(ULTRA BABY VINTAGE COLLECTION) Sembrerebbe un film senza capo né coda, a vedere trailer e presentazioni. Invece CHI NON SALTA BIANCO E’ ha ottimi pregi che difficilmente si riscontrano in film simili. Ron Shelton, regista già alle prese con l'altro supersport americano (il baseball) in BULL DURHAM, dimostra di aver studiato con attenzione lo stile di Spike Lee (al quale ruba tra l'altro il Wesley Snipes di JUNGLE FEVER) e di saperlo riproporre con meno abilità ma buon convincimento. Gli attori sono tutti ottimi, a cominciare da Woody...Leggi tutto Harrelson: la sua maschera di bianco spensierato mezzo-pazzo irresponsabile è a volte irresistibile, colma di drammaticità. La fotografia è solare e densa di colori (più o meno gli stessi di FA' LA COSA GIUSTA), l'uso del ralenti si spreca e in alcuni casi può sembrare eccessivo, così come le interminabili sequenze ai match di basket. Non c'è nulla di nuovo in questo film, ma tutto è girato con gusto non comune e artricchito da dialoghi di una volgarità mai gratuita. Ogni cosa sembra essere al posto giusto. Certo non è un capolavoro, ma se cercate qualcosa di rilassante e che allo stesso tempo vi possa far riflettere sugli insoliti rapporti d'amicizia che possono instaurarsi tra due ragazzi di colore diverso, allora CHI NON SALTA BIANCO E’ può risultare interessante.
Se amate il basket questo è il film che fa per voi. E' risaputo, i bianchi non possono competere con i neri nel gioco della pallacanestro, quindi cosa succederebbe se un giorno un viso pallido capitasse nel bel mezzo di un tre contro tre tra neri, entrasse e facesse vincere la partita alla propria squadra?Film che scorre via molto veloce, ricco di situazioni coinvolgenti, tradimenti, ripensamenti e buoni sentimenti. Interpretato da due mattatori che danno quel tocco di classe in più. Divertente.
Il titolo un po' ridanciano quasi riusciva a tenermi lontano da un film che ha parecchi spunti positivi. Innanzitutto ci sono i campetti di basket americani, luogo di ritrovo per uno sport "sano" che in questo caso diventa "insano" per le scommesse che ci gravitano intorno. Sapiente la costruzione del tratto psicologico dei due protagonisti: Harrelson (il bianco) immaturo e irresponsabile, Snipes maturo e calcolatore. Veramente ottime le scene di basket giocato, che apprezzerà molto chi ha frequentato i citati campetti di basket. Consigliato.
MEMORABILE: La scommessa, folle, di Harrelson sulla schiacciata a canestro.
Simpatica commedia sulla pallacannestro che tratta temi come l'amicizia e il rapporto tra bianchi e neri. Un po' ripetitivo ma leggero e simpatico. Dotato di un discreto ritmo e una buona regia, che riprende con classe le numerose partite di basket del film. Molte le battute spiritose, ma il doppiaggio non è al top. Ottimo cast con due protagonisti (Hallerson e Snipers). Buona la colonna sonora. Un'occhiata la merita.
Variazione cestistica de La stangata, col bianco ex giocatore di college che gioca col nero, stella dei campetti, invogliando gli scommettitori perché, si sa, i bianchi non saltano. A parte il titolo cretino, il film racconta una bella storia di amici/nemici ambientata nel mondo del basket underground, fatto di scommesse clandestine, rivincite di atleti falliti, vanterie di bulli da strada. Grande ritmo, bravi attori, belle le riprese delle scene di gioco. They got game.
Piacevole commedia che con toni leggeri affronta argomenti quali la competizione sportiva (il basket in questo caso), l'amicizia e i conflitti razziali. Molto efficaci le riprese "sportive" (coinvolgenti per gli amanti della pallacanestro), discreta regia che fa del ritmo l'elemento centrale della riprese; bravi e simpatici i due protagonisti.
Il titolo italiano è tra i più osceni che si siano mai visti, eppure la pellicola non è affatto stupida come si potrebbe desumere da esso. Si parla di basket e di truffe ma anche di rapporti interrazziali. Alcune considerazioni sono un po’ banali, altre lo sono molto meno. Ottime le scene in cui il regista riprende le partite di pallacanestro, scene che secondo il Mereghetti sono coreografate e riprese come se fossero “erotiche”.
Simpatica pellicola sul basket americano da playground che può contare su un bravo Woody Harrelson e su un logorroico Wesley Snipes (sarà il doppiatore...) un po' in versione Eddie Murphy. Sebbene un po' forzato in certi punti il film risulta però un intrattenimento piacevole soprattutto per chi, come chi scrive, ama praticare e vedere praticato lo sport della palla a spicchi. Apprezzabile anche l'atmosfera inizio anni '90.
Una commedia che fa propria protagonista la rivalità fra bianchi e neri (amichevole, ovviamente) in una L.A. anni '90, mettendo come ring un campo da basket. Sorprende per la sceneggiatura scritta con dialoghi molto pungenti, ma sopratutto per il fatto di non cadere mai nel ridicolo ed anzi riuscendo ad inserire inaspettati risvolti concreti e riflessi nella trama, riuscendo ad elevare l'intera qualità del film. L'accoppiata Harrelson-Snypes è davvero affiatata e l'opera ne giova in quanto a divertimento.
Cultissimo personale. Dalla prima volta che lo vidi fu folgorazione: incantato dalla scorrevolezza del racconto, dalle battute al fulmicotone, dall'aria di cazzeggio amichevole che aleggiava nei campetti, fascinosi e torbidi, in quel di L. A., dalla coppia di mattatori Snipes-Harrellson e dei loro rispettivi doppiatori Accolla-Prando. (***) di testa, (****) di cuore.
