Chiamata per il morto - Film (1966)

Chiamata per il morto
Locandina Chiamata per il morto - Film (1966)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Deadly Affair
Anno: 1966
Genere: spionaggio (colore)

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La nostra recensione di Chiamata per il morto

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Comincia come un giallo, ma nella seconda parte si trasforma in uno spionistico in piena regola. Tratto da un romanzo di Le Carré, presenta un eroe ben diverso da quello che ci si aspetterebbe: il Charles Dobbs finemente interpretato da James Mason non solo non ha nulla dell'aitante agente segreto cui il cinema ci ha abituati, ma ha pure seri problemi a casa con una moglie ninfomane (Andersson) che lui perdona ma la quale ora, per la prima volta, pare essersi innamorata seriamente; di un carissimo amico (Schell) di Dobbs, per di più, che con lui ha combattuto in guerra.

Insomma, a Dobbs non gliene va una giusta; e quando per lavoro incontra un agente del Foreign Office...Leggi tutto dal lontano passato comunista per capire se questa sua “macchia” di origine politica possa interferire con il ruolo importantissimo da questi ora ricoperto al governo, l'importante personaggio il giorno dopo si uccide. Naturale che Dobbs si senta in qualche modo responsabile, pur sapendo di non avergli detto nulla che potesse spingerlo a un simile gesto; per questo va a trovare Elsa Fennan (Signoret), la vedova, nella speranza di consolarla e di capire come sia possibile che l'uomo si sia suicidato. Ne esce con la chiara convinzione che l'uomo sia stato invece ucciso; da tali basi, nonostante venga sospeso dall'incarico, decide di impegnarsi in privato per sbrogliare la complicata matassa facendosi aiutare da un collega detective (Andrews).

L'avvio quindi è da autentico giallo, con un'indagine che comprende pedinamenti, targhe identificate, tipi loschi, bigami alcolizzati (Kinnear) che forniranno informazioni preziose. Mason, dall'alto di una recitazione inappuntabile, sfrutta i buoni momenti di una sceneggiatura di valore (straordinari i suoi faccia a faccia con una Signoret il cui sguardo in tralice resta tra i più ambigui e ficcanti di sempre) riuscendo a investire il suo Dobbs di uno spessore umano memorabile, soprattutto nel rapporto inevitabilmente contrastato con la moglie, durante il quale si colgono sottili frecciate ironiche ma anche l'enorme compassione per una donna malata e amata. E' soprattutto qui che Lumet mostra doti non comuni, nella capacità di rendere credibili i personaggi, così come farà anche con tutti gli altri.

Meno riuscita invece la fusione hitchcockiana del finale thrilling consumato a teatro mentre sul palco si mette in scena il "Riccardo II", anticipato da altre scene delle prove francamente un po' stucchevoli ed eccessivamente prolungate, con l'inserimento di una figura simpatica ma un po' fuori luogo come quella dell'imbranatissima giovane raccomandata, assunta come trovarobe dalla compagnia che non aveva potuto assegnarle altro ruolo. Non è l'unico difetto di un film che nella seconda parte si perde un po', costretto a riassumere in poco tempo ciò che in un romanzo trova molto più spazio per svilupparsi, col risultato di rendere faticoso seguire la vicenda.

L'inserimento dei doppi giochi tipici delle trame spionistiche, con colpi di scena che poi tali non possono troppo esserlo, finisce con l'abbassare il tasso di coinvolgimento e di penalizzare l'eccellente ricerca formale che eleva invece il film dalla media del genere in virtù di un ottimo gusto per l'inquadratura, della capacità di riprendere bene gli scorci londinesi, di una fotografia eccellente e di musiche (di Quincy Jones) che si sposano ottimamente al mostrato.

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Tutti i commenti e le recensioni di Chiamata per il morto

TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/11/10 DAL BENEMERITO COTOLA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 3/03/25
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Cotola 17/10/11 00:20 - 9465 commenti

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Partendo da un romanzo di Le Carré, un film, più giallo che spionistico, tra i meno conosciuti di Lumet che raggiunge però i soliti buoni risultati. La storia, con tanto di colpo di scena finale, è godibile ed interessante ed i dialoghi ed i personaggi sono più curati della media. Buona anche la fotografia con i suoi toni plumbei che sono funzionali per ricreare l’atmosfera di quegli anni. Ricco il cast che nel complesso offre delle buone prove. Gustosa, ma non eccezionale, colonna sonora di Quincy Jones.

Saintgifts 4/02/14 17:45 - 4098 commenti

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Originale spy-story che s'intreccia con la vita privata del protagonista (James Mason, attorniato da un notevole cast). Tutto si svolge in una Londra piovosa e fredda, sfondo adeguato per la storia (che gode di un'ottima sceneggiatura e della direzione di un Lumet in forma). È il cast però che da l'apporto maggiore, muovendosi con decisione, ma all'inglese, se così si può dire, senza alzare mai i toni ma lo stesso senza fare mai scadere il ritmo; in questo ricorda certi lavori di Hitchcock. Non manca nemmeno la giusta dose di umorismo.
MEMORABILE: I "pisolini" di Harry Andrews.

