Serie thriller che in Giappone gode di molto successo. Nelle prime stagioni qualche episodio interessante c'è (ne ricordo uno in più parti ambientato in una villa isolata), ma nel corso delle stagioni la serie diventa sempre più improbabile (le trasformazioni di Conan ad esempio). In definitiva meglio le prime stagioni, ma più che sufficiente.
Anime piuttosto bruttino e ripetitivo. Poteva essere buona l'idea del cartoon giallo, con riferimento a Sherlock Holmes nel nome del protagonista; ma oltre alle solite incongruenze (dove va Conan qualcuno muore) ne troviamo altre dure da digerire: le spiegazioni finali con Conan nascosto che parla fingendo che sia il detective Goro (addormentato) a farlo; l'indiziato che ha tutto contro, ma poi l'assassino è sempre uno che non c'entra nulla con la storia; i metodi sempre più strampalati per nascondere le prove.
Detesto le serie d'animazone giapponesi, ma questa merita una segnalazione. È un cartoon giallo che, pur presentando tutti i limiti del "prodotto per bimbi" (coincidenze assurde, sconfinamenti nell'impossibile) riesce ad essere interessante e a volte davvero intrigante. In ogni puntata vuol esserci il giallo a tutti i costi, ma le sceneggiature sono studiate con grande precisione e nello spiegone torna tutto nonostante le genialate dei killer per occultare le prove sconfinino nell'inverosimile. L'animazione, come al solito, è legnosissima.
MEMORABILE: L'episodio delle due sorelle e quello nella villa con le statue di tori e angeli.
Il Conan della mia generazione era un altro, quello di Hayao Miyazaki. Certo, c'era anche il barbaro impersonato al cinema da Arnold Scharzenegger, ma qui si parla di animazione. "Detective Conan" è una serie anime dai risvolti gialli, dove a un detective adolescente viene fatto ingerire un composto che lo regredisce a bimbo. Sarebbe anche interessante la serie, ma il fatto è che il ragazzino è antipatico e che la trama principale viene fin troppo allungata e ritardata. Troppe ripetizioni. Bocciato!
Telefilm di animazione che ha in Italia un discreto successo. Uno dei pochi cartoni animati in cui avvengono degli omicidi e sarà Conan, figlio del poliziotto incaricato delle indagini, a scoprire sempre il vero colpevole. Il delitto viene studiato nei minimi dettagli e risulta godibile, ma è comunque una serie animata e quindi la suspense dell'assassino che può uccidere ancora viene un po' a mancare. Brutta l'idea di dividere in tre o quattro "pezzettini" la puntata che in sé dura già poco.
Serie animata che si prefigge di divertire con indagini elaborate e matasse da disbrigare dopo complicate peripezie mentali. I disegni sono belli, non c'è che dire, ma con il prosieguo le storie tendono a divenire un pochetto noiosine e ripetitive. Resta più che accettabile.
Anime che si fa seguire se non altro perché, trattandosi di gialli, si vuol conoscere il colpevole. Detto questo, il disegno è troppo spigoloso, il protagonista regredito a bambino antipatico e il trucco per smascherare il colpevole (il detective addormentato) abbastanza assurdo. Come al solito prendiamo nota degli usi e costumi giapponesi, anche se le fisionomie sono occidentali. Le avventure divise in due parti sono insopportabili.
MEMORABILE: Il detective in trance; gli strambi genitori del protagonista.
Una serie anime di gialli sarebbe più che benvenuta, se solo il protagonista e buona parte dei personaggi non fossero così tremendamente antipatici. Non giova nemmeno la durata veramente eccessiva della serie, il tratto anonimo dei disegni, gli omicidi rocamboleschi architettati in quindici minuti netti manco ci fossero Goldberg e Willy il Coyote dietro ogni morte. Datemi del tradizionalista, ma come detective menagramo Jessica Fletcher batte sonoramente Conan 10 a 1.
Buon thriller d'animazione giapponese arrivato in Italia che ancora ero un ragazzino (per questo ho avuto modo di vedere molti episodi). Nel complesso funziona ma, se certi episodi raggiungono un risultato notevolissimo (penso alla punta doppia del castello isolato nella foresta, per esempio...), altri invece non vanno oltre la sufficienza. Nel complesso tre pallini.
