Halloween party - Film (2019)

Commedia horror indie che cerca di frullare le maledizioni per teenager, fra It follows (l'uomo alto) e Bedevil (il virus informatico che dà vita alle paure di ciascuno), le vendette ultraterrene à la The ring (con spiriti di ragazzini hacker!) e sferzate grottesche (il look dei fantasmi deformi deve qualcosa agli eccessi di Basket case 3 e alle "raimiate" di The gravedancers). Per un po' il gioco regge (protagonisti simpatici, alcuni jumpscare azzeccati), poi il film sbarella: over-acting, squilibri interni dello script e penuria di mezzi (pessimi SFX digitali) hanno il sopravvento.

Nonostante il nome possa far pensare a una rassegna per la festività, non è un film a episodi ma un unico soggetto che mescola un meme simil virale (che può ricordare Halloween 3) a una ghost-story in istituti clinici con bambini deformi. Niente male come pellicola di Halloween, si prospetta come un teen-movie con tanto di nerd informatico, indagini fai-da-te, escursioni in un vecchio ospedale e paure che sembrano uccidere, come incubi che diventano veri (un po' alla Nightmare). Purtroppo c'è una scivolata nel finale, poco degno, che conclude il tutto in maniera approssimativa.

Cosa si chiede a un film dell'orrore che reca nel titolo la festa di Ognissanti? Che intrattenga e faccia correre qualche brivido sulla schiena. "Halloween party" ci riesce, attraverso cliché ammodernati da un lato e risalenti dall'altro (la tecnologia da nerd, i virus via app e le deformità legate a un triste passato sepolto). Spinge a fondo il pedale del campus fear e regala emozioni ossimoriche senza eccedere in effettacci o nudità. Il mezzo moderno non riuscirà mai a cancellare le nequizie degli anni precedenti. Finale aperto. So good!

Bene precisare che con Halloween c'entra poco o nulla. Weirdissimo (bambini deformi hacker del passato che esercitano tremenda vendetta quasi in stile The ring), parte anche bene con la trovata delle peggiori paure materializzate (i maiali umani, il Tall Man), il meme con strega che rimanda quasi al mostro sacro Halloween III e una protagonista anche simpatica. Poi affonda per mancanza di fondi (soldi) e idee, tirandola troppo per le lunghe per fare minutaggio. Assurdità a ripetizione, dialoghi insensati ed effetti troppo approssimativi.

Come in quasi tutti gli horror contemporanei, anche in questo caso si pesca a destra e a manca da altri film. Quel che qui colpisce maggiormente però è un certo squilibrio nella storia: dopo una prima parte tutto sommato sciocca e inoffensiva, il film sbarella sempre più fino a cadere totalmente nel trash, regalando proprio sotto questo versante i momenti più riusciti e, per certi versi, divertenti. Chi si voglia avvicinare alla pellicola in questione, tenga conto di questo aspetto e potrebbe così trovare anche soddisfazione.

Per certuni Halloween è estendibile a tutti e 365 giorni del calendario, è quindi tempo di ridare con tassi di interesse del 200% a Cochran ciò che è di Cochran, ma dal punto di vista stesso dell'infanzia violata e tenendosi al passo con tempi telematici a braccetto di quelli metafisici. Da ultimo, ne risulta qualcosa di stranamente altalenante: ora son sprazzi che affondano i denti fino alla gengiva (il super 8, che rivendica come le cavità cariate dell'immagine onirica-allucinatoria appartengano alla pellicola) ora inspiegabili ingenuità amatoriali e il match amoroso non scatta.