli screzi fra Sandler e Foster; La scoperta di Bo (Hernangómez); Le challenge nei vari parchetti.

Daniela 17/06/22 07:22 - 12916 commenti

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Sempre in viaggio alla ricerca di nuovi campioni, in Spagna, il talent scout di una squadra di basket NBA scova un giovane promettente ma riuscire a piazzarlo sarà impresa difficile per i suoi trascorsi burrascosi... Se la trama sembra banale, è perché questa parabola d'ambientazione sportiva è simile a tante altre nel suo alternare gioie e dolori, speranze e delusioni, voglia di riscatto e traumi pregressi. A renderla godibile è la prestazione di Sandler, che continua a passare senza soluzione di continuità da film orridi ad altri eccellenti o almeno dignitosi come questo.

Herrkinski 17/06/22 15:29 - 8390 commenti

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Come molti film a sfondo sportivo, Rocky rimane sempre un'ispirazione, dalla location di Philadelphia fino alla citazione della corsa sopra ai gradini, oltre naturalmente al leit-motiv della riscossa sociale, col protagonista (un bravo Hernangomez) che dal "barrio" arriva in America a rincorrere i propri sogni. La presenza di tante star odierne della NBA, un Sandler molto credibile nel ruolo e sequenze di gioco davvero ben girate, oltre ai consueti momenti drammatici - stemperati da qualche stralcio ironico - lo rendono un lavoro più che gradevole per chi ama il basket ma non solo.

Ultimo 20/06/22 17:03 - 1686 commenti

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Un talent scout sempre alla ricerca di nuovi talenti si imbatte in un ragazzo spagnolo e fa di tutto per portarlo nel regno del basket americano. Film drammatico/sportivo davvero ben realizzato, con un Adam Sandler molto ispirato e ottime scene di gioco. Lo sport è visto come metafora della vita e del riscatto personale. Consigliato a tutti, soprattutto agli appassionati di film sportivi. Davvero notevole.
MEMORABILE: I duri allenamenti con la corsa in salita ogni mattina all'alba; Il finale.

Paulaster 19/07/22 09:57 - 4622 commenti

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Scout della NBA scopre un giovane talento spagnolo. Il film sottintende la solita rivalsa in chiave sportiva puntando a una buona confezione, qualche volto noto e un ammiccamento ai social. La parte debole sono gli allenamenti emotivamente visti e rivisti, le sgommate per non tardare e il ruolo spocchioso di Foster. Più adatto agli appassionati di basket o al pubblico americano che tende sempre a riconoscersi nei loro idoli. Sandler è fin troppo remissivo, comunque preferibile in questi ruoli. Discreta la scelta delle musiche hip-hop.
MEMORABILE: L'appoggio di Julius Erving; Il saluto alla bambina da parte dell'avversario; Le sfide nel campetto spagnolo.

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Jandileida 4/07/23 12:00 - 1607 commenti

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Sandler continua nel suo percorso di "redenzione", un tragitto che nobilita lui e dona piacere a noi. Stavolta he got game, gira il mondo per trovare la nuova gemma da portare ai 76ers in quel di Philly. Se la parabola dell'atleta prodigioso sbucato dal nulla ha ben poco di originale, piace qui come Zagar la porta in scena: da un lato suona proprio tutte le note che si devono suonare, ma dall'altro pigia per bene sull'acceleratore, evitando tempi morti e sguazzamenti eccessivi nel grande mare dei cliché. Gustosi i cammei di molti volti noti del basket, con un Dr. J sempre in forma.

Giùan 12/11/23 08:52 - 4752 commenti

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Il connubio cinema USA/NBA si è intrecciato fino a dar vita a una sorta di sottogenere del film sportivo, garantito dalla comune matrice spettacolare (termine da intendersi a tutto tondo) delle due "discipline". Qui Zagar (e Sandler nella sempre più spigliata veste di autore/attore) giocano la "combine" tra favola (coi suoi precipui stilemi di commedia e dramma, prove, lampi "blue" e rosa) e realismo, garantito dalla presenza di Hernangomez e Edwards ma soprattutto dall'incredibile schiera di personaggi del basket americano, con un risultato scontato quanto avvincente.
MEMORABILE: Julius Erving; Il casting di Sandler in giro per il mondo.

Luluke 8/09/24 06:41 - 344 commenti

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Sembra quasi ispirarsi a Jerry Maguire e un po' ricorda la parabola cinematografica del primo Rocky, anche per la location (Filadelfia) e un ironico riferimento durante il film. In effetti è un po' entrambe le cose: conferma la capacità del cinema americano di raccontare storie di riscatto grazie allo sport e la volontà di rivalutare la figura dell'agente/procuratore. Girato con mestiere ed egregiamente montato, con Sandler mattatore in un nuovo ruolo simil drammatico, è però alla fine un cumulo di stereotipi e non va oltre la sufficienza.
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