Post mortem - Film (2010)

Post mortem
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Titolo originale: Post Mortem
Anno: 2010
Genere: drammatico (colore)
Note: Distribuito nelle nostre sale in lingua originale con sottotitoli in italiano.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/11/10 DAL BENEMERITO REBIS
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Rebis 5/11/10 17:09 - 2337 commenti

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Mario Corneo è un funzionario della morte: trascrivere le deposizioni mediche delle autopsie. All'improvviso il suo quotidiano inerte si commuta in una ecatombe collettiva. Il golpe cileno del 1973 osservato dagli obitori che straripano di cadaveri: un'idea coraggiosa, lancinante che Larrain mette in campo con elaborato gusto visuale e un pugno di sequenze che si aggrappano alle viscere. La devitalizzazione della realtà nega ai viventi ogni altrove possibile e concede all'amore un'unica eventualità: la tumulazione… Ardente, bellissima, Antonia Zegers; perforante la catatonìa di Alfredo Castro.
MEMORABILE: La fiumana di manifestanti per la strada; la doccia che ottunde il suono; il corpo di Salvatore Allende; le urla dell'infermiera davanti ai cadaveri.

Cotola 5/11/10 20:48 - 9043 commenti

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Dopo Tony Manero Pablo Larrain conferma il suo talento e gira un film difficile e pieno di scelte coraggiose costruendolo attorno ad un personaggio per nulla simpatico, ma anzi sgradevole, che non mostra alcun tipo di cambiamento, come si vede nell'agghiacciante finale. Mai patetico nè gratuitamente violento, cresce col passare dei minuti e presenta una splendida seconda parte che a tratti si fa davvero potente. Funzionale la fotografia dai toni sporchi e glaciali; molto bravo Castro dal volto impassibile e catatonico. Quasi muto ma intenso.
MEMORABILE: Il protagonista fa la doccia mentre, senza che lui veda o senta nulla, la casa della vicina viene devastata. Le montagne di cadaveri all'obitorio.

Giùan 18/07/11 07:13 - 4559 commenti

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Dopo l’impressionante esordio con Tony Manero, Larrain scarnifica se possibile ancor più il suo stile e lavorando di sottrazione rispetto al precedente insiste a raccontare la storia cilena (che per forza di cose passa per il peccato capitale dell’omicidio/suicidio di Allende) attraverso il ritratto di individui anomici, mostruosamente anaffettivi (ancora straordinario Alfredo Castro, Toni Servillo andino). Rispetto al quadro a tinte fosche del primo film però, qui il pericolo è la didascalia e la mancanza del sottile vezzo ironico. Comunque avercene.
MEMORABILE: Il pianto dirotto in cui scoppiano e Mario nella cucina di lui. Gli spari sui morti del Colonnello; la barricata finale.

Jandileida 28/05/11 18:59 - 1565 commenti

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L'orrore di una delle innumerevoli mattanze che hanno segnato il secolo breve attraverso gli occhi, fissi, di un funzionario che trascrive autopsie. Larrain, che abbandona gli sfuocati, si conferma regista ed autore di grandissima caratura, mai banale o consolatorio e pronto a confrontarsi la tragedia cilena del'73 e la devastazione, pubblica e privata, che essa porto con sè. La lividezza della fotografia è quella dei corpi che sommergono Santiago e di un popolo intero trascinato a forza sui pavimenti insaguinati della Storia. Magistrale Castro. Applausi.
MEMORABILE: L'autopsia del Presidente e le difficoltà di Mario nello scrivere a macchina: la banalità della Storia.

Greymouser 1/06/11 10:02 - 1458 commenti

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In Tony Manero lo scenario era costituito dagli anni della dittatura di Pinochet, qui dal golpe sanguinoso che le dà inizio e che causa anche la morte del legittimo presidente Allende. La ricostruzione del regista è potente, pur senza essere mai sensazionalistica ed ostentata. Il burocrate dei cadaveri Mario Cornejo naviga senza emozioni nell'orrore, senza comprenderlo nella sua portata, e soprattutto senza sentirlo. Ma capace di compierlo, banalmente, quando chiosa la tragedia con un atto di efferata, agghiacciante disumanità.

