Argentina, 1985 - Film (2022)

Argentina, 1985
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/10/22 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 30/10/22 08:20 - 12372 commenti

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Dopo la caduta della giunta militare argentina, nel 1985, la giustizia civile processa i vertici dell'esercito. Evento epocale nella storia del paese sudamericano, il processo ai militari è il tema di un bel film di Mitre, che celebra un gruppo di eroi cvili senza esaltarli, ma sottolineandone la profonda umanità e il coraggio che mostrarono mettendosi contro un potente apparato ancora spalleggiato da parte della popolazione. Un risultato raggiunto tra molte difficoltà che il film, con una sceneggiatura sobria ed efficace e un gruppo di ottimi attori, mostra benissimo. Da vedere.

Thedude94 15/12/22 00:02 - 1084 commenti

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Santiago Mitre realizza un film fondamentale e importante per la storia della sua nazione, mostrando coraggio e bravura nel raccontare il processo del 1985 che ha cambiato le sorti e le convinzioni di un popolo vessato da un regime dittatoriale. Ottimo Darin nel ruolo di procuratore, al quale viene affidato un monologo storico che recita in maniera emozionante e convincente. La storia è tutta incentrata sulle deposizioni in tribunale e il ritmo viene scandito con precisione, e le due ore e passa non pesano per niente. Grandi regia e fotografia per un film storico esemplare.

Nicola81 20/12/22 10:04 - 2831 commenti

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Nelle fasi processuali non avrà l'intensità di certi suoi illustri predecessori, ma è lodevole il rievocare un momento chiave della storia argentina mostrando (anche con qualche punta di ironia) tutte le difficoltà nel portare alla sbarra i responsabili di una feroce dittatura che, tuttavia, godeva ancora di un forte favore popolare. Forse il personaggio di Strassera è dipinto in maniera fin troppo agiografica (in patria la sua figura è stata oggetto di alcune controversie), ma Darin ne fornisce un'ottima interpretazione, e la sua requisitoria finale è da applausi. Nunca mas!

Daniela 23/01/23 10:52 - 12606 commenti

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Alla fine del 1984 un procuratore riceve l'incarico di predisporre gli atti per il processo contro i membri della giunta militare che ha governato nei sette anni precedenti... Ci sono film la cui importanza va al di là dei loro meriti, che in questo caso sono quelli di un processuale solido e avvincente per quanto convenzionale nella messa in scena: Argentina 1985 è il primo a raccontare direttamente le fasi di un processo tanto importante per evitare che suprusi, torture e omicidi venissero derubricati a eccessi di pochi subordinati scagionando Videla e il suo governo criminale.
MEMORABILE: La testimonianza del parto in auto.

Giùan 5/02/23 09:59 - 4528 commenti

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Da annoverare nell'originale numero dei film indispensabili ma non necessari. In effetti, se dal punto di vista cinematografico l'opera dice nulla di nuovo (restiamo sul fronte classico della ricostruzione storico/giudiziaria con incursioni nel privato dei protagonisti, che più innovativi risultati ha dato di recente), fondamentale resta la testimonianza civile dell'abominio militare che dilaniò l'Argentina. Mitre tiene un basso profilo che talora ammoscia il ritmo, permettendogli però di diluire il pathos senza dispersive solennità o scandalismi. Sempre essenziale Darin. Nunca mas!
MEMORABILE: La telefonata che il giovane vice di Strassera riceve dalla madre; I confronti tra Strassera e la moglie.

Paulaster 3/03/23 18:01 - 4375 commenti

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Nel 1985 viene processata la giunta militare che fece il colpo di Stato in Argentina. Il focus è sul processo e per intavolare il discorso si parte dalla fase preparatoria continuando con le minacce ai giudici e descrivendo i vari personaggi. Le atrocità commesse sono raccontate senza esagerare e solo qualche volta si cade nel melodrammatico. Il processo è mostrato nei suo momenti più importanti e questo rende il film più snello. Darin dà qualche sfumatura al suo ruolo di procuratore mentre le scene col figlio sono dimenticabili.
MEMORABILE: La testimonianza del parto in macchina; La requisitoria; Il proiettile in casa.

Myvincent 26/03/23 19:15 - 3722 commenti

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Un film non sulla dittatura in Argentina e il dramma consequenziale dei desaparecidos ma sul dopo, sulla necessità di fare giustizia (di chiarezza non ce n’era bisogno), al nascere di una debole democrazia ancora imbrattata del sangue del regime precedente. Il film punta sulla ricostruzione ovviamente, delineando soprattutto il coraggio del pubblico ministero Strassera, in mezzo alle insidie fatte di minacce di morte, tentativi di slittamento del processo, assurde manovre difensive che ricordano quelle di Norimberga. Ottimo Darin, perfettamente nel personaggio, reso reale e vivo.

Anthonyvm 17/06/23 02:21 - 5615 commenti

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Non rivoluzionerà certo gli standard del buon courtroom drama, tuttavia l'ottimo lavoro di contestualizzazione storica, la scrittura appassionante e la più che convincente interpretazione del cast (sarà anche un ruolo facilmente drammatizzabile, ma la testimonianza di Laura Paredes nei panni di Adriana Calvo de Laborde, torturata benché incinta, è una gemma) lo rendono una delizia per ogni appassionato del genere. La rilevanza degli argomenti trattati, che giustifica la lunga durata dell'epilogo didascalico e dei crediti finali, accresce quasi necessariamente il valore complessivo.
MEMORABILE: La sfilata di ufficiali in tribunale; Le minacce telefoniche; L'ammasso di prove portate in aula; Spiando i giudici a pranzo; La sentenza; Le foto.

Pigro 11/11/23 15:02 - 9624 commenti

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Eccellente ricostruzione del processo contro la dittatura argentina. Impeccabile sceneggiatura, perfetta regia, attentissima ricostruzione storica, magnifiche interpretazioni; insomma, il film nasce da ingredienti notevoli che danno vita a un risultato di alto livello. Un’opera di forte impegno civile che rende giustizia alla storia di quel Paese, storia di persone còlte nella loro realtà quotidiana: e proprio la spinta sulla umanità dei personaggi la rende particolarmente felice e originale, sottraendola ai canoni soliti del cinema giudiziario.

Sonoalcine 18/12/23 18:55 - 184 commenti

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Non certo un capolavoro, dato il linguaggio quasi televisivo e da miniserie su cui è basata l'intera sceneggiatura e anche per il fatto di essere sostituito con gli schemi di un'inchiesta giudiziaria anziché di un film di denuncia vero e proprio. Tuttavia la sagacia e la temerarietà di rappresentare certe situazioni nella più cruda interiorità, mettendo in risalto i tremendi delitti perpetrati dagli imputati a processo, è sicuramente un enorme punto a favore che gli si deve riconoscere.
MEMORABILE: La fuga nella notte dell'avvocato; Il discorso di fine processo; La soffiata al ristorante; La visita in ospedale.

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