Piccolo vademecum sulla distopia fantagrottesca, sulla scia di Huxley, Orwell e Burgess. Fatti 'na pera di normalina che è meglio dell'eroina e rende la vita più carina; tutti in fila allegramente per fregarsene bellamente di far funzionar la mente. La videopolizia i dissidenti porta via e seda la follia dell'utopia. Lo stato ti richiama all'ordine col richiamo antirabbica. L'inserimento di vari reperti di assemblee reali è, per quanto consono, una tiritera tirata troppo per le lunghe.
Stranissimo mediometraggio realizzato da Alberto Grifi che intreccia filmati veri di assemblee studentesche con un'atmosfera alla Orwell. Notevole l'estetica anni '70 e geniale la scatoletta di Normalina. Operazione distopica praticamente ingiudicabile per stralunatezza e incompiutezza, ma con una certa forza. Non male anche perché vale come testimonianza storica e cinematografica di un'epoca che non tornerà mai più.
MEMORABILE: La bestemmia dell'attivista, che ricorda quelle di Anna.
Non male l’idea della “normalina” inflitta dal potere poliziesco alla popolazione per tenerla buona, secondo un classico della fantascienza distopica. In questo caso, si tratta di un pretesto, certo fantasioso, per parlare di psichiatria e antipsichiatria (con due ampi spezzoni di roventi assemblee) in un periodo particolarmente caldo per l’argomento, mescolato con la controcultura di allora ai confini con la rivolta antiborghese e il terrorismo. L’intento ideologico affossa tutto, ma il film merita di essere visto per comprendere la complessità di un’epoca.
Interessante cortometraggio del sempre bizzarro Alberto Grifi, che mescola fantascienza distopica, impegno politico e psichiatria, in un minestrone che altrove sarebbe stato immangiabile, ma quando ci mette lo zampino Grifi qualcosa di interessante c'è sempre. Anche se poi l'impressione è che se ci si fosse concentrati solo sul lato orwelliano sarebbe potuto uscire un corto veramente degno di nota, con la collaborazione della regia particolare di Grifi. Bella l'idea della normalina e altre idee qua e là, ma non è lavoro per tutti, visto la pesantezza di alcune parti.
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Faccio un'altra segnalazione "postuma", non senza senso di colpa per l'occasione mancata:
il film è stato trasmesso in prima visione la notte di sabato 14 gennaio 2012 nella serata di Fuori Orario SORVEGLIA(N)TI CON O SENZA CAMERA (VUOTA). Quoto dal sito della programmazione:
DINNI E LA NORMALINA (Prima Visione Tv)
Ovvero la videopolizia psichiatrica contro i sedicenti nuclei di follia militante
(Italia 1978, col; dur .28’)
Regia: Alberto Grifi
ATTENZIONE SPOILER!!! È costruito con due materiali diversi: videotape “militanti” in bianco e nero registrati nel 1976-77 durante le contestazioni al convegno di antipsichiatria organizzato a Milano da Armando Vermiglione e un racconto di fantapolitica. In questo ultimo si ipotizza che lo Stato attraverso una sua droga, la normalina, i cui effetti stabilizzanti durano 8 mesi, con successiva, dolorosa, crisi di astinenza, trasformi tutti i cittadini in impiegati e operai modello desiderosi di sottoporsi al trattamento. Alcune partite avariate di normalina creano però gruppi clandestini di dissidenti e terroristi. La videopolizia si serve dei videotape per sgominarli e sta per mettere le mani su una leader Dinni quando lei si sveglia. Era un sogno. Ma la realtà non sarà più tenera…