Cold light of day - Film (1989)

Cold light of day
Locandina Cold light of day - Film (1989)
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Titolo originale: Cold Light of Day
Anno: 1989
Genere: horror (colore)

Cast completo di Cold light of day

Note: Aka "Killers Kiss", "La fredda luce del giorno". Ispirato alla vera storia del serial-killer inglese Dennis Nilsen. Presentato alla "Settimana internazionale della critica", Venezia, 1990.

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Tutti i commenti e le recensioni di Cold light of day

TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/10/20 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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Herrkinski 22/10/20 14:55 - 8713 commenti

I gusti di Herrkinski

Racconto delle vicende criminali del serial-killer britannico Dennis Nilsen, qui mascherato sotto altro nome ma rappresentato con impressionante somiglianza dal bravo Flag. A metà tra i modus operandi di Dahmer, Honka e Gacy, le cruente gesta di questo assassino omosessuale sono messe in scena con truce realismo e stile documentaristico, anche grazie alla fotografia low-budget; la mdp non si tira indietro davanti a nulla e insieme alla ost ambient raggelante e a scenografie desolanti dipinge un quadro raccapricciante e mortifero, tra umanità marginali e flashback di traumi infantili.
MEMORABILE: L'eliminazione dei cadaveri.

Anthonyvm 3/12/20 15:41 - 6514 commenti

I gusti di Anthonyvm

Misconosciuto ma curioso psycho-horror ispirato alle gesta di un serial killer scozzese (accostabile a Dahmer, come tipologia di vittime e modus operandi). Fhiona-Louise (alla sua unica regia) riprende lo stile freddo e documentaristico di McNaughton e l'aria insalubre dell'Angst di Korgl, anticipando certi squallidi quadretti (le scene al bar, l'occultamento dei corpi) de Il mostro di St. Pauli. Bob Flag offre una buona performance nei panni del maniaco, pur scadendo talvolta nella teatralità insieme al resto del cast (le scene dell'interrogatorio). Ossessive ed efficaci le musiche.
MEMORABILE: L'anziano vicino incontinente; I flashback col nonno; La testa mozzata messa a bollire; Gli arti amputati; Gli scarti umani nei tubi e nel pavimento.

Schramm 25/11/21 20:33 - 4020 commenti

I gusti di Schramm

Do ut death. Strano caso di biopicrime, che tra i coni d'ombra sarà abbeveratoio per truecrimers più ispirati e visionari: la sua sommaria struttura mosaica con annesso refrain mnemo-crostaceo sarà architettonico abbrivio escheriano per Buttgereit; Akin vedrà nelle psychodinamiche omicidiarie le ideali vocali da accentare per il degrado di tutta St.Pauli. La Louise si contenta di farci rapporto confidenziale coi fatti nudi duri crudi senza mai alzabandiera stilistici e sfondamenti climatici, veicolandolo con un interrogatorio sovrainterpretato di un ridicolo che spunta ogni lama.

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  • Discussione Anthonyvm • 23/10/20 18:35
    Vice capo scrivano - 829 interventi
    Interessante, non ne avevo mai sentito parlare. Cerco di recuperarlo!
  • Discussione Herrkinski • 24/10/20 14:54
    Consigliere avanzato - 2660 interventi
    Merita! Direi allineabile con i più disagianti lavori sui serial-killer di stampo europeo, da Lucker o Angst a Mosquito der Schander e affini fino al recente Il mostro di St. Pauli... 
  • Discussione Daniela • 24/10/20 19:30
    Gran Burattinaio - 5944 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    Merita! 

    Titolo "attenzionato" dopo il commento di Herrkinski, ma occhio a non confondersi come ha fatto la sottoscritta. Dalla scheda IMDB sembra che non sia mai uscito in Italia, mentre con il titolo "La fredda luce del giorno" è presente un action del 2012 con Bruce Willis che nulla a che fare con questo. Inoltre, se si cerca il titolo originale "The Cold Light of Day", ci si può imbattere in un thriller del 1996 che da noi è stato doppiato col titolo "L'ombra della follia" che si ispira al romanzo breve di Durrenmatt "La promessa".
  • Discussione Herrkinski • 24/10/20 21:19
    Consigliere avanzato - 2660 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Herrkinski ebbe a dire:
    Merita! 