Mickes2 18/10/12 12:30 - 1670 commenti

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Per Mario Cornejo non c’è alcuna differenza: tutti i corpi che incontra gli sembrano uguali; vivi e morti sono solamente due facce oscure della stessa medaglia; nemmeno uno spiraglio di luce dai tratti fascinosi lo distoglie dalla realtà: la dolente quotidianità che lo avvolge è ferocemente apatica, solenne e impassibile (come la Guerra che uccide e devasta) ed è in grado di abbattere tutte le cose vitali come l’amore. Dopo Tony Manero, Larrain affina stile e obiettivi colpendo duro e affondando nel vuoto esistenziale di individui già morti.
MEMORABILE: Le dolorosissime urla dell'infermiera e i seguenti colpi di pistola.

Gestarsh99 22/10/12 22:45 - 1395 commenti

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Autopsia brackhagiana del golpe militare cileno operata sul corpo attoriale di Alfredo Castro "Manero", che rimummifica la sua implosa recitazione nel sarcofago di un altro ominide altamente alienato dalla realtà, immoto osservatore e meccanico trascrittore apaticamente estraneo alla marcia di orrori che gli sfila dappresso. Larrain parla tacitamente per sgranature, escoriazioni, toni virescenti e usura da 16mm, quasi a certificare al racconto un coerente sinallagma morfo-contenutistico, rendendo a crudo l'idea di un agghiacciante "referto storico" lasciato per sin troppo tempo nel buio stambugio della sporcizia umana.
MEMORABILE: Il cranio dilaniato del corpo di Allende, steso sul tavolo autoptico sotto l'occhio censorio dei militari assassini.

Galbo 17/09/15 15:58 - 12393 commenti

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Nel Cile post colpo di stato, un'originale testimonianza dell'orrore può arrivare anche da un luogo apparentemente "di servizio" come l'obitorio cittadino. Eppure, tra i tanti possibili punti di vista, colpisce proprio quello di un oscuro burocrate addetto alla trascrizione dei verbali autoptici. Con uno stile scarno, sia tecnico che narrativo, Larrain fornisce una gelida testimonianza dall'abisso, osservato in maniera fredda e distaccata ma proprio per quello efficacissima. Più che mai cinema politico, nel senso migliore del termine.

Pigro 8/02/17 08:45 - 9666 commenti

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L’uomo qualunque sfiora la Storia, nella reciproca indifferenza: roba da brividi, se parliamo del golpe cileno visto da un obitorio, dove lavora un impiegato di medicina legale che alterna il lavoro all’amore per una vicina. Senza capir niente né dell’uno né dell’altra: immagine agghiacciante dell’indifferenza egoistica che accomuna i borghesi piccoli piccoli, ingranaggi automatici di atrocità che li lasciano impassibili. Film livido, spietato, di vuoti e silenzi, che penetra gelidamente nelle ossa. Fortissima la scena dell’autopsia di Allende.

Paulaster 16/10/20 09:49 - 4419 commenti

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Funzionario d’obitorio si invaghisce della vicina di casa. La presa del regime di Pinochet questa volta viene vista evitando la violenza esplicita e soffermandosi su chi ha gestito i cadaveri. Clima asciutto e tempi sospesi per lasciar trarre le conclusioni a chi guarda. Bravo Castro nell’apparire bieco, apatico e neutro nei confronti di tutto ciò che capita. Poche scene in esterni, che sanno colpire per lo scenario apocalittico e senza speranza. Anche la fotografia opaca restituisce la pesantezza del clima cittadino.
MEMORABILE: Il pianto a tavola; L’autopsia ad Allende coi militari presenti; I cadaveri per le scale; La masturbazione per le sigarette.

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  • Discussione Gestarsh99 • 24/10/12 16:14
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Chiedo a quanti hanno visto il film:

    SPOILER SPOILER SPOILER

    Non vi è sembrata poco realistica tutta l'inquadratura conclusiva in cui il protagonista ammassa cianfrusaglie e mobilie contro la porticina nascosta?
    Nel senso, son cose di scarso peso e si vede dalla maniera in cui l'uomo le impila velocemente l'una sull'altra; in più le sistema in maniera del tutto casuale e poco finalizzata a bloccare l'uscita. Con una bottarella va giù tutto in men che non si dica. Poco credibile che dall'interno due persone non riescano a spostare qualche chilo di oggetti accostati all'entrata...

