Bruce è uno sbirro scozzese bipolare, cocainomane, erotomane, corrotto, all'occorrenza ladro, disposto a fare carte false per ottenere una promozione a spese dei colleghi che manipola, inganna e cornifica. Un vero bastardo, roso da un tarlo segreto (o forse è un verme solitario?) che lo spinge verso l'autodistruzione. Trae spunto da un romanzo dello stesso autore di Trainspotting questa commedia nera survoltata e scorrettissima con un cast in palla, a partire dal sorprendente McAvoy. Film tonico, disgustosamente divertente.
MEMORABILE: La presentazione dei colleghi con relative quotazioni; la fotocopiatrice; la sequenza finale
Grondante del più cinico humour nero britannico, questa commedia è tutta centrata sul laido, viscido e corrotto protagonista, un McAvoy molto bravo - seppur qualche volta un po' sopra le righe. La sceneggiatura non è proprio un congegno ad orologeria, ma il film nel complesso funziona discretamente, pur lasciando l'impressione che - con maggior sforzo creativo e una maggiore solidità di copione - poteva essere molto meglio di quello che in effetti è.
Ricognizione sincopata e infernale sotto formalina di un cinico, cocainomane, misantropo, sesso dipendente, arrivista per definizione. Va bene, è un farabutto; no, è un poliziotto. Narrativamente frammentata perde di mordente ma vive di guizzi, una commedia nera al veleno che dissacra tramite l’assurdo offrendo anche una particolare visione di un’esistenza già interiormente distrutta, che annaspa nell’amoralità e nel lerciume comportamentale come unico modo per tirare avanti. Parentesi del "doppio" appiccicata. Bello score musicale. Discreto.
MEMORABILE: L'incipit; I flashback "sessuali"; L'introduzione dei colleghi.
Probabilmente aver letto il libro aiuta molto la comprensione del film (che oltre a non spiegare in modo chiaro svariati punti mi dicono sia solo parzialmente fedele allo scritto di Welsh), ma bisogna dire che preso come opera filmica a sé stante ci si trova di fronte a un buon lavoro; le atmosfere tipiche dello scrittore vengono rispettate e le ricostruzioni ambientali sono d'effetto, così come l'eccellente prova dei protagonisti. Tanto gusto per il grottesco e un finale drammatico che colpisce non poco, anche se nel complesso è un po' verboso.
Bruce è un miserabile, un essere crudele, avido, debosciato, malsicuro e approfittatore. Bruce è un agente di polizia. Ma è innanzitutto un uomo: un uomo disperatamente solo. L'inchiostro muriatico e sovversivo dello scozzese Welsh si coagula tridimensionalmente su una commedia al cianuro imbrattata di humour spregevole, perfide stramberie, contrappunti eurodance e cocainica volgarità. Ci si smascella sguaiatamente, ci si commuove amaramente, ci si schifa incommensurabilmente ma soprattutto ci si gode alla grande una fiorente galleria di personaggini stilizzati e macchiettisticamente spassosi.
MEMORABILE: La fatale e fatalistica beffa conclusiva...
Sembrava impresa ardua disegnare un Bruce "Robbo" Robertson televisivo così viscido e malato da rischiare di apparire pura spazzatura, ma Baird se la cava piuttosto bene, seppur debba lasciare molti angoli bui. Il film scorre fra le scorribande del nostro, che con un odio viscerale e un verme nelle viscere si annichilisce e annienta ciò che trova, amicizie laide e false, prostitute, colleghi. L'unico limite è la scarsa introspezione sul protagonista. McAvoy molto in parte anche se il mio "personal Robbo" me lo ero immaginato diverso.
La figura del poliziotto arrivista, corrotto e dalla doppia identità non è nuova al grande schermo. Occorreva un guizzo in più rispetto al mestiere, pur rilevante, del regista nel disegnare un personaggio uscendo dalla routine recitativa. Sceneggiatura asfittica e messa in scena dal taglio teatrale che non riesce ad andare oltre l'intenzione di scandalizzare o di dare una scossa. Qualche vuoto qua e là e un finale eccessivo per la pochezza del personaggio. Tra i pochi punti di forza un'attenta scelta musicale, ma nell'insieme modesto.