MEMORABILE: "Mi fa senso giocare con uno così" "Perchè?" "Perchè è bianco!" "Si, perchè è bianco ma se lo guardi con gli occhiali da sole sembra quasi nero".
Harrelson è un ragazzone bianco dall'aria poco sveglia, Snipes un nero svelto con la lingua come nel gioco: fingono di non conoscersi per guadagnare qualche soldo con scommesse truffaldine in partitelle di basket nei quartieri poveri... Storia di due personaggi ai margini (e delle loro donne), divertente ma con risvolti amari legati al contesto ambientale, alla slealtà cinica di Snipes, all'immaturità incosciente di Harrelson, messi tuttavia in secondo piano rispetto all'affermazione del valore di questa stramba amicizia. Preziosa la colonna sonora, titolo italiano declinato in tutte le salse
MEMORABILE: Il tentativo di rapina, che finisce in modo imprevisto
Shelton è regista che da sempre va a braccetto con storie sportive condite da amore (Tin Cup) e amicizia, come nel caso del film con l'irresistibile coppia Harrelson/Snypes. Il mondo del basket da strada è visto con freschezza e spensieratezza ma in modo intelligente e diventa un modo per raccontare un rapporto interraziale tra due uomini molto più simili di quanto non vogliano ammettere. Lo sfondo è una Venice Beach meno colorata e più cruda del solito. Niente che non possa essere seppellito con una battuta spaccona ovviamente.
MEMORABILE: Il primo incontro tra Sidney e Billy; Il torneo.
Commedia interrazziale spigliata e divertente, che Shelton frammenta nelle inquadrature e nei dialoghi come se fosse una lunga partita di basket. I battibecchi tra i personaggi (anche i secondari) sono spassosi e la coppia Snipes/Harrelson è davvero in palla. Anche se il meccanismo della trama, che vede ogni volta uno dei due soccombere a debiti e partner, appare ripetitivo non ci stanca, per la freschezza dei dialoghi e per le partite che ogni tanto spezzano la storia per regalare qualche momento di puro intrattenimento. Buono.
Divertente l'improvvisato sodalizio tra due bravi giocatori di basket, al fine di impiantare partite truffaldine e raggranellare un po' di soldi. Tra i campetti delle periferie di L.A., la presenza del bianco Harrelson nell'ambiente afro innescherà una serie di schermaglie a sfondo razziale in una commedia molto simpatica, che non vuole affrontare grandi temi limitandosi alla spettacolarità delle performance e al pittoresco slang durante le partite. Non manca la nota sentimentale (la dolce e ambiziosa Perez) e il progredire di un'amicizia che supera incomprensioni e diffidenze.
MEMORABILE: In fuga dai creditori; Gloria vince il concorso a quiz; Le "non" schiacciate di Billy.
Ragazzo bianco si associa a un nero per vincere partite di basket. Soggetto tipicamente americano: vincere denota dominio anche del territorio, e le questioni razziali sono marcate. Slang che si perde nel doppiaggio e truffe che diventano ripetitive; il gioco sul campo è girato bene, pur con i limiti della finzione. La Perez serve per la parentesi televisiva e i connotati sentimentali; nel finale sparisce e non sembra una gran scelta. Anche le vicende matrimoniali di Snipes evaporano (e potevano inserire un lieto fine). Discreta la scelta dei brani musicali.
MEMORABILE: I tentativi falliti di schiacciare; Le foto finte dei gangster; I soldi nel cappellino Colnago.
Una delle commedie a sfondo sportivo più divertenti dei primi 90s, mette insieme una coppia improbabile ma che invece funziona alla grande: Snipes e Harrelson mostrano una chimica genuina e regalano battute irresistibili, ma anche il cast di contorno non è da meno. Girate molto bene anche le scene di basket, con gli attori che dimostrano di essersi davvero dati da fare per risultare credibili; la storia, tra truffe, amicizia e momenti dolceamari riesce a conquistare e la Ost - con molto rap - accompagna al meglio il ritmo. Piccolo cult, da gustare preferibilmente in lingua originale.
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HomevideoXtron • 12/03/12 17:01 Servizio caffè - 2229 interventi
Io ho il vecchio dvd Cecchi Gori uscito diversi anni fa in allegato a "La Gazzetta dello sport"
ciao Zender, come mai questo stravolgimento al mio poderoso scritto? :D
DiscussioneZender • 4/10/12 18:38 Capo scrivano - 48845 interventi
Ciao Mickes. Perché come ho ripetuto molto spesso non si possono inserire nel commento cose al di fuori del film vero e proprio. Sono cose che si possono mettere quanto si vuole in discussione generale, ma il commento deve essere una cosa relativa al film, non a dove lo si è visto, in che condizioni eccetera. Quello che hai scritto andava bene per l'ultima "classifica" in cui si parlava appunto di come è nato il vostro amore per il cinema eccetera, andava benissimo per la generale, però almeno nei commenti manteniamo un approccio un po' più "professionale" (si fa sempre per dire)... Ero convinto di aveertelo già detto in precedenza, se così non è me ne scuso.
no beh non ti devi scusare di nulla, anzi, sono io che mi scuso: in effetti mi son fatto prendere dall'euforia momentanea ed ho esagerato nel personalizzare il commento :)
ovviamente condivido: scrivessero tutti così sarebbe molto interessante ma allo stesso tempo un mezzo disastro :D
DiscussioneZender • 5/10/12 09:44 Capo scrivano - 48845 interventi
Sì, ma ripeto, sono cose anche interessanti e divertenti che in discussione generale volendo ci stan tutte. E' bello che in qualche modo restino.