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Merita!
Herrkinski ebbe a dire:E' stato presentato a Venezia nel 1990 ma non sono certo esista una versione in lingua italiana, probabilmente sarà stato sottotitolato.Merita!
Titolo "attenzionato" dopo il commento di Herrkinski, ma occhio a non confondersi come ha fatto la sottoscritta. Dalla scheda IMDB sembra che non sia mai uscito in Italia, mentre con il titolo "La fredda luce del giorno" è presente un action del 2012 con Bruce Willis che nulla a che fare con questo. Inoltre, se si cerca il titolo originale "The Cold Light of Day", ci si può imbattere in un thriller del 1996 che da noi è stato doppiato col titolo "L'ombra della follia" che si ispira al romanzo breve di Durrenmatt "La promessa".
Merita! Direi allineabile con i più disagianti lavori sui serial-killer di stampo europeo, da Lucker o Angst a Mosquito der Schander e affini fino al recente Il mostro di St. Pauli...a me invece non ha fatto impazzire, anzi sono rimasto cocentemente deluso dopo avergli dato la caccia per oltre 20 anni. angst lucker e mosquito mi sembrano lontani continenti, per atmosfere, stile (a tratti quasi televisivo) e contenuti. forse per certi versi si può riscontrare un grado di separazione con schramm (ovviamente anch'esso differentissimo: mi riferisco alla struttura a mosaico che incastra interrogatorio, linearità degli eventi e viale delle rimembranze)
Herrkinski ebbe a dire:L'unica nota davvero stonante che mi ricordo è il poco credibile scambio di battute durante l'interrogatorio, che m'ha strappato qualche risolino certamente non preventivato dall'autrice. Pur non ritenendolo disturbante quanto un Angst, Mosquito o Il mostro di St. Pauli l'ho trovato insalubremente riuscito. Discorsino a parte per Lucker da parte mia, la cui sciattissima fattura home-made mi distraeva troppo dal lordume del resto: l'inglese lo surclassa in tecnica (ovviamente) così come in impatto, anche senza scendere nell'esplicito del belga.Merita! Direi allineabile con i più disagianti lavori sui serial-killer di stampo europeo, da Lucker o Angst a Mosquito der Schander e affini fino al recente Il mostro di St. Pauli...a me invece non ha fatto impazzire, anzi sono rimasto cocentemente deluso dopo avergli dato la caccia per oltre 20 anni. angst lucker e mosquito mi sembrano lontani continenti, per atmosfere, stile (a tratti quasi televisivo) e contenuti. forse per certi versi si può riscontrare un grado di separazione con schramm (ovviamente anch'esso differentissimo: mi riferisco alla struttura a mosaico che incastra interrogatorio, linearità degli eventi e viale delle rimembranze)
mentre concordo appieno su st.pauli, me l'ha ricordato tantissimo da cima a fondo: più o meno stessa crudezza, stesso squallore esistenziale e urbano, stessa miseria umana dei personaggi.
Schramm ebbe a dire:si l'interrogatorio smoscia davvero tutto, specie per l'overacting sempre più over del commissario.Herrkinski ebbe a dire:L'unica nota davvero stonante che mi ricordo è il poco credibile scambio di battute durante l'interrogatorio, che m'ha strappato qualche risolino certamente non preventivato dall'autrice. Pur non ritenendolo disturbante quanto un Angst, Mosquito o Il mostro di St. Pauli l'ho trovato insalubremente riuscito. Discorsino a parte per Lucker da parte mia, la cui sciattissima fattura home-made mi distraeva troppo dal lordume del resto: l'inglese lo surclassa in tecnica (ovviamente) così come in impatto, anche senza scendere nell'esplicito del belga.Merita! Direi allineabile con i più disagianti lavori sui serial-killer di stampo europeo, da Lucker o Angst a Mosquito der Schander e affini fino al recente Il mostro di St. Pauli...a me invece non ha fatto impazzire, anzi sono rimasto cocentemente deluso dopo avergli dato la caccia per oltre 20 anni. angst lucker e mosquito mi sembrano lontani continenti, per atmosfere, stile (a tratti quasi televisivo) e contenuti. forse per certi versi si può riscontrare un grado di separazione con schramm (ovviamente anch'esso differentissimo: mi riferisco alla struttura a mosaico che incastra interrogatorio, linearità degli eventi e viale delle rimembranze)
mentre concordo appieno su st.pauli, me l'ha ricordato tantissimo da cima a fondo: più o meno stessa crudezza, stesso squallore esistenziale e urbano, stessa miseria umana dei personaggi.
Herrkinski ebbe a dire:Beh, la matrice per me è sempre quella; ovvio che ci siano le dovute differenze tra uno e l'altro, ma a mio avviso il taglio europeo, il grigiume esistenziale e l'atmosfera di degrado è similare in tutti i lavori menzionati. Di certo Il mostro di St. Pauli è quello che gli somiglia di più in retrospettiva, ma è venuto 30 anni dopo ed essendo un film recente ha delle marcate differenze a livello di confezione, anche se l'atmosfera anni '80 è stata ricreata molto bene.Merita! Direi allineabile con i più disagianti lavori sui serial-killer di stampo europeo, da Lucker o Angst a Mosquito der Schander e affini fino al recente Il mostro di St. Pauli...a me invece non ha fatto impazzire, anzi sono rimasto cocentemente deluso dopo avergli dato la caccia per oltre 20 anni. angst lucker e mosquito mi sembrano lontani continenti, per atmosfere, stile (a tratti quasi televisivo) e contenuti. forse per certi versi si può riscontrare un grado di separazione con schramm (ovviamente anch'esso differentissimo: mi riferisco alla struttura a mosaico che incastra interrogatorio, linearità degli eventi e viale delle rimembranze)
mentre concordo appieno su st.pauli, me l'ha ricordato tantissimo da cima a fondo: più o meno stessa crudezza, stesso squallore esistenziale e urbano, stessa miseria umana dei personaggi.