    Titolo "attenzionato" dopo il commento di Herrkinski, ma occhio a non confondersi come ha fatto la sottoscritta. Dalla scheda IMDB sembra che non sia mai uscito in Italia, mentre con il titolo "La fredda luce del giorno" è presente un action del 2012 con Bruce Willis che nulla a che fare con questo. Inoltre, se si cerca il titolo originale "The Cold Light of Day", ci si può imbattere in un thriller del 1996 che da noi è stato doppiato col titolo "L'ombra della follia" che si ispira al romanzo breve di Durrenmatt "La promessa".
    E' stato presentato a Venezia nel 1990 ma non sono certo esista una versione in lingua italiana, probabilmente sarà stato sottotitolato. 

  • Discussione Daniela • 24/10/20 21:48
    Gran Burattinaio - 5944 interventi
    Non mi risulta doppiato e i sottotitoli pare siano disponibili solo in lingua inglese. 
  • Discussione Schramm • 30/10/21 17:18
    Scrivano - 7812 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    Merita! Direi allineabile con i più disagianti lavori sui serial-killer di stampo europeo, da Lucker o Angst a Mosquito der Schander e affini fino al recente Il mostro di St. Pauli... 
    a me invece non ha fatto impazzire, anzi sono rimasto cocentemente deluso dopo avergli dato la caccia per oltre 20 anni. angst lucker e mosquito mi sembrano lontani continenti, per atmosfere, stile (a tratti quasi televisivo) e contenuti. forse per certi versi si può riscontrare un grado di separazione con schramm (ovviamente anch'esso differentissimo: mi riferisco alla struttura a mosaico che incastra interrogatorio, linearità degli eventi e viale delle rimembranze)
    mentre concordo appieno su st.pauli, me l'ha ricordato tantissimo da cima a fondo: più o meno stessa crudezza, stesso squallore esistenziale e urbano, stessa miseria umana dei personaggi.

  • Discussione Anthonyvm • 31/10/21 16:53
    Vice capo scrivano - 829 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Herrkinski ebbe a dire:
    Merita! Direi allineabile con i più disagianti lavori sui serial-killer di stampo europeo, da Lucker o Angst a Mosquito der Schander e affini fino al recente Il mostro di St. Pauli... 
    a me invece non ha fatto impazzire, anzi sono rimasto cocentemente deluso dopo avergli dato la caccia per oltre 20 anni. angst lucker e mosquito mi sembrano lontani continenti, per atmosfere, stile (a tratti quasi televisivo) e contenuti. forse per certi versi si può riscontrare un grado di separazione con schramm (ovviamente anch'esso differentissimo: mi riferisco alla struttura a mosaico che incastra interrogatorio, linearità degli eventi e viale delle rimembranze)
    mentre concordo appieno su st.pauli, me l'ha ricordato tantissimo da cima a fondo: più o meno stessa crudezza, stesso squallore esistenziale e urbano, stessa miseria umana dei personaggi.

    L'unica nota davvero stonante che mi ricordo è il poco credibile scambio di battute durante l'interrogatorio, che m'ha strappato qualche risolino certamente non preventivato dall'autrice. Pur non ritenendolo disturbante quanto un Angst, Mosquito o Il mostro di St. Pauli l'ho trovato insalubremente riuscito. Discorsino a parte per Lucker da parte mia, la cui sciattissima fattura home-made mi distraeva troppo dal lordume del resto: l'inglese lo surclassa in tecnica (ovviamente) così come in impatto, anche senza scendere nell'esplicito del belga.
  • Discussione Schramm • 31/10/21 17:53
    Scrivano - 7812 interventi
    Anthonyvm ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    Herrkinski ebbe a dire:
    Merita! Direi allineabile con i più disagianti lavori sui serial-killer di stampo europeo, da Lucker o Angst a Mosquito der Schander e affini fino al recente Il mostro di St. Pauli... 
    a me invece non ha fatto impazzire, anzi sono rimasto cocentemente deluso dopo avergli dato la caccia per oltre 20 anni. angst lucker e mosquito mi sembrano lontani continenti, per atmosfere, stile (a tratti quasi televisivo) e contenuti. forse per certi versi si può riscontrare un grado di separazione con schramm (ovviamente anch'esso differentissimo: mi riferisco alla struttura a mosaico che incastra interrogatorio, linearità degli eventi e viale delle rimembranze)
    mentre concordo appieno su st.pauli, me l'ha ricordato tantissimo da cima a fondo: più o meno stessa crudezza, stesso squallore esistenziale e urbano, stessa miseria umana dei personaggi.