Nicola81 6/01/17 13:30 - 2955 commenti

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Tratto da un romanzo di Le Carrè, un film tra i meno noti di Lumet ma non tra i meno riusciti. Un giallo spionistico che riesce a coniugare un intreccio non banale con dialoghi piuttosto incisivi e un efficace approfondimento psicologico dei personaggi. Non manca quale tocco umoristico, ma prevale un'atmosfera piuttosto malinconica, accentuata dall'ambientazione in una Londra non certo da cartolina. Ottima la prova di James Mason, ben supportato dal resto del cast. Bella fotografia del grande Freddie Young, discrete le musiche di Quincy Jones.

Tarabas 9/01/17 10:51 - 1888 commenti

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Agente del controspionaggio inglese indaga sul suicidio di una spia russa scoprendo che le cose non sono come sembrano. Invecchiato molto male e con un protagonista non in parte (James Mason), il film rimastica cose già viste tentando una via intimistica dai toni bassi, che funziona il giusto, soprattutto perché banalizza gli spunti dell’ottimo romanzo cui (troppo vagamente) si ispira. Anche la sottotrama matrimoniale tradisce l’originale ed è francamente ridicola.

Daniela 10/03/17 23:08 - 13198 commenti

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In una Londra grigia come le tempie di Mason, marito frustrato di una ninfomane e agente del controspionaggio, è disposto a lasciare il servizio pur di scoprire se si è veramente suicidato il funzionario degli Esteri. Lumet adatta Le Carré con pochi cambiamenti, mantenendone il tono disincantato: il protagonista rimpiange il tempo della guerra, in cui i contorni fra amici e nemici erano più netti, rispetto alla vischiosità di quello presente. Buon spionistico, con interpreti validi ed un bel finale amaro.
MEMORABILE: La lunga sequenza nel finale con lo spettacolo teatrale.

Rambo90 29/09/21 23:36 - 7964 commenti

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Giallo notevole, travestito da spionistico, con un intreccio interessante e un delineamento dei personaggi curato. Il protagonista e le sue vicende matrimoniali sono alquanto moderne per i tempi e creano un piacevole diversivo per il genere (oltre ad essere importanti per la soluzione). Ci sono dialoghi veloci, spiegazioni comprensibili e la lucida regia di Lumet ben aiutata dalla fotografia plumbea. Molto bene Mason, con un cast di supporto altrettanto valido in cui spicca la prova anche ironica di Andrews. Notevole.

Kinodrop 4/11/22 17:32 - 3323 commenti

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In una Londra splendidamente fotografata dal grande Freddie Young si snoda un'intricata vicenda di spionaggio innescata dalla morte di un funzionario già in odore di spia, che il protagonista cerca di risolvere nonostante l'intromettersi di un suo personale problema coniugale. Un thriller di origine letteraria che giustifica anche la buona qualità della sceneggiatura e la coerenza dei vari personaggi e snodi, compreso il bel colpo di scena del finale. Qualche rallentamento nella parte centrale e un umorismo forse un po' appiccicato tolgono poco alla qualità dell'insieme. Ottimo cast.

Paulaster 26/03/24 18:04 - 4824 commenti

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Funzionario del controspionaggio muore suicida dopo un colloquio con un collega. Più giallo che spionistico, il film ha una discreta costruzione della storia. Lumet fatica a creare un lato thriller all'altezza e accentua alcuni momenti (le fasi matrimoniali e teatrali) che allungano solo la vicenda. Mason sembra un cane bastonato e funziona nei momenti nostalgici della guerra. Musiche a volte non chiare come scelta, tra jazz e momenti topici senza enfasi.
MEMORABILE: Il corpo gettato dalla balaustra; L'omicidio a teatro.

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  • Musiche Lucius • 14/01/13 21:34
    Scrivano - 9060 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale italiano:

    Ultima modifica: 7/08/19 06:07 da Lucius
  • Curiosità Daniela • 10/03/17 23:27
    Gran Burattinaio - 5946 interventi
    Una sequenza chiave del film si svolge in teatro ad una rappresentazione pomeridiana.
    Il dramma è Edoardo II di Cristopher Marlowe, messa in scena per la prima volta a Londra nel 1592. Il ruolo dello sfortunato re è interpretato da David Warner, non accreditato nel cast.
    In precedenza, erano state mostrate in una scena più breve le prove per un altro allestimento teatrale: in questo caso si tratta della celebre scena dell'incantesimo delle tre streghe in Macbeth di Shakespeare.
  • Homevideo Digital • 12/01/20 14:06
    Portaborse - 4118 interventi
    Dvd A&R disponibile dal 31/01/2020.