Femmine folli - Film (1922)

Femmine folli
Locandina Femmine folli - Film (1922)
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Titolo originale: Foolish Wives
Anno: 1922
Genere: drammatico (bianco e nero)

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Tutti i commenti e le recensioni di Femmine folli

TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/03/10 DAL BENEMERITO BUCK II
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Buck ii 11/03/10 15:06 - 55 commenti

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Capolavoro di Erich von Stroheim (qui, oltre che regista anche attore protagonista). Si narra di un diabolico e spietato personaggio che sotto le false spoglie di un ufficiale dell'esercito Russo si fa beffe di diverse donne aristocratiche e non, per uno spietato e cinico senso di egoismo e per il proprio tornaconto personale. Assolutamente da vedere per amanti e non del cinema muto. Audace per l'epoca in alcune scene di voyeurismo che oggi fanno sorridere, il film conserva ancora quel cinismo e spietatezza dell'essere umano che non passa mai di moda.
MEMORABILE: La spietatezza e il cinismo nel volto di Karamazin.

Lattepiù 23/03/15 17:22 - 208 commenti

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Primo successo del megalomane e iconoclasta von Stroheim con un drammone allegramente perverso all’insegna della mistificazione. Il protagonista (Stroheim stesso, grandioso), truffatore sotto i panni (falsi) di un nobile russo, è un pozzo senza fondo di cinico opportunismo, vigliaccheria e serpeggiante sadismo, ma in generale non c’è un personaggio che ne esca veramente bene. Capolavoro di umorismo nero, tutt’oggi molto divertente. Certo, se si pensa che resatano solo 141 minuti delle iniziali 6 e più ore, viene da piangere.

Rebis 14/04/16 11:48 - 2482 commenti

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Un anno di riprese, un milione di dollari investiti, otto ore di durata: è la testa d'ariete con cui Stroheim fece breccia nella mecca hollywoodiana. In quel che ne rimane (141 minuti), il melodramma annega nel pantano della crudeltà, il patetico scatena il ghigno, la devozione il sadismo e l'ingenuità è il viatico per la depravazione. L'aristocratica e corrotta mitteleuropa è solo il vertice di un processo di decadenza che travolge l'intera umanità. Opera titanica e maniacale, allegoria del male, esplora l'egotismo e trova nell'ipocrisia sociale il suo nutrimento e la sua ragion d'essere.

Paulaster 14/02/17 10:05 - 4938 commenti

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Il "megalomane" Von Stroheim utilizza una imponente e sfarzosa Monte Carlo per una storia di imbrogli. Sceneggiatura che scandaglia il peggio dello scibile umano tra l'illusione dei deboli, il cinismo, l'avidità, la superiorità dei ricchi, la vendetta privata riparatrice. Temi forti che riecheggiano nella società di cui i singoli sono solo esempi. Pessimismo e cattiveria in una meta turistica non a caso europea, come simbolo della fine della guerra.
MEMORABILE: Il palazzo del Casinò; Il mantello all'uomo senza braccia, una delle poche scene di umanità.

Cotola 5/10/22 19:40 - 9586 commenti

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"Conte" e due sue "cugine" vivono alle spalle dei gonzi che cadono nelle loro truffe. Ma quanto può durare? Von Stroheim resta fedele al suo cinema e gira un costosissimo melodrammone in cui a interessare non è tanto la storia quanto la rappresentazione dell'avidità, dell'abiezione nonché dell'ipocrisia umana che sanno essere senza limiti e senza tempo. Registicamente sontuoso e con un cast ottimamente diretto su cui, ovviamente, primeggia lo stesso regista, la cui presenza scenica continua ad essere magnetica e senza pari. Nonostante i tagli dura 140 minuti, ma non annoia mai.

Puppigallo 24/07/23 20:09 - 5510 commenti

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Il "conte" Sergius è uno di quei personaggi che restano nella memoria: un bieco approfittatore, sfruttatore dell'altrui debolezza mentale per circuire e raggirare le vittime di turno, che siano cameriere che risparmiano da decenni o ricche donne sposate. E dalle sue spire non si salvano neanche le disabili mentali. Se un film muto della durata di 140 minuti riesce nell'impresa di far mantenere vivo l'interesse dello spettatore fino all'epilogo è chiaro che il regista, anche protagonista, ha fatto un mezzo miracolo. E visto che il conte è il film e il regista è sempre lui, chapeau.
MEMORABILE: Le espressioni del conte; Il meccanismo del tiro al piccione; Lo specchietto; La metamorfosi della cameriera disperata; "Ufficiale e gentiluomo".

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  • Homevideo Homesick • 27/04/10 13:27
    Scrivano - 1363 interventi
    Dal 30 giugno in dvd per Cecchi Gori/Dcult.
  • Curiosità Undying • 5/05/10 01:53
    Comunicazione esterna - 7567 interventi
    Hanno scritto ...

    "Si ammetterà meno volentieri che la sua opera è dominata dall'ossessione del sesso e del sadismo, che dal fatto che si sviluppa sotto il segno della violenza e della crudeltà.
    Se è lecito considerare Stroheim come il marchese de Sade del cinema, (...) la grandezza e l'originalità di un'opera non si misura che in rapporto all'arte alla quale appartiene."

    Fonte: André Bazin, ne Il cinema della crudeltà, edizioni Il Formichiere