    L'unica nota davvero stonante che mi ricordo è il poco credibile scambio di battute durante l'interrogatorio, che m'ha strappato qualche risolino certamente non preventivato dall'autrice. Pur non ritenendolo disturbante quanto un Angst, Mosquito o Il mostro di St. Pauli l'ho trovato insalubremente riuscito. Discorsino a parte per Lucker da parte mia, la cui sciattissima fattura home-made mi distraeva troppo dal lordume del resto: l'inglese lo surclassa in tecnica (ovviamente) così come in impatto, anche senza scendere nell'esplicito del belga.
    si l'interrogatorio smoscia davvero tutto, specie per l'overacting sempre più over del commissario.
    disturbante quel ciuffo di peli lo è, e la nota interessante è che inizia a diventarlo proprio quando più ti stai rassegnando a morire ammazzato di sbadigli, però quanto a cifra stilistica e carica emotiva non regge il velo nuziale a tutti i titoli chiamati in causa, nemmeno al st.pauli che pure sembra suo fratello maggiore e che comunque vanta più spessore sia in termini di restituzione del degrado, boostato come mai in nessun film di questo genere, che per traverse risonanze metastoriche.
    quanto a schramm, farei oltretutto notare che curiosamente anche in esso nei momenti di paramnesia infantile, c'era un granchio protagonista. sarà un caso?!
    d'accordissimo su lucker, che a me è sempre parso il fratello scemo di maniac via nekromantik,(è pur vero che la mia vhs era, temo, assai cut) e che se fossi la louise mi un po' ci rimarrei male nel vederlo usato come pietra di paragone :D
    poco chiaro infine perché in un momento in cui stava prendendo corpo il serialkiller-biopic la louise abbia optato per non esplicitare dichiaratamente di chi/cosa si parla (a ciò ci arriva solo il truecrime-addicted più scafato), cambiando nomi e luoghi.
    incomprensibile e anche rasente il ridicolissimo infine, la dedica finale "a tutti coloro troppo sensibili per questo mondo". macchiosa??
    resta comunque un peccato che la regista si sia fermata qui. le carte in mano per chiudere alla grande partite future non le mancavano.

    Ultima modifica: 31/10/21 18:12 da Schramm
  • Discussione Herrkinski • 31/10/21 18:08
    Consigliere avanzato - 2660 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Herrkinski ebbe a dire:
    Merita! Direi allineabile con i più disagianti lavori sui serial-killer di stampo europeo, da Lucker o Angst a Mosquito der Schander e affini fino al recente Il mostro di St. Pauli... 
    a me invece non ha fatto impazzire, anzi sono rimasto cocentemente deluso dopo avergli dato la caccia per oltre 20 anni. angst lucker e mosquito mi sembrano lontani continenti, per atmosfere, stile (a tratti quasi televisivo) e contenuti. forse per certi versi si può riscontrare un grado di separazione con schramm (ovviamente anch'esso differentissimo: mi riferisco alla struttura a mosaico che incastra interrogatorio, linearità degli eventi e viale delle rimembranze)
    mentre concordo appieno su st.pauli, me l'ha ricordato tantissimo da cima a fondo: più o meno stessa crudezza, stesso squallore esistenziale e urbano, stessa miseria umana dei personaggi.

    Beh, la matrice per me è sempre quella; ovvio che ci siano le dovute differenze tra uno e l'altro, ma a mio avviso il taglio europeo, il grigiume esistenziale e l'atmosfera di degrado è similare in tutti i lavori menzionati. Di certo Il mostro di St. Pauli è quello che gli somiglia di più in retrospettiva, ma è venuto 30 anni dopo ed essendo un film recente ha delle marcate differenze a livello di confezione, anche se l'atmosfera anni '80 è stata ricreata molto bene.
    Lucker era certamente il meno serio tra i film in analisi.