Comicità calcolatamente cool, programmatica e ammiccante scorrettezza politica mediata da una patinata estetica che a tratti rasenta il kitsch (e che contraddice in termini il titolo), Filth è praticamente Il cattivo tenente ammollato nella bacinella di Trainspotting, e oltre a non rappresentare niente di nuovo o di diverso sotto il sole dell’abuso di potere di chi dovrebbe servire e proteggere, non riesce a essere né davvero cinico e bastardo né davvero spassoso e spumeggiante. In buona sostanza: pornografia coi posticci falli in gomma. Altrimenti detto: bluff.
D'accordo, lasciamo da parte la puzza acida delle pagine scritte da Welsh e concentriamoci sul film. Epperò anche così devo dire che il film mi è parso modesto: Robbo è cattivo e sporcaccione ma come lo sono i cattivi e sporcaccioni di Richie: così per gioco. In fondo era un buono. La storia procede dunque, con chiara mancanza di organicità (in tutti i sensi), tra le peripezie del nostro ma manca del tutto un qualsiasi approfondimento della psiche del protagonista e del resto dei personaggi, disegnati all'inizio e poi lasciati lì. Plastificato.
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DiscussioneDaniela • 24/02/14 08:35 Gran Burattinaio - 5945 interventi
Brainiac ebbe a dire: Daniele ebbe a dire: disgustosamente divertente bellissimo leggerne così bene, Il Lercio è il romanzo più divertente del Welsh, una delle mie letture preferite da sbarbino.
Il film non è un adattamento del romanzo, piuttosto ne trae spunto, in quanto la vicenda risulta non solo molto sfrondata, ma ci sono anche modifiche rilevanti ed un certo "ammorbidimento" della figura del protagonista - relativo, s'intende, dato che quello interpretato (benissimo) da McAvoy è comunque un gran bastardo.
Però mi pare ne conservi lo spirito caustico: una trasposizione che in parte tradisce (il testo letterario) ma a fin di bene (cinematografico), effettuata comunque con la benedizione di Welsh, che risulta fra i produttori esecutivi.
Certo mi sono divertita a leggere il romanzo e mi sono pure divertita a vedere il film, il che non era affatto scontato.
Ma nel film si accenna a tutta la vicenda del protagonista da piccolo?
DiscussioneDaniela • 24/02/14 09:04 Gran Burattinaio - 5945 interventi
Didda23 ebbe a dire: Ma nel film si accenna a tutta la vicenda del protagonista da piccolo?
Viene accennato ma solo per brevi flashback (anzi, più che flashback sono lampi di memoria e/o allucinazioni) e comunque relativamente ad un unico evento traumatico.
Il film si concentra sul periodo scozzese, con il protagonista agente di polizia disposto a tutto pur di ottenere la promozione.
A rigore, forse si dovrebbe parlare di trasposizione di solo una parte del romanzo - scelta magari discutibile, ma che ritengo piuttosto obbligata e in questo caso pure indovinata: data la complessità dell'intreccio, c'era da tirarne fuori uno zibaldone che, per tutto voler raccontare, avrebbe finito per sembrare più un reader's digest che un'opera autonoma, fruibile anche da chi non conosce il romanzo.
Ah ok... Visto che Welsh compare fra i produttori, sarà stato d'accordo con questa scelta.
A me piace di più tutta la parte che fa capire il perchè il protagonista è diventato così
DiscussioneBrainiac • 24/02/14 19:37 Call center Davinotti - 1464 interventi
Al 'Filth della fiera' bellino, non così dissimile dal romanzo (ma forse sbaglio: l'ho detto, ero pischello e conducevo una vita pischella). McAvoy, tu m'hai provocato: reciti la miglior scena di pianto dai tempi della puntata conclusiva dell'half-season di The Walking Dead Stagione 3, quando al poro Rick gli avevano colpito i valori familiari della moglianza. Che poi era solo l'anno scorso.
Esilarante il cameo di David Soul che canta, uno dei punti non-sense più alti del film per me. Se tutte le gag fossero state di quella caratura avrei riso di più, anche se credo che l'intento primario non fosse prettamente quello di far un film "da ridere".
DiscussioneZender • 7/01/15 17:30 Capo scrivano - 48949 interventi
Cos'è il "robbo" di cui parli nel commento, Red?
DiscussioneBrainiac • 7/01/15 18:44 Call center Davinotti - 1464 interventi
Zender ebbe a dire: Cos'è il "robbo" di cui parli nel commento, Red? Zender è il nickname dello "zozzo" protagonista: Bruce "Robbo" Robertson.
DiscussioneZender • 8/01/15 07:56 Capo scrivano - 48949 interventi
Ok, grazie Brainiac. Pensavo che fosse un robot io, figurati...