Come true - Film (2020)

Ragazza con disturbi del sonno si sottopone a un esperimento in una clinica che darà vita a strani fenomeni. Tra thriller, mystery e sci-fi, un lavoro sperimentale che fa dell'onirismo la sua cifra stilistica; tra sequenze suggestive fotografate con buon mestiere, una ost synthwave degli Electric Youth e qualche parte in CGI, sembra spesso di assistere a un videoclip; lo svolgimento è però lentissimo, la trama non ha senso apparente (sulle orme del peggior Lynch) e il finale è da rimborso del biglietto. Pretenzioso e hipster; buona la tecnica ma non va a parare da nessuna parte.

Anthony Scott Burns dimostra di avere maturato una discreta esperienza a livello visuale e di inquadrature ma allo stesso tempo dimostra quanto la supponenza e la limitata sostanza nella scrittura possano affossare le capacità che si possiedono. Il film poteva imboccare una strada migliore a metà percorso ma sceglie invece, alla ricerca della trovata ad effetto, di calcare la mano su un onirico che difetta anche come effetti (alcuni ridicoli), rimane prevedibile, smarrisce la bussola del logico per poi precipitare come personaggi e nei passaggi finali.

Eccezionale come riesca nel proprio intento di farci esplorare il mondo dei sogni, purtroppo come attori attivi in preda a irrefrenabile sonnolenza: il tempo scorre immobile e narcotizzante, l’esplorazione onirica ha ambizioni arty che approdano nel caso e nello smarrimento, l’evoluzione della storia riscrive il concetto di criptico sconfinando in una irritante mancanza di fruibilità. Il trailer prometteva faville, la realtà parla di qualche sprazzo (ben rappresentato in quel minuto) dentro un buio pesto. Come antidoto, recuperare un qualunque Nightmare e goderne all’istante.