Di fatto , ormai, lo stalking movie , misto a amoretti adolescenziali, passioni amorose che si trasformano in vere e proprie ossessioni morbose fino a sfociare nell'omicidio e nel rapimento, non ha più nulla da dire.
In un atmosfera alla
Cruel Intensions, passando per le
attrazioni (più o meno)
fatali, per arrivare a
Twisted Love (che ne riprende pure il pre finale con il ragazzo tenuto prigioniero dalla pazza psicotica di turno) e finire con
Swimfan (il ragazzo bello e figo bramato da tutte le ragazze, soprattutto le più instabili mentalmente)
Crush rimescola i già collaudati ingredienti, ma nonostante il sentore di dejàvù sia terribilmente dietro l'angolo, riesce nel miracoloso intento di non annoiare, di tenere in tensione per tutta la sua durata, e di risultare finanche godibile
Scott (Lucas Till) ha tutto dalla vita, bello come un angelo, forte nello sport (curioso come sia il calcio e non il classico football americano), intelligentissimo, fisicato e ambito da parecchie ragazze del suo college
Soprattutto da Jules (Sarah Bolger), stracotta di lui, ma che Scott vede solo come un'amica, e da Bess (Crystal Reed), classica nerdona alla
Carrie, che segretamente lo spia, lo segue in ognidove, si immagina storie d'amore con lui (al cinema a vedere
La signora del venerdì), lasciandole bigliettini d'amore, creando con il photoshop impossibili fidanzamenti virtuali, rodendosi di gelosia in quella che sembra più un ossessione (che sfiora la follia) che una semplice cotta (immergendosi nella vasca da bagno trattenendo il respiro, tra le altre cose)
Bess piange, si dispera nella sua cameretta, e intanto legge
Il Collezionista
Però, cominciano a fioccare pure episodi funesti. Il rivale sportivo di Scott viene fatto cadere dalla scalinata dello stadio mentre si allena e per poco non ci rimette la schiena, qualcuno uccide, con una bastonata ben assestata, la professoressa di Scott che le "ronzava troppo intorno" mentre faceva jogging, scritte minacciose sulla finestra della camera di Jules, Jules stessa rischia di finire soffocata con un cuscino...
Ma chi è che ha perso la trebisonda per Scott fino a quel limite?
Bess? Che pare ormai sull'orlo del tracollo amoroso e vive misteriosamente da sola in una casa che non può permettersi? Oppure Jeffrey (Reid Ewing), uno "sfigatello" a sua volta innamorato della
carrieosa Bess?
La verità non sarà così semplice e scontata come apparrebbe a prima vista
A Scott le ragazze le si buttano addosso (letteralmente), quando corre o addirittura sotto la macchina
Ma l'amore malato sfocerà ben presto in pazzia, e quindi gran finale
miseryano, con Scott tenuto prigioniero in uno scantinato, tra gambe spezzate, matite piantate nelle cosce, lotte corpo a corpo, ritratti da "rifare" e una chiusa da brividi di doppie e triple personalità stile
Sybil
Se la minestra appare riscaldata, e condita dal regista di origini libanesi con spezie davvero gustose
Bader gira bene, non molla mai la tensione, regala anche qualche colpo basso (l'incipit d'infanzia sul tetto della casa "
Un penny per i tuoi pensieri"), sfrutta al meglio la fotografia di Scott Kavan e riesce a incollare allo schermo pur con il sentore di aria fritta
Scott che fà pesi in palestra e la mano dell'ammiratrice che lo tocca di spalle (quasi a un passo da
Compleanno di sangue), in piscina con lo smartphone buttato in acqua, l'appuntamento mancato alla piscina con la disperazione di Bess, l'autolesionismo della psicopatica (le chiavi di casa che le sfregiano la gamba), i messaggini che arrivano a Scott, la psicopatica che si infila in casa sua, si nasconde nell'armadio e lo guarda dormire, il violento finale, che anche se derivativo, tiene bene, il bellissimo e crudele incipit.
Follie psicopatologiche femminee, un
Twisted Love 2.0 nei tempi degli smartphone, di Facebook e di whatsapp (altri mezzi che alimentano la mente malata della stalker)
Ottimo il cast (plauso per Caitriona Balfe, ebbè, con quel nome) e regista da tenere assolutamente d'occhio
Qualcuno lo troverà simile a mille altri (e posso capire, l'originalità latita), ma io mi sono divertito abbastanza e la fibrillazione non vien meno.
Le frecce di Cupido scoccano ancora insanguinate.