Caschi ogni mascella: anche Zio Sam finito al guinzaglio del pedigree turksploitativo, all'ovvia luce della dietrologia nazionale. Se un generatore automatico di memes drogato di bug dovesse darsi al cinema, i risultati sarebbero probabilmente cose simili: regia che preferisce l'azzardo al calcolo e trova nell'errore nel ghirigoro e nello sciacallaggio la propria capacità penetrativa, script che fa di ogni torto ragione, montaggio che peggio disfa e meglio fa, attori che ce la mettono tutta nello smentire il mestiere. Risatissime fino all'epistassi. Turcoterapia? Brevetto medico ora!
MEMORABILE: I raccordi stupri-parto, crocefisso spezzato e nascita (!!!)
Lo si guardi senza necessariamente rapportarsi a un eventuale modello americano. Qui non c'è traccia di un Dustin Hoffman con far del vindice, bensì si può riscontrare una solidarietà femminile parimenti efficace al soldo della reazione. Beceri i commenti all'invasor (turco), beceri quelli agli eccessi dell'outfit d'Albione, tonitruanti e iperboliche le risultanze pratiche, lungi da quella correttezza che successivamente arrivò a tacer d'esibizione scenica. Pestaggi, spari, sangue, gonne corte, zoomate, gambe e piedi nudi. Che dire... Turksploitation in grande stile!
MEMORABILE: La prima punizione al ragazzo mite ma con qualche ritardo mentale; Ceyda Karahan seduta in modo scomposto a mangiare; L'assedio finale.
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la turchiabis ne combina un'altra grossa delle proprie, facendo cadere sotto i propri colpi di surreale plagio anche cane di paglia. operazione di tale scalcinatezza, assurdità ineffabile e folle patafisica portata che come sempre va stipata tra le parole non riesco a credere a quello che ho visto, e in concomitanza al rischio di schiattare iperventilati dalle risa. peckinpah spudoratamente riletto (rovesciato) alla luce del contesto storico-ideologico-culturale turco dell'epoca, praticamente ridotto a sfacciato propagandismo islamico.
attendo il medico illuminato che vari la turcoterapia per curare la depressione.