    Il regista poteva concertare la scena con più intelligenza, non credo che avesse qualche militare alle spalle col fucile spianato.

    SPOILER SPOILER SPOILER


    P.S.: Lo so, è una bazzecola all'interno dell'economia del film però andava rimarcata.
  • Discussione Cotola • 24/10/12 17:41
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    Dovrei rivedere il film per rispondere con più
    pregnanza. Tuttavia rispondo in base al mio ricordo e soprattutto in base alla mia interpretazione della scena in questione: avendo una valenza simbolico-metaforica forse
    al regista non premeva poi così tanto laverosimiglianza. E' solo una mia idea, ovvio.
  • Discussione Rebis • 24/10/12 18:59
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    No, devo dire che la cosa non mi ha suscitato nessuna perplessità: credo anch'io che l'azione sia talmente simbolica, parossistica che non necessita di aderire ad una logica realista, anzi, la scavalca di buon grado.
  • Discussione Gestarsh99 • 24/10/12 20:40
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Quindi propendete per una scelta simbolica voluta dall'autore. Io avrei preferito vedere una sequenza un po' più forte e in linea col resto delle altre immagini del film.

    Comunque era giusto un particolare che avevo trovato stonato per resa realistica, ma ai fini valutativi per me è del tutto irrilevante (una bazzecola, appunto).
  • Homevideo Gestarsh99 • 24/10/12 21:31
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Il dvd della Cecchi Gori presenta un video usurato, spuntinato e tendente al verderame, modello Death proof/Planet Terror (ma in tono più minimale e raffinato, s'intende).

    Ora vorrei capire se si tratta di una precisa scelta di regia (che da par mio ho apprezzato e ben indicato nel mio commento) o se in realtà è solo una misera pecca del master messo in commercio dalla Cecchi Gori.
    Trattandosi di un film recentissimo non mi è saltato nemmeno per l'anticamera del cervello che potesse essere una pecca tecnica dovuta alla scadente qualità della copia.
  • Homevideo Didda23 • 24/10/12 22:54
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Domani provo a dare un'occhiata al dvd in mio possesso.
  • Homevideo Mickes2 • 24/10/12 23:18
    Addetto riparazione hardware - 335 interventi
    spiacente Gest ma la mia visione è avvenuta per altre vie, ma che ci siano addirittura spuntinature mi pare piuttosto grave. posso capire l'impostazione morbida della fotografia, i colori lividi e slavati, il 16mm che tende ad aumentare la grana...

    ecco la recensione del blu ray americano che, in teoria, dovrebbe restituire la massima fedeltà del girato. confrontate la colorimetria così da avere un'idea un po' più chiara: http://www.blu-ray.com/movies/Post-Mortem-Blu-ray/45323/#Screenshots
  • Homevideo Gestarsh99 • 25/10/12 00:56
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Grazie ad entrambi!

    Controllando le immagini del blu-ray sembrerebbero esserci gli stessi toni cromatici della mia copia. Più difficile decifrare se ci siano spuntinature o no: quelle si vedono solo in movimento.
  • Homevideo Rebis • 28/10/12 10:59
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Ho anch'io il dvd Cecchi Gori, e ho riscontrato gli stessi "difetti"... Comunque anche al cinema la pellicola era molto sgranata e acidificata. Credo si tratti di una scelta registica. E anche al cinema era in lingua originale con sottotitoli: vista l'esigua distribuzione avranno risparmiato sul doppiaggio. Sulle spuntinature non saprei... A me piacciono :)
  • Homevideo Gestarsh99 • 28/10/12 16:09
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Grazie, Rebis! Mi hai tolto un brutto tarlo dalla mente, senza contare che il mio giudizio verteva molto anche su questa suggestiva scelta estetica (avrei perciò dovuto riscrivere di sana pianta il commento).