L’esercizio deduttivo di Sherlock Holmes rivive nelle indagini del giovane studente trasformato in ragazzino. A parte la premessa magica, alcuni dispositivi alla James Bond e le dinamiche dello svelamento del colpevole che tendono a ripetersi, i singoli casi affrontati e risolti da Conan sono sempre piuttosto intriganti e sollecitano l’attenzione dello spettatore: brevi gialli che è gustoso seguire e provare a sciogliere. Animazione forse non sopraffina, ma il vero punto di forza e la godibilità stanno proprio nelle storie piacevoli.
L'assunto di fondo è più che assurdo (soprattutto il fatto del detective trasformato in bambino) e la soluzione di certi casi è arzigogolata oltre ogni limite. Ma la serie è gradevole ed intrattiene più che piacevolmente e certi episodi si alzano sopra la media anche perché sanno affrontare i topoi del genere (l'omicidio nella camera chiusa, il gruppo di persone "prigioniero" in un unico luogo e così via). E lo spiegone finale ha un piacevole sapore classico. I puristi potrebbero non gradire, ma non siamo così lontani dalla "purezza". E poi non ci sono molti cartoni animati di questo genere.
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Che sorpresa! Ma allora anche il coltissimo Pigro (solo di nick, non certo di fatto), grande studioso
di Pasolini e di teatro, si diverte con questo cartone leggero leggero ma che in fondo mi è sempre piaciuto nonostante l'assurdità dell'assunto di fondo (il detective che diventa bambino e che si serve del corpo di un detective più anziano per fare il classico "spiegone" finale)?
Certe cose potrebbero non essere gradite dai puristi
del genere, ma è pur vero che di cartoni animati gialli non me ne vengono in mente molti. No?
Ne ho vista qualche puntata nelle repliche notturne ma ho trovato che la risoluzione dei casi la maggior parte delle volte sia assolutamente disonesta, nel senso che ci sono snodi narrativi assurdi che per lo spettatore sono impossibili da prevedere. In parole povere, per quanto uno possa essere perspicace o scafato sul giallo, è impossibilitato a scoprire in anticipo il colpevole, come se gli sceneggiatori fossero più che altro interessati a rendere cervellotiche e imprevedibili le storie. Poi magari mi sbaglio eh...
Cotola ebbe a dire: Che sorpresa! Ma allora anche il coltissimo Pigro (solo di nick, non certo di fatto), grande studioso
di Pasolini e di teatro, si diverte con questo cartone leggero leggero ma che in fondo mi è sempre piaciuto nonostante l'assurdità dell'assunto di fondo (il detective che diventa bambino e che si serve del corpo di un detective più anziano per fare il classico "spiegone" finale)?
Certe cose potrebbero non essere gradite dai puristi
del genere, ma è pur vero che di cartoni animati gialli non me ne vengono in mente molti. No?
Ah ah! Ma certo! Per me è stata una scoperta recente, che mi ha molto divertito... Certo, la cosa in sé è alquanto bizzarra per le premesse e anche in alcuni snodi, ma mi ha colpito la costruzione delle storie e la loro capacità di mantenere desta l'attenzione.
Anni fa vidi le prime stagioni (tra l'altro vedo che la inserì io, non lo ricordavo), e non le trovai malaccio.
Il protagonista mi stava assai antipatico, ma un certo tono cupo, presente nella maggior parte delle storie mi ha colpito.
Per esempio potrei citare questo inquietante episodio:
https://www.youtube.com/watch?v=BgtQexKVOmg Ricordo poi un episodio ambientato in villa isolata in più parti, e uno su una nave da crociera, con un buon finale thriller.
Inutile dire che in Italia la serie è arrivata massacrata di tagli e censurata nei dialoghi.
L'episodio del link qui da noi è incomprensibile , ho fatto poco tempo fa un confronto, e dire che la versione italiana modifica completamente il senso per censurare una storia evidentemente considerata troppo morbosa è dire poco.
Le serie più recenti però hanno inserito un contesto spionistico, con un organizzazione segreta che mi hanno fatto perdere interesse, facendomi abbandonare la serie.
Ma non si sa mai, che la possa recuperare.
DiscussioneNoncha17 • 16/09/16 01:17 Pulizia ai piani - 1067 interventi
Anch'io mi divertivo a seguire le indagini "impossibili" di questo cartone, all'ora di pranzo..alla fine, era sempre presente il colpo di scena à la Agatha Christie!
Concordo sul fatto che, dopo un po, si è guastato non poco! Soprattutto, quando entravano in scena gli amichetti del protagonista..
Non sono riuscito mai a capire come facevano a non vedere che, quello "vero", teneva gli occhi chiusi..ma, forse il bello era proprio quello! :)