Gli strani amori di quelle signore - Film (1971)

Gli strani amori di quelle signore
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Titolo originale: Wat zien ik
Anno: 1971
Genere: commedia (colore)
Note: Aka: "Business Is Business", "Diary of a Hooker".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/03/18 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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Buiomega71 22/03/18 19:53 - 2910 commenti

I gusti di Buiomega71

Il primo Verhoeven, per fortuna, non sarà il Verhoeven a venire. Una farsaccia sui vizi e lazzi della media borghesia olandese, dove le due prostitute se la spassano tra giochetti dementi (le gallinelle), necrofilia, sadomaso e clienti un po' tocchi ma, in fondo bonaccioni. Il tutto con il sorriso sulla faccia, da commediaccia pecoreccia, che sembra di vedere Sessomatto e qualche volta un Cicero; non mancano nemmeno le "torte in faccia". Manca la visceralità carnale e sanguigna del pazzo olandese, che frulla il tutto in uno stantio ludibrio poco divertente.
MEMORABILE: Giocando a fare la morta; La scenetta chirurgica alla Corte notte delle bambole di vetro versione ludica; A fare le gallinelle; Lo "scolaretto".

Lucius 4/09/22 17:44 - 3015 commenti

I gusti di Lucius

Acerbo e non riuscito, è un tentativo di mix tra erotico e grottesco, due generi che mal si amalgano: il primo richiede capacità di intrigare, il seccondo è un genere assai difficile da realizzare. Il risultato qui punta più verso la pagliacciata. Lontano dai suoi capolavori il caro Paul realizza un filmetto che non piacerà neppure agli amanti degli anni Settanta. Due prostitute si divertono a fior di amplessi in situazioni goffe. Le perversioni sessuali, descritte nella pellicola, fanno addirittura ridere, loro malgrado. Scenette da barzellette. Bocciato.

Paul Verhoeven HA DIRETTO ANCHE...

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  • Discussione Buiomega71 • 22/03/18 20:46
    Consigliere - 25998 interventi
    Non perchè amo visceralmente un autore non posso cassare la sua opera prima

    Ricordo che questo titolo faceva sempre capolino nella sua filmografia, e la mia mente si faceva i film mentali, che aumentavano a dismisura, credendo fosse un dramma su due donne sole che uccidevano gli uomini in stili morbosamente altmaniani del più morboso Images (avendo poi visto pellicole visceral/carnali come Il quarto uomo, Fiore di carne, Kitty Tippel e Spetters)

    Niente di più sbagliato, e nulla a che vedere con il Verhoeven che verrà (per fortuna aggiungerei, e altrettanto fortunato ad averlo visto in coda ai suoi capolavori, altrimenti partivamo piuttosto maluccio)

    In realtà una commediaccia che oscilla tra il grottesco e la pagliacciata (fosse almeno come Personal Services), piena di stupidatelle e clienti un pò tocchi , giochetti erotici scemotti (su tutti quello delle gallinnelle, di infinita tristezza e nadir di tutto il cinema verhoeviano), tra "operazioni chirurgiche" che sembrano la versione comicarola de La corta notte delle bambole di vetro, "scolaretti" indisciplinati (se penso che cosa ha fatto Tinto, solo tre anni prima, con L'urlo), necrofilia che nemmeno Sesso matto , in un andiriveni di schiocchezze (ci sono pure le torte in faccia) che manco Nando Cicero o le comiche di Ridolini.

    Forse perchè amo fino alle fondamenta il cinema carnale, sporco e sanguinante del "pazzo olandese", e vedere questo suo esordio in berlina mi ha dato una fitta al cuore (un pò come, con le dovute distanze, se Argento al posto dell'Uccello avesse esordito con Giovannona Coscialunga, mettiamola così)

    Ci sono debolissimi barlumi del suo cinema futuro (le stramberie sessuali, anche se il sesso è solo un gioco, e non si fà mai veramente o sul serio), la fotografia di Jost Vacano è già meraviglia, bravissime le due attrici principali e qualche gusto tipico del regista de L'amore e il sangue (gli stivaloni, la piuma davanti alla patata, il cabaret, i clienti delle due simpatiche-pure troppo-peripatetiche e i loro vizietti), ma da Verhoeven e dal suo fido Gerard Soeteman voglio sperma, sangue, sesso lurido, nichilismo, amori balordi e malati, carne , cinismo, pugni nello stomaco (come da Fiore di carne in poi, come gli stupri omosex di Spetters, le blasfemie omoerotiche del Quarto uomo, l'odissea infernale di Kitty, il medioevo fatto di stupri, santi guidatori, castelli inespugnabili se non con carne infetta di cane e cadaveri marsiscenti impiccati agli alberi), quì, ahimè, totalmente assenti, o al limite, passioncelle segrete sessuali messe in burletta che pendono più dalla parte del Campanile di La matriarca o della Sculacciata che nemmeno dei furori verhoeviani prossimi venturi.

    Mignotta movie col sorriso sulle labbra, da fondo di squallido avanspettacolo, lontano dalla vera poetica verhoeviana.

    Con rammarico un pallino e mezzo al "mio" Paul (dopo L'uomo senza ombra), sofferto a dir poco , ma tant'è

    Eppoi dicono in giro che il suo film più brutto è Showgirls (per me un gustoso remake non dichiarato di Kitty Tippel, come Basic Instict lo era del Quarto uomo), forse non hanno visto questo suo "irriconoscibile" esordio (dopo la serie televisiva Floris)

    Dietro l'angolo, per fortuna, c'è Fiore di carne...
    Ultima modifica: 22/03/18 21:56 da Buiomega71
  • Discussione Lucius • 4/09/22 17:44
    Scrivano - 9051 interventi
    Cinematgrafo.it lo dà come genere: porno...
  • Discussione Buiomega71 • 4/09/22 17:50
    Consigliere - 25998 interventi
    Lucius ebbe a dire:
    Cinematgrafo.it lo dà come genere: porno...

    Assolutamente sì, il primo pornazzo di Paul Verhoeven (ben noto come regista hardcore, oltretutto)
  • Discussione Pessoa • 4/09/22 21:50
    Formatore stagisti - 416 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    (un pò come, con le dovute distanze, se Argento al posto dell'Uccello avesse esordito con Giovannona Coscialunga, mettiamola così)

    Buio in realtà anche negli inizi di Argento c'è un erotico non proprio indimenticabile. E poi Verhoeven è in buna compagnia: anche Coppola ha esordito con un modestissimo softcore...