Evil angel - Film (2009)

Disimparate pure il detto dell'angelo del focolare, perchè qui chi dice-donna-dice-danno e non solo, ma incontra femmine insaziabili e canta Fornaciari e le sue donne-du-du-du in cerca di corpi in cui trasmigrare. Dutcher dirige con calma olimpica, sapendo che annoierà ma fregandosene. Al "ballo delle ributtanti" invita satanasse col make up digitale da avvocatesse in carriera e a suonare marcette lentissime del satanismo che fu che ingaggia "Damien e i suoi Presagi". La trama è scontata peggio che all'outlet ma sono troppe le scene cult per non imbucarsi a questo diabolico party dell'8 di Marzo.

Evil Angel sembra arrivare dal passato, quando a metà anni Novanta i film horror - a discapito dell'esplicito - erano condizionati dal tema del demoniaco in città metropolitane. L'incipit del film deve qualcosa, per le visioni di volti deformati e mostruosi, a The exorcism of Emily Rose e nel complesso la solida regia di Richard Dutcher è convincente. La storia è prevedibile, ma la capacità degli interpreti e le belle scenografie lo rendono piacevole a discapito della lunghezza eccessiva (quasi due ore).

Strano film, questo: alterna cose veramente buone ad altre di sconcertante e scontata banalità. Sicuramente troppo lungo, lento in alcuni passaggi, disorganico nella sceneggiatura, ha però il pregio di non inseguire troppo le mode, e soprattutto di avere come frecce al suo arco una serie di sequenze di notevole spessore orrido-visionario. Da vedere quindi, specie per gli appassionati di genere che perdoneranno le varie battute a vuoto.