Ne mancano di film sulla vita quotidiana di tale fattura: gli altri sono tutti o banali e superficiali oppure così stravaganti da non essere più attinenti. Qui non abbiamo niente di mirabolante, bensì un insieme di elementi che funzionano, dalla morbida regia – che deve qualche inquadratura a Wes Anderson – alla buona colonna sonora. Lodevole la critica al modo di vivere di chi si rifugia dietro al "definito", allo "stabile" (che definito e stabile non è) illudendosi di essere felice. Brava la Linskey.
Veramente un bel film, che senza presunzione alcuna racconta la vita di una giovane dopo il divorzio che ritorna alla routine quotidiana in casa dei genitori e che d'improvviso incontra l'amore di una persona più giovane. Louiso scrive e dirige in modo lodevole, perché anche se non originale il film riesce dove altri falliscono annoiando. Qui invece, vuoi per la verve della brava Lynskey (ruolo molto adatto a lei), vuoi per la leggerezza della storia in sé, vuoi per alcuni momenti divertenti, il film si lascia guardare con piacere.
MEMORABILE: La madre: "Hai sempre mollato tutto nella tua vita! come il corso di tennis a dieci anni!" Lei: "Ma ero l'unica che aveva il seno più grosso!"
Trentacinquenne costretta a tornare a vivere con i genitori dopo il divorzio mal digerito dal marito fedifrago inizia una relazione clandestina con un ragazzo che ha la metà dei suoi anni... Film indipendente americano nella media, con qualche pregio (i momenti di imbarazzato divertimento non mancano) ma anche banalità assortite, oltretutto penalizzato nella versione italiana da un doppiaggio mediocre che rende le interpretazioni invalutabili. Trovo sconfortante in particolare il conformismo dell'approccio: è passato quasi mezzo secolo da Harold e Maude, ma il film di Ashby sembra più moderno.
MEMORABILE: La lettura del menù e la discussione sulle virtù del pesce
Quando le convenzioni familiari e di ruolo diventano opprimenti, non è difficile cadere (come accade alla protagonista) in uno stato di insoddisfatta semi-depressione. In questa commedia Louiso si focalizza più sul non autentico di certi standard propri di una classe sociale, banalizzando così relazioni e sentimenti, false gerarchie e falsi problemi. Qualche guizzo di regia qua e là si può cogliere, ma l'impianto generale e l'eccessivo tira e molla tra i due protagonisti alla fine stanca. Sceneggiatura e prova attoriale piuttosto opache.
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Almicione mi ha anticipato, volevo inserirlo io, poi ho fatto altro, ma l'ho commentato ora, ho anche il film. Veramente molto bello, mi è piaciuto molto, e la "bruttina" Lynskey è veramente brava e divertente.
Sicuramente non ha ricevuto l'attenzione che merita. Comunque la Lynskey, per quanto in effetti non bella, nel film riesce a essere un tipetto curioso e alquanto attraente.